Una mattina come tante mi alzo alle 6.00 grazie all’odioso suono della sveglia e come se niente fosse comincio a fare le normali azioni di rito: ragionare su che giorno della settimana sia bestemmiando, scorreggiare, vestirmi, lavarmi e bere un caffè. Quando riesco bene o male a ragionare un attimo controllo la posta e i vari social network. È così che mi sono imbattuto nell’hashtag #nelmioperiodobimbominchioso che si prendeva il gioco di tutti stando nella prima posizione delle tendenze. Un trend simpatico, perché sono sicuro che il 99,9% delle persone adulte ha fatto qualcosa che maturando con l’età ha eliminato in maniera brusca dalla propria vita, io per esempio ascoltavo musica dance e dopo ho cominciato ad accessoriarmi di borchie e catene. Cambiano le generazioni e gli stili, ma i bimbiminkia si passano il testimone ancora adesso come negli anni ’90 o 2000. Non poteva che avere successo quindi un hashtag con il potere di rendere partecipi quasi tutti. Ripeto che ho letto i tweet di prima mattina, e infatti non ho avuto difficoltà non trovandomi di fronte ad abbreviazioni con k e linguaggi in codice utilizzati dai 16enni di adesso (che comunque non avrebbero nulla da proferire in merito a una tendenza simile). C’era chi parlava dei miliardi di amici su MSN e relative emoticon personalizzabili, chi aveva verniciato il proprio scooter con colori simili al vomito di un unicorno, chi scriveva dediche sui diari dei compagni tipo “6 carina, 6 ok, resta sempre come 6”, o chi per esempio non usciva di casa se non aveva con sè il lettore CD portatile. La lista potrebbe veramente continuare all’infinito e so che anche tu, caro lettore ti ricordi bene cose come Festivalbar o Sarabanda. A meno che tu non sia della nuova generazione, ma non sto nemmeno a pensarci dato che il parlare al passato per te sarebbe un’utopia.
Tra una scorreggia e un caffè passano le ore a lavoro, un po’ perché la crisi si sente e permette di lavorare senza pressioni, un po’ perché i colleghi al mattino difficilmente vengono a trovarmi (mi sono pur sempre svegliato alle 6.00, non ho voglia di dialogare almeno fino alle 10.00); che ci volete fare, non mi hanno procreato alla Mulino Bianco e difficilmente sono socievolissimo nelle ore in cui il sole è ancora debole. Se l’andamento della giornata è così posso anche permettermi di girare per i social network, chissà se c’è qualcuno su Twitter che sa cosa vuol dire la parola “mattina”; sì dai, qualcuno c’è. Ovviamente non sembra di essere a un concerto dei Pink Floyd ma c’è lo stesso il modo di interagire con altri esseri viventi e spulciare per trovare qualcosa di interessante. In mezzo alle tendenze c’è Patty, e penso che in fondo Patty Pravo ha oramai una certa età e quindi nemmeno mi sorprenderei nel leggere di un eventuale malore o peggio ancora che si possa essere data anche lei ai clippini. Dopo pochi istanti realizzo che lei purtroppo c’entra nulla. Il tweet che mi capita a tiro dice: “#nelmioperiodobimbominchioso guardavo il mondo di patty”.
Incredibile, io credevo che Il mondo di Patty fosse uno show per ragazzi abbastanza recente! L’unico telefilm in spagnolo che ricordo della mia molto recente adolescenza è Paso Adelante e invece mi sbagliavo. La curiosità è così tanta che apro Wikipedia per leggere qualcosa a riguardo, tipo se la protagonista crescendo abbia intrapreso la carriera del porno, oppure quale fu l’anno della prima messa in onda italiana. 2009. Rido copiosamente, una collega arriva chiedendomi se va tutto bene e dopo 20 secondi di spiegazione si ritrova nella mia stessa situazione. Per farvi un attimo rendere conto di quanto il 2009 sia appena alle nostre spalle basta ricordarvi che è l’anno in cui Berlusconi venne aggredito con una statuetta raffigurante il Duomo di Milano, l’anno in cui uscirono film come Avatar, Parnassus, Bastardi senza gloria, Una notte al museo oppure l’anno in cui gli Oasis si sciolsero. Insomma, è come se io mi mettessi a twittare cose come “#nelmioperiodobimbominchioso la benzina costava 1,40€”.
Tutto questo è molto triste, perché essendo stata Patty tra le tendenze fa capire che quello che vi sto descrivendo non è il frutto della mente di un’unica folle persona. Ho tentato di fare ragionare qualcuna di loro ma è stato tutto inutile (da citare una ragazzetta che sentendosi chiamare bimbaminkia ha replicato apostrofandomi “bimbominkio cresciuto”). Allora ho pensato che sarebbe stato decisamente divertente fare qualche domanda a una delle tante lese del social cinguettante e regalarle qualche momento di cui potersi vantare con altre amichette, e concedendo a noi stessi qualche risata. Un confronto diretto con botta e risposta tra due tipologie di persone differenti ma abituate ad utilizzare gli stessi identici mezzi di comunicazione che possa fare riflettere nel bene o nel male il lettore. Lo stato di immaturità è lo stesso che abbiamo subìto noi o gli effetti sono stati amplificati grazie ai media? Secondo me la situazione è peggiorata, e non di poco. Andrei però veramente per le lunghe e voi popolo di internet faticate già senza il mio aiuto a mantenere la concentrazione nella lettura di uno scritto che superi di almeno metà il vostro schermo, quindi la seconda parte ve la mostrerò nel prossimo articolo infrasettimanale che mi è concesso, ovvero tra due settimane esatte, ricordandovi sempre e comunque gli appuntamenti domenicali.
La pubblicazione potrebbe non avvenire in casi come modifiche non valutate nel palinsesto di IMDI, blackout mondiale, arresto cardiaco personale, morte di Patty Pravo.
Sei uno studente? Sei rimasto basito da ciò che hai letto nelle prime righe? Te lo posso giurare, le sei del mattino esistono anche a luglio.
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