Forse non ve ne siete accorti ma, questo mese, Dylan Dog ha festeggiato il trentennale della prima pubblicazione.
“Aspetta un momento, è per questo che Recchioni ci ha ammorbato l’esistenza con centoquarantatré recensioni dell’ultimo numero?”
Esatto, ed è anche per questo anniversario che tutti i maggiori quotidiani e periodici, oltre ad intervistare il curatore della serie (o, se importanti come Sportweek o L’Espresso, addirittura Sclavi), hanno rispolverato gli articoli pubblicati dieci anni prima per rendere omaggio al più simbolico e discusso fumetto italiano.
Non volendo essere da meno, questo è quello che scrivevo, sempre per IMDI, tre anni fa, subito prima della tanto lodata ristrutturazione del personaggio (trovate qui l’articolo completo):
Ora che è stata annunciata una “ristrutturazione” del personaggio, l’introduzione di un nuovo ispettore, il pensionamento di Bloch, l’acquisto da parte di Dylan Dog di un cellulare (!) e di un computer (gli sceneggiatori sono indecisi se dotarlo di un pc o di un mac, tanto per rendersi conto del livello di chi segue DD!), mi sono chiesto cosa proverei se avessi iniziato la collezione solo uno o due anni fa, con “la collina dei conigli”, per esempio, forse il punto più basso di tutta la serie, una storia di una banalità inverosimile e di un buonismo disturbante.
Il personaggio, sebbene gravemente malato (come anche nel fumetto, e forse proprio in questo momento mi rendo conto della macroscopica metafora) è risorto; oggettivamente (ma in parte anche in maniera soggettiva), non siamo ai livelli degli esordi, che comunque facevano della novità e del mondo di allora la loro forza, ma non si può non riconoscere l’ottimo lavoro che è stato fatto finora.
Detto questo, ecco qualche consiglio per i nuovi lettori e un po’ di ricordi per gli incontentabili nostalgici:
Dylan Dog partecipa ad una festa in maschera a cui si imbuca la Morte in persona. Sfortunatamente il nostro eroe sarà tra quelli che il Triste Mietitore inviterà a danzare con lui…
Info: serie regolare, numero 10. È presente anche nel volume dei classici del fumetto di Repubblica.
Dylan Dog non riesce a rincasare, avendo dimenticato le chiavi di casa. Decide quindi di girovagare per Londra, tra assassini di vario genere, cocaina, un po’ di sesso e tanta voglia di dormire. Storia anomala, ma di grande effetto; probabilmente ispirata a “fuori orario” di Scorsese
Info: serie regolare, numero 26.
Dylan Dog e altre sei persone vengono misteriosamente invitate a passare un week end in un isolato castello apparentemente abitato solo da marionette parlanti. Poi il più grasso muore e viene ritrovata una inquietante filastrocca. Mash up tra Dieci piccoli indiani e Seven, peraltro particolarmente riuscito.
Info: Speciale numero 6. È stato ripubblicato recentemente in edizione cartonata dalla Bao.
Dylan Dog trova una ragazza in fin di vita, con i muscoli atrofizzati e con metà del cervello asportata. Se dico altro vi rovino la storia.
Info: serie regolare, numero 157. E’quello con la cover ispirata a L’urlo di Munch.
La fuga di un killer con un sorriso da Joker a bordo del maggiolone di Dylan Dog, tra quesiti di logica e curiosità sui volatili.
Info: numero 109 della serie regolare. L’indovinello del ristorante non è così difficile come sembra e ricordatevi di cercare l’omaggio a Hugo Pratt.
Una famiglia rinuncia all’acquisto di un frigorifero e questa scelta scatena una crisi economica a livello globale, intrecciandosi con rapinatori di diamanti e, ovviamente, Dylan Dog.
Info: serie regolare, numero 125. Ha anche un seguito, ma decisamente meno riuscito.
Strani omicidi collegati ad un antico mito si susseguono a Londra, il Signore del Silenzio, a cavallo di un coniglio bianco, arriva, uccide e scompare, mentre Dylan Dog indaga…
Info: a metà tra l’horror ed il thriller, forse vi verrà in mente Umberto Eco. Numero 39 della serie regolare.
Un assassino sfigurato uccide belle ragazze senza pietà, infine ne rapisce una con un passato misterioso. Uno dei più bei finali di sempre.
Info: serie regolare, numero 54. Il finale, non l’epilogo.
Mentre Dylan Dog corteggia una prostituta americana che non ha mai sentito nominare Bob Dylan, un novello Jack lo squartatore agisce indisturbato per le vie di Londra. Storia piena di citazioni e che sembra (ed è una cosa buona) non finire mai.
Info: numero 19. Il numero 88 è il seguito. Questo credo possa rientrare nella top-five di sempre.
Un Dylan Dog del futuro combatte un invasione zombie di cui è il principale responsabile. Niente di veramente eccezionale, ma questa serie “parallela” è una delle migliori novità di fumetto da parecchi anni a questa parte.
Info: varie storie brevi sui primi Dylan Dog Color Fest, una lunga nell’ultimo Dylandogone e tutti gli Speciali dal 2015 in poi. Le prime (fino allo speciale 2015) sono anche raccolte in volume.
(di Dylan e su Dylan abbiamo scritto anche qui e qui)
Prima dei saluti, saprete sicuramente che il numero del mese prossimo vedrà il ritorno alla sceneggiatura del grande Tiziano, quindi non avete più scuse!
Già attore di scarso successo (La prima cosa bella), scrittore decisamente ignorato (Junk Words - un libro di carne putrida) e pittore a tempo perso (F.lli Salvadoreson); adesso anche giornalista per IMDI, oltre che impiegato di banca.
29 Ottobre 2016
29 Novembre 2015
6 Novembre 2013
18 Giugno 2013
19 Dicembre 2012
Già attore di scarso successo (La prima cosa bella), scrittore decisamente ignorato (Junk Words - un libro di carne putrida) e pittore a tempo perso (F.lli Salvadoreson); adesso anche giornalista per IMDI, oltre che impiegato di banca.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.