Per garantirci una sana longevità occorre però ripensare sin dall’infanzia il modo in cui ci nutriamo: è necessario basare l’alimentazione su una dieta adeguatamente variata, che moderi i grassi e non dimentichi mai frutta e verdura; optare non solo per l’eliminazione del consumo di carne ma anche per la progressiva riduzione delle porzioni e delle calorie; scegliere di mantenere il giusto peso corporeo, in un rapporto intelligente fra benessere, attività fisica e psiche.
(Sinossi del libro “La Dieta del Digiuno”, di Umberto Veronesi)
Premetto che non sono ancora riuscito a leggere questo libro (trad: non ho la minima intenzione di spendere dei soldi per comprarlo), ma mi sono fatto un’idea del pensiero dell’esimio Professore, classe 1925, oncologo di fama mondiale. Ho infatti sentito per caso una sua intervista a Radio 24, che potete in parte riascoltare qui .
In sostanza, il caro vecchietto sostiene che digiunare sia un modo per sentirsi più liberi e dominare in qualche modo la sofferenza causata dalla fame. È bello soffrire perché ci rende in un certo senso più nobili, inoltre il digiuno permette di essere più lucidi e di avere la mente più libera dalle costrizioni della società. LOLWUT??? E chi so’ io, Gandhi?!
Ora, a parte l’elogio della sofferenza da fame degno della peggior Binetti col cilicio, tralasciando la bufalaccia secondo cui il digiuno libera la mente –balle, avete provato a concentrarvi sul lavoro quando avete fame? Al massimo riuscirete a creare delle presentazioni in powerpoint con immagini di hamburger sullo sfondo- quello che più preoccupa me come terapeuta vicino alle persone con disturbi alimentari è questa pericolosissima idea del digiuno come coadiuvante in un regime alimentare sano.
Su “La Stampa” possiamo trovare uno stralcio del libro in questione, in cui il Professore scrive:
l’obesità è spesso considerata un mero problema estetico, come se mangiare troppo fosse un difetto che complica la vita perché rende differenti dai canoni di bellezza odierni. In verità chi è obeso è a rischio di malattia e morte! (e fin qua, gli do ragione, ndr) Continuare a parlare di magrezza e obesità in relazione a vestiti, bikini, forma fisica e modelli estetici significa sbagliare la mira: è una comunicazione controproducente e complice nel provocare disturbi del comportamento alimentare come anoressia, bulimia e binge eating disorder (BED), disturbo da alimentazione incontrollata. È dannoso sommergere i bambini, gli adolescenti e i giovani di messaggi sbagliati: non facciamo altro che incitarli a un rapporto malato con il cibo.
AH PERCHE’ INVECE SPINGERLI A DIGIUNARE SECONDO TE FA BENE? Ma Prof, Lei ogni tanto si fa ancora un giro su PubMed prima di sparare stronzate? Vorrei ricordare che è proprio il digiuno prolungato, che spesso obesi, bulimici e binge eaters si autoimpongono, a spingerli poi verso le abbuffate incontrollate. Riporto da qui “elevated restraint preceded the ‘urge to binge’ or ‘binge craving’ and increased the probability of bingeing in bulimia-spectrum eating disorder” e vi lascio a una lettura dell’articolo per trovare ulteriori riferimenti bibliografici. Ricordo inoltre che una dichiarazione del genere non fa altro che alimentare il pensiero dicotomico tipico dei ciccioni per cui “digiuno=sono fico; mangio =sono una merdaccia”, che scatena l’andamento a yo-yo del loro peso e il ciclo restrizione- abbuffata (ne parlai meglio qui ).
Ma non è finita, per quanto riguarda le motivazioni addotte da Veronesi in favore della sua miracolosa dieta vegetariana + digiunante, ecco una frase da tipico veganfag scritta di suo pugno
Per semplificare, io ricordo sempre che l’uomo è un primate e faccio l’esempio del «vicino» (dal punto di vista evolutivo) gorilla: si ciba solo di vegetali sin dalla nascita e certo non è un animale debole e cagionevole. Non c’è motivo di pensare che anche l’uomo non possa seguire lo stesso modello alimentare.
Che cando vai dicezzo, Umberto?! Vorrei ricordarti che anche i primati si cibano talvolta di carne, e allora come la mettiamo? Fonti: università di Berkeley , Università di Stanford, PLOS one . Ciò che IMDI pensa sul vegetarianesimo/veganesimo è già stato ampiamente detto in precedenza dalla nostra antropologa preferita.
Inoltre, se c’è qualcuno di voi sempliciotti che ancora pensa che un giorno alla settimana di digiuno acceleri il metabolismo, devo purtroppo informarvi che è proprio il contrario. Quando il mio corpo vede che non gli arriva nutrimento, abbassa il consumo ai minimi termini e quindi il metabolismo SI ABBASSA. Secondo medicinasalute“Né il digiuno né la pratica di saltare i pasti sono un buon metodo per dimagrire, perché l’organismo si adatta riducendo i consumi e compensa le perdite energetiche con i pasti successivi.”
Quindi miei cari, come al solito il segreto per stare bene è: MODERAZIONE. Insomma i consigli della nonna: mangiare poco, ma un po’ di tutto. Ci sarà un motivo se la dieta mediterranea è considerata patrimonio immateriale dell’umanità o secondo voi quelli dell’UNESCO sono in GOMBLODDO con le multinazionali della carne e con i crudelissimi pescatori?! Cito: “ La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi”
Ci sono numerosi studi che dimostrano come proprio la dieta mediterranea sia efficace nella prevenzione di malattie. Alcuni esempi?
-Prevenzione delle malattie cardiovascolari
-Prevenzione del Morbo di Alzheimer
-Prevenzione dell’Ictus Cerebrale
-E toh, non mi dire, prevenzione del cancro al seno
Segnalo inoltre un recentissimo articolo del caro PalleQuadre che revisiona gli studi scientifici che hanno dimostrato come le diete esclusivamente veg siano dannose per la salute.
Mentre scrivo, ecco spuntare sulla rete le prime vittime del Maestro Veronesi: un utente di Amici Obesi Forum si chiede se sia il caso di provare il digiuno, e un lettore del Corriere che viene cassato dal nutrizionista.
Lo stesso Veronesi nel 2006, evidentemente prima di sviluppare qualche problemuccio di memoria, scriveva:
tralasciando le motivazioni filosofiche o ascetiche che può avere questa pratica, ti posso dire che, dal punto di vista medico, il digiuno non rientra tra i consigli che vengono dati per una alimentazione sana, anche se un nutrizionista forse potrebbe indicarlo come una risposta a determinati disagi. Il consiglio più utile e la cui validità è scientificamente dimostrata, è quello di abituarsi a mangiare poco. La regola d’oro della frugalità, che deve sempre essere tenuta presente, segue un ragionamento semplice e chiaro: meno sostanze ingeriamo, fra tossiche e non, meno rischi corriamo e il nostro fisico ne trae comunque beneficio.
Caro Umby, mi spiace ma stavolta hai proprio toppato. Capisco che sei un anziano e senzibbile signore che ama gli animali, ma forse è meglio se invece di improvvisarti nutrizionista e salvatore dell’umanità torni a dirigere il reparto di oncologia mammar- ah, no, scusa, adesso lo dirige tuo figlio.
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
30 Ottobre 2016
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Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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