Viviamo in una società profondamente dipendente dalla scienza e dalla tecnologia e in cui nessuno sa nulla in merito a tali questioni. (cit. Carl Sagan)
Tra i tanti argomenti di cui gli Italiani si credono professori c’è sicuramente il mondo dell’Automotive.
Entrando in un Bar di un centro cittadino potete benissimo farvi un’idea della gravità della situazione: cinquantenni sudaticci in giacca e cravatta cercano invano di convincere i loro simili che l’auto in loro possesso è la migliore sul mercato. Spesso si parla a vanvera, ma il vantaggio in queste discussioni è che anche gli altri lo fanno, e quindi si è tutti giustificati di dire le peggiori castronerie.
Fino a quando non arriva un fisico (o ancora peggio, un ingegnere meccanico): a quel punto la figuraccia è dietro l’angolo, e il rischio di essere sbugardati altissimo. Per evitare di arrivare impreparati in tale evenienza, vi riporto in questo articolo tutto quello che c’è da sapere, di base, sulle automobili.
Facciamo subito una distinzione: non tutte le auto sono progettate per lo stesso scopo, per questo c’è grande varietà di modelli: In gergo si chiamano “segmenti” dei gruppi di automobili con caratteristiche simili. I più comuni vanno dal segm. A alla F, ossia un range di scelta che spazia dalla Smart alla Maybach. Però nel tempo ho capito che per semplificare le cose, si possono dividere in tre marco-categorie: le auto utili, le auto da aperitivo, le auto da guidare.
Per ora nessuna sorpresa: sono il massimo compromesso ottenibile da un calderone pieno di fattori come prezzo, abitabilità, sicurezza, manutenzione, consumi. Servono a portarti da un punto A ad un punto B lungo una linea più dritta possibile. Non hanno alcuna pretesa di attirare il gentil sesso o di fare gli sboroni con le altre auto, per quanto ultimamente cerchino di darle un design da “vorrei ma non posso”. In sinstesi: l’auto della nonna. Qualche esempio? La Fiat Punto, la Panda, la Volkswagen Golf, le stationwagon, i monovolumi. Nota importante: anche se molte auto nel loro nome hanno le parole “Sport“, “tourer“, “touring“, “cross“, “sportvan“, spesso assomigliano a dei carri funebri o al furgoncino dei gelati… non fidatevi: sono lo stesso auto della nonna.
Il pregio maggiore che hanno queste auto è mostrare agli altri che te le puoi permettere. Spesso costano migliaia di euro in più di una controparte con meno blasone, per questo attirano. Il tuo amico ha speso 20.000€ per avere quell’auto, tu ne spendi 30.000 per avere pressoché la stessa, con un marchio diverso. Il vero vantaggio tangibile di queste trappole per wannabe è che, essendo le femmine estremamente ignoranti in materia di motori, vedono in questi mezzi un allungamento del pene del proprietario: in questo campo sono le auto migliori. Si chiamano “da aperitivo” perché spesso vengono citate mentre si è al bar a sorseggiare Jack Daniels e a scorrere la bacheca di facebook sull’Iphone 5S. Le frasi tipiche del proprietario in genere saranno “La mia fa da 0 a 100 in sei secondi“, “la mia ha il clima quadrizona“, “la mia ha 25 led adattivi nei fari“. “Peccato che il 90% del tempo lo passi in coda, da solo, in una città con le strade illuminate” verrebbe naturale rispondergli; la controrisposta sarà che lui se la può permettere, almeno fino a quando l’agenzia di prestiti non gliela pignorerà per la quinta volta quest’anno. In questa categoria ci infilo i SUV (tutti: dall’Urban Cruiser all’X6), le Audi, le auto premium di fascia bassa, le auto da tuning, le cabrio. queste ultime però sono l’essenza del senso della vita, quindi non riesco a scrivere qualcosa contro di loro. In questa marea di chincaglierie compare ovviamente qualche ibrido che si interseca con le altre due categorie: per esempio un’Audi RS6 è ottima anche per farci la spesa e scarrozzare il cane in autostrada, una MINI è divertentissima da guidare, mentre un Range Rover è effettivamente in grado di poggiare le ruote nel fango senza impantanarsi.
Questa è la categoria di auto progettate dagli ingegneri per gli ingegneri e per chi ha un sano prurito sportivo nelle mani. Ma cos’è che rende un’auto più guidabile di un’altra? Ci sono molti fattori che incidono, elenchiamo i più significativi:
Baricentro: Un’auto costruita per essere reattiva e divertente deve avere un baricentro basso e ben centrato. I maggiori nemici qui sono in genere i motori non centrati e le macchine alte. Quindi eliminiamo pressoché subito i SUV: ad ogni curva si inclinano come dei furgoni, e l’unica cosa che li salva è una gommatura che sarebbe esagerata anche per un trattore. I motori a sbalzo, o a “carrello della spesa”, sono uno dei motivi per cui l’Audi RS3 ha le gomme anteriori più grosse di quelle posteriori. Il sottosterzo a cui è sottoposta quella povera macchina è pari a quando cercate di far curvare un carrello pieno di bottiglie d’acqua sull’anteriore. Qualcuno potrebbe obiettare che anche la Porsche 911 ha il motore a sbalzo: verissimo, peccato che il motore in questione sia un Boxer. E qua veniamo ad un altro punto fondamentale: il Boxer è a cilindri contrapposti: vuol dire che ha un ingombro laterale maggiore, ma è decisamente più basso. Questo compensa alla grande il problema della Porsche, che è infatti tra le auto migliori da guidare. Non dimentichiamoci ovviamente anche della regina dei Boxer, ossia la Subaru: saranno anche brutte come la fame, ma montano sempre la migliore meccanica a disposizione.
Sterzo: per venire incontro alla moltitudine di incapaci che si mettono alla guida, le case automobilistiche adottano sterzi con un’elevata demoltiplica. Per girare le ruote di un tot bisogna far girare di parecchio il volante. Nella guida allegra questo comporta un “effetto autobus”, che ammazza il divertimento. Gli sterzi più diretti sono una caratteristica tipica delle auto con pochi compromessi. Inoltre, lo sterzo dev’essere DURO! Non serve che sia tanto morbido da tagliarlo con un grissino, questa mania lasciatela alle mamme che non sanno fare il parcheggio ad S, per favore.
Motore: al contrario di quello che credono tutti, ciò che rende sportivo un motore non è avere tanti cavalli. L’autobus che vi porta a scuola ne ha 400, eppure non ha alcuna velleità sportiva. La cosa importante è il tempo di risposta, ossia la differenza di tempo che passa tra la pressione dell’acceleratore e l’aumento della spinta del motore. Da qui si capisce perché le vecchie auto sono spesso osannate dai puristi: l’assenza di turbocompressori e di normative anti-inquinamento rendono i vetusti rottami molto reattivi.
Cambio: forse è la parte più divertente dell’auto, poiché è in base al suo utilizzo che determini il tuo stile di guida. Se volete davvero capire se qualcuno sa guidare o no una macchina, basta che gli facciate questa domanda: “Come dev’essere il cambio della tua macchina ideale?”. Se risponde con qualcosa di diverso da “leva piccola, innesti duri e precisi, corsa della frizione corta e posizione vicina al volante”, capirete di avere a che fare con un non esperto. In questo campo vincono sicuramente BMW e Mazda.
Sospensioni: per alcuni gruppi di automobilisti (*a-hemlfisti*), quelle della propria auto sono un vero e proprio oggetto di culto. Visto che in genere le sospensioni raffinate sono costose da produrre e non interessano molto ai clienti, la maggior parte delle auto adotta lo stesso schema sospensivo, economico e fatto con lo stampino. Questo fa sì che esistono auto da 50.000€ che montano le stesse sospesioni della Panda, ma non dev’essere visto come un problema: conta anche la taratura. Vi è mai capitato di viaggiare su un’auto che pare avere dei pezzi di granito al posto delle ruote? Ecco, alcuni intelligentoni credono erroneamente che basti indurire l’assetto per rendere l’auto più reattiva in curva, e finiscono col ritrovarsi con una balena da una tonnellata e mezza che scoda come un gokart (pic related).
Trazione: qui si tocca un tasto dolente per molti. A parte modelli di nicchia, solo Mercedes e BMW offrono sul mercato automobili a trazione posteriore. Spiengere è meglio che tirare, lo sanno tutti, il problema è che fabbricare macchine con trazioni di diverso tipo comporta costi aggiuntivi che molte case automobilistiche non sono in grado di sostenere, e bisogna accontentarsi. E ripiegare sulla Smart.
Ci sono anche altri aspetti che andrebbero considerati nella scelta di un’auto vera, ma questi sono quelli principali. Guidare la macchina oggiorno è considerato stressante, ma solo perché ormai ci si è abituati al traffico delle grandi città: quando il tempo e le circostanze lo permettono, non c’è niente di più bello che farsi un giro a finestrini abbassati su una strada collinare durante il tramonto. Dopo tutto questo parlare di tecnicismi e insulti velati, se siete arrivati qui in fondo vi meritate un paio di foto riguardo il VERO motivo per cui avete cliccato qui: godetevele, e alla prossima!
10 Marzo 2017
4 Marzo 2017
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.