Nel sud-ovest della Contea della Grande Londra si trova il borgo di Sutton, che conta all’incirca 180.000 abitanti. Benché, di questi, gli appassionati di calcio si dividano probabilmente nel tifo tra le maggiori squadre di Londra (distante una ventina di chilometri), un club locale esiste. È il Sutton United, una squadra semiprofessionistica che milita nella National League, paragonabile alla nostra Eccellenza. E, nei suoi 128 anni di storia, mai come lunedì sera era stato seguito con tanto fervore fin oltre i confini dell’Inghilterra.
Il Sutton gioca al Borough Sports Ground, noto ai locals come Gander Green Lane, uno stadio da circa cinquemila posti. Quando si parla di FA Cup, il tutto esaurito è inevitabile, a maggior ragione se la squadra ospite è l’Arsenal. Una competizione come questa, aperta fino alle squadre di decima fascia, si presta bene a situazioni per le quali non sembra scorretto utilizzare l’ormai inflazionato termine ‘favola‘. Superate Dartford, Cheltenham e Wimbledon, la corsa del Sutton sembra destinata a concludersi ospitando un nome come quello del Leeds United, augurandosi magari un replay in casa degli avversari. Invece il rigore di Jamie Collins regala al Sutton la qualificazione al quinto round di coppa. Evidente errore di Garry Monk, manager di un Leeds schierato con appena due titolari, sottovalutare un avversario che non si sarebbe detto di ben tre categorie inferiore.
L’attesa è palpabile e persino dalle finestre del municipio sventola la bandiera del Sutton: dalla City arriva l’Arsenal. Al puro talento degli uomini di Wenger, il Sutton risponde con carattere. Le statistiche parlano chiaro: è dominio Gunners. Il club di casa resiste all’assedio, ma al 26′, Pérez mette un cross basso che finisce direttamente in rete. L’Arsenal si presenta sempre più spesso nell’area avversaria, ma manca di concretezza. Al 44′, Ospina rilancia sui piedi di May, che non trova la porta. Allunga le distanze Walcott all’11’ della ripresa, insaccando il suo centesimo gol con la maglia dell’Arsenal. Due volte il Sutton va vicino all’1-2, con un colpo di testa su corner di Collins, alto, e con la traversa colpita da Deacon. La partita termina in una gioiosa invasione di campo. Negli spogliatoi, Walcott andrà a stringere la mano e firmare autografi ai giocatori di casa.
Lieto fine, ma non per tutti. Le immagini di Wayne Shaw, secondo portiere del club, inquadrato a mangiare un pie a bordo campo, hanno conquistato i social. Già nel post partita, il manager Paul Doswell era stato scontento dell’attenzione che i media stavano rivolgendo alla bravata, mettendo in secondo piano l’ottima prestazione della squadra. Si scoprirà che la Sun Bets, agenzia di scommesse sponsor del Sutton contro l’Arsenal, aveva concordato questo siparietto con Shaw prima dell’incontro. Sul loro account Twitter, poche ore prima del match, un’inquadratura live del portiere nell’atto di mangiare era data 8/1. La FA aveva dunque messo Shaw sotto inchiesta e, per dissociarsi dall’accaduto, il Sutton ha deciso di allontanarlo dalla squadra. È l’ennesimo caso di un calcio sempre più spesso discusso per fattori esterni al campo, viziato dal denaro, dalla pubblicità e da un “culto dell’ignoranza” che ormai da tempo lo stanno divorando dall’interno.
Tifo Bologna e Liverpool. Dormo poco, sogno molto.
1 Febbraio 2017
13 Gennaio 2017
30 Ottobre 2016
23 Ottobre 2016
2 Ottobre 2016
Tifo Bologna e Liverpool. Dormo poco, sogno molto.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.