Di ritorno dai funerali milanesi di Dario Fo, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha fatto tappa ad Anguillara, località della campagna romana, per raggiungere i suoi assessori e consiglieri comunali.
I grillini romani si sono infatti riuniti per due giorni in un agriturismo a due passi dal lago di Bracciano per un weekend di “team building”; lo aveva fatto una sola volta anche la squadra di Marino e a loro non è andata molto bene.
Il video della serata uscito sabato notte su Facebook, poi prontamente cancellato, documenta un clima da rimpatriata tra vecchi amici, più che un meeting per discutere su temi di interesse generale.
Tutto succede verso la mezzanotte di sabato, quando Virginia Raggi, forse presa dall’entusiasmo o dalla voglia di trasparenza made in 5 stelle, fa una diretta su Facebook che tradisce l’aria festosa e goliardica della serata. Probabilmente il sopra citato intento di trasparenza ha lasciato il posto all’ennesima gaffe della neo sindaca che, infatti, ha prontamente cancellato il video dal web. “Le immagini erano sfocate” si sono giustificati i grillini.
Sfocate o meno, le immagini riportano l’attenzione sulla giunta romana e fanno sì che il secondo giorno del meeting inizi con un certo imbarazzo. Scopo principale del cosiddetto “conclave” 5 Stelle era quello di mettere su dei tavoli di lavoro sui vari temi che interessano la capitale: rifiuti, mobilità, ambiente, bilancio etc. Per questo, ad aiutare i politici romani, sono arrivati anche degli “istruttori”, mandati dalla Casaleggio Associati, che hanno indirizzato il lavoro di gruppo e organizzato il “team building”.
Per parlare di “team building”, però, serve per prima cosa avere una squadra ben chiara e la Raggi ha definito la sua solamente un paio di settimane fa, quando ha nominato gli assessori Mazzillo e Colomban, rispettivamente al Bilancio e alle Partecipate. A più di tre mesi dalle elezioni, i cittadini romani vorrebbero vedere qualcosa di più, come scrive un utente sotto il video di domenica mattina della sindaca: “Io ti ho votato con la consapevolezza di voler cambiare…vorrei però meno video e più cose concrete da cittadino”.
È questa lentezza il problema della giunta romana: la città ha bisogno di qualcuno in grado di prendere in mano la situazione e agire di conseguenza nell’immediato, invece le promesse dei Cinque stelle, condivisibili o meno, per ora sono rimaste tali: poco se non nulla è stato fatto in concreto. La Raggi, la sua squadra e il Movimento cinque stelle si sono trovati intrappolati, forse neanche tanto per caso, negli stessi meccanismi politici, anche se in forma ridotta, che avevano creato problemi alla giunta Marino.
Parlare senza conoscere la realtà dei fatti risulta sempre più facile rispetto ad affrontarla: per governare non servono solamente buone intenzioni e “onestà”, c’è bisogno di esperienza. Ultimamente si tende spesso a sottovalutare quest’ultima caratteristica, guidati dal mantra del “cittadino normale” al governo, ma essere delle persone con una formazione politica e con esperienza nel campo della cosa pubblica aiuta ad affrontare sia i problemi concreti, sia i meccanismi politici che si sono innescati con il tempo.
Si dice che l’andamento di un governo si capisca entro i suoi primi 100 giorni: in 100 giorni cosa ha fatto la giunta Raggi? Con un assestamento di bilancio da approvare e tutte le problematiche della Capitale ancora da affrontare, i “team building” goliardici non sono ciò che serve a Roma. Le giustificazione del “diamogli tempo” comincia a non valere più perché il tempo ce l’hanno e non lo stanno usando, e i Cinque stelle romani dovrebbero quantomeno rispettare quanti gli hanno dato fiducia votandoli.
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