La seconda puntata sul ritorno nel mercato videoludico dei platform 2D è dedicata ai nuovi cult: come i classici B-movies divenuti icone sociali nonostante il budget ridotto, scarsi mezzi per la produzione, trame non originali e spesso un insuccesso sia commerciale che di critica, anche molti videogiochi usciti negli ultimi anni sono diventati dei veri e propri cult, con fanbase ridotte nel numero ma straordinariamente affezionate. Un nome su tutti: Undertale, il ruolistico multi-evento indie del 2015 talmente amato dal suo pubblico a tal punto da fargli vincere grazie ad uno spam organizzatissimo (nel relativo forum della community Steam sono ancora presenti i topic) il sondaggione quinquennale di Gamefaqs sul miglior gioco di sempre. Da questo punto di vista quello dei platform 2D, genere iconico e ancestrale dell’industria videoludica, si presta molto a generare al suo interno dei microcosmi di vere e proprie fanbase per alcuni titoli, spesso non del tutto o per niente originali per quanto concerne trama o gameplay, eppure per vari motivi amatissimi da queste comunità. Eccone alcuni:
Sviluppato e distribuito nel 2014 su PC (poi portato su Wii U l’anno seguente) dalla piccola software house indie GalaxyTrail, Sonic the Hedgehog Furry Edition Freedom Planet è un action platform inizialmente pensato come gioco celebrativo dei classici platform 16-bit del Sonic Team SEGA (appunto i vari capitoli di Sonic e Ristar), per poi diventare una IP separata ma comunque pesantemente ispirata dai suddetti. Degli installment del porcospino blu che necessita di andare veloce vengono ripresi il gameplay molto accelerato ed il level design pieno di biforcazioni, rampe e giri della morte, mentre a Ristar sono chiaramente ispirati lo stile grafico, con una palette di colori molto accesi e contrastanti e pieni di riflessi di luce, ed alcune parti del gameplay, come il wall-jump. Ciò che però ha reso Freedom Planet un piccolo cult sono i personaggi giocabili resi come animali antropomorfi, tutti al femminile: la draghetta (no, non quella draghetta…) Lical, la gatta selvatica Carol e la bassotta Milla. Questa scelta ha reso Freedom Planet di fatto il videogioco ufficiale della fandom furry statunitense, grazie anche ad una parte della OST chiptune a cura della compositrice Leila Wilson (nota come Woofle tra gli amici dalla zoofilia latente). Il suo seguito diretto Freedom Planet 2 fu annunciato circa un anno fa ed è prossimo all’uscita, ma è già disponibile per il download una demo gratuita sul sito ufficiale.
Probabilmente molti conosceranno già la storia di Cave Story: per farla breve, questo titolo è stato sviluppato interamente da un’unica persona, Daisuke “Pixel” Amaya, che da anni si divertiva a programmare software come passatempo, tutti rilasciati sotto licenza freeware. Cave Story vide la luce dopo oltre 5 anni di lavoro e fu rilasciato da lui stesso sul suo sito personale nel 2004, anch’esso gratuitamente, prima solo in giapponese e poi tradotto in inglese: dopo pochi mesi e senza alcuna campagna pubblicitaria, Cave Story divenne giocatissimo in Giappone e negli Stati Uniti (grazie anche alla allora neonata /v/ di 4chan) e creò intorno a sé una vera fanbase, principalmente legata all’universo otaku. Non inganni il fatto che fosse gratuito: Cave Story è un metroidvania ben strutturato, con un gameplay immediato ed una trama solida, che prevede addiritura finali diversi in base alle scelte fatte durante il gioco. Oggi la versione originale è ancora disponibile gratuitamente, ma sono in commercio dei remake a cura della Nicalis per Wii e DS, una versione rimasterizzata chiamata Cave Story+ su Steam ed un ulteriore remake in 3D chiamato Cave Story 3D per 3DS.
Altro titolo indie divenuto un piccolo cult è Völgarr the Viking, sviluppato dalla piccola Crazy Viking Studios (nata da ex sviluppatori della Griptonite Games) dopo una raccolta fondi su Kickstarter e rilasciato nel 2013 per PC e l’anno seguente per Ps4 e Xbox One. Addirittura ne esiste un porting non ufficiale per SEGA Dreamcast. Völgarr the Viking è ancora oggi amatissimo dagli hardcore gamer per via della sua estrema difficoltà e per essere l’erede spirituale dei side-scroller action platform degli anni ’80: Völgarr è molto ispirato a Rastan (personaggio e primo capitolo di Völgarr sono praticamente gli stessi di Rastan), ma anche ad altri capisaldi del genere come Ghosts ‘n Goblins, Altered Beast o Trojan. Il gameplay è il classico hack ‘n’ slash bidimensionale con scudo e spada, ma è presente anche un attacco a distanza tramite delle lance che possono essere usate anche come piattaforme per superare grossi ostacoli, oltre che doppio salto e un attacco volante simile allo screw attack di Metroid. È possibile inoltre raccogliere power-up e degli ori o gioielli come collectables per sbloccare altri potenziamenti.
Shantae è un 2D platform molto classico sviluppato dalla WayForward ed uscito nel 2002 per GameBoy Color, distribuito da Capcom. Nonostante abbia ricevuto critiche positive all’epoca, il gioco vendette pochissimo a causa del fatto che il GameBoy Color fosse ormai alla fine del suo ciclo vitale e tutti erano in attesa della nuova console portatile Nintendo, il GameBoy Advance; ciò nonostante, Shantae raccolse intorno a sé una fanbase di appassionati abbastanza numerosa. Dopo molti anni ed un capitolo per GameBoy Advance cancellato, nel 2010 uscì allora in esclusiva su DSiWare (la piattaforma di digital delivery del Nintendo DS) il seguito diretto con gameplay e level design migliorato dal titolo Shantae: Risky’s Revenge. Questa volta le vendite andarono decisamente meglio: ciò permise alla WayForward non solo di poter pubblicare tre anni dopo un altro sequel dal titolo Shantae and the Pirate’s Curse per 3DS e WiiU (anch’esso molto fortunato nelle vendite), ma anche nel 2015 di uscire dall’esclusiva Nintendo e poter pubblicare su PC versioni rimasterizzate dei due titoli che hanno ricevuto ulteriore consenso favorevole. Qualche mese fa è uscito un nuovo capitolo, dal titolo Shantae: Half-Genie Hero, questa volta nativamente multipiattaforma (PC, Ps4, Vita, One e Wii U).
Non c’è bisogno di spiegare chi sia James Rolfe, creatore e protagonista della celeberrima webserie The Angry Video Game Nerd. Sul suo personaggio furono creati alcuni videogiochi homebrew, tutti recensiti dal nerd in persona in una delle sue puntate. Nel 2013 fu creato per PC dalla piccola casa indie FreakZone Games il primo videogioco ufficiale sulla webserie dal titolo The Angry Video Game Nerd Adventures. Il gameplay è il classico shooter platform alla Megaman: il nerd, armato della sua fidata Zapper, è impegnato a superare i vari livelli di gioco tra nemici strampalati, burroni e trappole di ogni sorta. Sono inoltre sbloccabili tre personaggi secondari: Mike Matei armato di spada laser, il Guitar Guy scheletrico e il Bullshit Man, di cui potete immaginare il suo attacco. Neanche c’è bisogno di dire che le citazioni ed i riferimenti alle sue recensioni abbondano, cosa che però lo rende godibile quasi esclusivamente alla fanbase della webseries; inoltre la difficoltà generale volutamente esagerata (l’ultimo livello a tema LJN è qualcosa di terribilmente difficile) rende il gioco poco adatto alla maggioranza del pubblico. Nel Marzo dello scorso anno è uscito sempre per PC il seguito diretto The Angry Video Game Nerd Adventures II: ASSimilation, sempre sviluppato dalla FreakZone Games e molto simile nelle meccaniche e nello spirito, zeppo di ulteriori citazioni alla webseries e sempre di difficoltà estrema.
Al prossimo capitolo, dove parleremo di un genere tutt’ora amatissimo e pieno di capolavori odierni: i metroidvania.
Terrone, quasi ingegnere informatico, moderatamente misantropo, razionalista e liberalista convinto, ex weeaboo ora pentito, videogiocatore incallito da oltre 25 anni: mi piacciono le sfide, per questo sono su IMDI. Posso parlarvi di IT, letteratura moderna, musica elettronica, vidya e sport americani, basta che mi offriate una trappista. La mia waifu è Selphie Tilmitt.
30 Maggio 2017
18 Aprile 2017
11 Aprile 2017
1 Aprile 2017
30 Marzo 2017
Terrone, quasi ingegnere informatico, moderatamente misantropo, razionalista e liberalista convinto, ex weeaboo ora pentito, videogiocatore incallito da oltre 25 anni: mi piacciono le sfide, per questo sono su IMDI. Posso parlarvi di IT, letteratura moderna, musica elettronica, vidya e sport americani, basta che mi offriate una trappista. La mia waifu è Selphie Tilmitt.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.