Di recente abbiamo letto Eugenio Scalfari, dalle rinomate colonne dei suoi editoriali su Repubblica, paragonare Matteo Renzi a Giovanni Giolitti. Non è la prima volta che Renzi viene paragonato a un politico (Berlusconi a suo tempo lo confrontò con De Mita; più di recente, per il proclama a favore dell’astensione al referendum sulle trivelle, torna alla mente Craxi), ma temo che anche in questo caso vada perduto un tassello importante, in troppi casi sottaciuto o ignorato. C’è infatti un lato a nostro avviso assai evidente dell’atteggiamento di Matteo Renzi che lo accomuna con un politico italiano, Berlusconi, al quale è invece più volte associato per altre ragioni, per lo più a sproposito: questa caratteristica è la capacità di entrambi di dividere il mondo in chi è con loro e chi è contro.
Un esempio banale, e tuttavia recentissimo, lo troviamo nel referendum sulle trivelle che, come accadde a suo tempo con le elezioni europee, sta diventando nuovamente un giudizio sull’operato del suo governo piuttosto che una discussione nel merito degli argomenti proposti. Si fanno sempre più rare le posizioni moderate poiché il mondo viene dipinto come diviso tra coloro che lottano per il cambiamento e coloro che lo ostacolano per continuare a vivere di posizioni di rendita. Questa tattica, seppur efficace nel breve periodo, non può andare per sempre; ora Renzi gode ancora di una popolarità molto alta, in particolare dovuto all’impressione, anche giustificata, del “dopo di me il diluvio”, ma per quanto potrà andare avanti a prendersi le responsabilità dei provvedimenti impopolari del suo governo prima che il suo sostegno popolare svanisca? La faccenda meriterebbe un’analisi più approfondita, e, soprattutto, più diffusa. Perché è una scommessa rischiosa, ogni volta di più. E perché ci priva, ogni volta di più, della possibilità di affrontare i problemi per quello che sono, trasfigurandoli inevitabilmente in una scelta di campo.
P.S. per chi volesse capire qualcosa di più sulle trivelle, questo è un punto da cui iniziare buono come un altro.
A. & R.
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