È dai tempi di Pauleta che il Portogallo non ha un centravanti degno di tale nome. Questo è certamente uno degli aspetti che ha impedito alla nazionale lusitana di puntare alla vittoria di competizioni internazionali, prima del fortunoso cammino durante gli ultimi europei francesi. Adesso le speranze di una nazione intera sono riposte in un ragazzo timido fuori dal campo ma implacabile dentro, capace di diventare in pochi mesi un idolo per i tifosi dei Dragões: André Silva.
André Miguel Valente da Silva nasce il 6 novembre 1995 a Gondomar, nel distretto di Porto. In tenera età non mostra una grande attrazione verso il pallone, tanto da dichiarare:
La verità è che quando ero piccolo non capivo di cosa si trattasse. Ho iniziato a giocare a sei anni spinto da mio padre e dalla mia famiglia poichè ero introverso e mi piaceva stare da solo. Mio padre ha introdotto me e mio cugino al calcio e da lì cominciai a prenderla sul serio.
Tra il 2003 e il 2011 gioca nelle giovanili di alcuni club locali, tra cui il Boavista, prima di firmare per la squadra per cui ha sempre tifato, il Porto, dove completa il proprio percorso di crescita.
Molti attaccanti nati negli anni ’90 hanno come idolo Ronaldo. André Silva invece no: nelle giovanili gioca qualche metro più dietro poiché viene impiegato come centrocampista offensivo o ala, prima di essere spostato nel ruolo di centravanti quando era già al Porto. Per questo il suo idolo è un grande esponente del numero 10, il leggendario Deco.
Nonostante André Silva sia alto 185 cm, non è una prima punta classica. Ama infatti ricevere palla sulla trequarti e puntare direttamente la difesa avversaria, potendo contare su una discreta conduzione di palla e un buon dribbling. Preciso nei passaggi, spesso funge da vero regista offensivo, memore del proprio passato da centrocampista. .
La sua dote principale è sicuramente la freddezza sotto porta, che gli ha consentito di mettere a segno quest’anno già 20 gol, di cui 4 in 5 presenze con la nazionale maggiore. Tra i punti deboli, invece, dimostra ancora di essere parecchio acerbo nell’utilizzo del proprio fisico e nella difesa del pallone. Riesce a sfruttare solo la sua altezza nei colpi di testa, vero marchio di fabbrica. Inoltre, occasionalmente si ritrova a puntare da solo l’intera difesa avversaria, tentando dribbling difficili e perdendo di conseguenza il possesso del pallone.
Tra i professionisti si è disimpegnato sia come attaccante centrale nel 4-3-3 che in tandem nel 4-4-2. Fernando Santos, C.T. del Portogallo, lo tiene in grande considerazione per la sua Nazionale e lo considera già una valida alternativa ai titolari. Per tutta risposta il 6 ottobre scorso André Silva lo ha ripagato con la sua miglior prestazione di sempre, segnando una tripletta contro le Isole Far Oer.
Nei gol mette in mostra tutto il suo repertorio: opportunismo, freddezza, scaltrezza e ovviamente la precisione nel colpo di testa (secondo gol). Nel complesso stiamo parlando di un attaccante moderno e completo, bravo in tutti i fondamentali ma senza eccellere in alcuno di essi, e con ampi margini di miglioramento.
Se non verrà ceduto nel mercato di gennaio potremo presto ammirare André Silva contro la Juventus, con la BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) che costituirà un temibile banco di prova. Di certo il ragazzo ha dimostrato più volte di reggere alla grande la pressione. Quando fu interrogato riguardo la scelta di prendersi la maglia numero 10 del Porto, con la quale il suo idolo d’infanzia Deco vinse una Champions League, rispose:
Grandi giocatori hanno indossato questo numero prima di me, ma penso di essere pronto. Cercherò di onorare questo numero e mostrare di essere in grado di indossare il numero 10.
Tuttavia dopo l’exploit di inizio anno per lui si è parlato di interessamenti da parte di tutte le big europee, comprese Arsenal, Juventus e Real Madrid, con quest’ultima che pare abbia offerto ben 58 milioni di euro per il suo cartellino, a fronte di una clausola rescissoria di 60 milioni. Da applausi i dirigenti del Porto, che ancora una volta sono riusciti a gonfiare fino all’inverosimile il valore di un proprio giocatore. Il tutto per la gioia di Jorge Mendes, suo procuratore (mediante la Gestifute), che vede all’orizzonte l’ennesima fonte di guadagno.
Sebbene il prezzo sia eccessivo rispetto all’attuale valore del giovane lusitano, André Silva potrebbe garantire alla propria squadra 20+ gol a stagione per i prossimi 10 anni, proponendosi come successore dell’attuale generazione di grandi centravanti europei.
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