Marzo è senz’altro il mese più importante di quest’anno, tanto è denso di eventi e fatti che passeranno alla storia: tra essi il più importante è senza dubbio l’uscita di Titanfall (a meno che i russi non usino mech giganti in Crimea, evento in cui, in fondo, tutti speriamo). Cos’è Titanfall?
Titanfall è il primo titolo sviluppato da Respawn Entertaiment e distribuito da EA su xbox 360, One e su pc: tuttavia non bisogna pensare che per questo gli sviluppatori siano dei principianti: infatti Respawn è stata fondata da Jason West e Vince Zampella, due degli ex-fondatori di Infinity Award, casa produttrice della serie COD: Modern Warfare. I due lasciarono Infinity nel 2010 in disaccordo con Activision, che aveva distribuito i Call of Duty prodotti da loro. Parliamo dunque di coloro che hanno totalmente rivoluzionato il genere degli fps, creando una delle più importanti saghe videoludiche di sempre.
Il gioco è un fps online, caratterizzato appunto dai Titan, enormi mech che possono essere chiamati sul campo di battaglia dai piloti, ovvero i giocatori, e che possono essere pilotati da questi: i Titan hanno una corazza notevole, una enorme potenza di fuoco, a scapito della mobilità: i piloti, infatti, sono estramamente veloci e agili grazie ai jetpack che indossano. Le meccaniche sono per il resto le stesse di qualsiasi altro sparatutto in prima persona: ci troviamo quindi di fronte a un progetto originale oppure a un Call of Duty con i mech? Vediamolo insieme.
PRIMA IMPRESSIONE
Finalmente inizio a scaricare Titanfall da Origin: avvio il download e… 50 gb da scaricare. EH? Il mistero è presto svelato: per ridurre il carico sui processori dual core è stato scelto di scompattare tutto l’audio, che da solo pesa 39 gb. Così mi metto l’anima in pace e aspetto. Finito il download, posso finalmente avviarlo. Il gioco è totalmente online: senza una connessione internet non è possibile giocare: la campagna consiste in una serie di partite online contro giocatori reali, senza nessuna grossa differenza rispetto al multiplayer. L’IA è invece gestita online, altro motivo per cui non è possibile giocare offline. IA? Per un gioco solo multiplayer? Ebbene si. Oltre ai 6 giocatori umani per squadra ci sono infatti dei minion, i Grunt e gli Spectre, soldati semplici e droni antropomorfi che riempiono una mappa che altrimenti sarebbe vuota, considerando l’esiguo numero di giocatori.
Dopo essere entrato sul server europeo, inizia un breve tutorial, utile più che altro per familiarizzare con i Titan e con alcune feature come la corsa sui muri (Ezio, bentornato!). Dopo averlo finito, entro in un server.
SI COMBATTE
Subito capisco che il gameplay è estremamente veloce, addirittura più di un Call of Duty: l’azione è frenetica, soprattutto per l’elevata mobilità del pilota, dotato di un jetpack, grazie al quale può fare doppi salti, correre lungo le pareti ed essere immune ai danni da caduta: purtroppo non si può volare. Il rinculo è ridottissimo, e le armi sono facilmente controllabili, soprattutto se comparate ad altri sparatutto realistici come gli Arma o anche solo i Battlefield. Si ha la sensazione di giocare un titolo fatto soprattutto per divertire, senza alcuna pretesa di realismo (oggettivamente, ci sono dei robot giganti, chi poteva aspettarsi realismo?). I Titan possono essere chiamati al termine di un timer, e il “Titanfall” (ovvero la caduta del Titan dal cielo) può essere accelerato uccidendo nemici, che essi siano piloti o minion: non appena arriva è possibile entrarci oppure li si può lasciare in modalità Auto-Titan, cioè controllati dall’IA.
I piloti hanno sempre tre armi oltre alle granate: una primaria, una secondaria e un’arma anti-titan: le armi sono abbastanza equilibrate, anche se ce ne sono alcune davvero esagerate, come la pistola MK, che aggancia il bersaglio e gli spara proiettili a ricerca. Comunque non è difficile pensare che con le prossime patch arriveranno modifiche al bilanciamento. Giocando come pilota è possibile abbattere un Titan, usando le armi anti-Titan e saltando sul mech nemico: facendo ciò il player potrà sparare al nucleo del Titan, infliggendo danni notevoli; l’altro pilota sarà costretto a scendere a meno che il Titan non abbia equipaggiata una particolare arma, il fumo elettrico. Come da tradizione, l’equipaggiamento può essere personalizzato, sia quello del pilota che quello del Titan: è possibile scegliere infatti un’arma primaria da un elenco non troppo ampio, con un’ottica e un accessorio a scelta, e affiancarla a una delle tre armi secondarie e a una di quelle anti-Titan. Il cuore della personalizzazione è però costituito dall’abilità e dai kit: le prime, attivabili, possono dare svariati bonus, dall’invisibilità ad un temporaneo bonus alla rigenerazione, mentre i kit offrono bonus passivi, come ad esempio una corsa più rapida. Stessa cosa per i Titan: possiamo scegliere tra tre diversi modelli, uno “medio”, l’Atlas con velocità e resistenza equilibrate, e altri due che si caratterizzano o per l’elevata difesa a scapito della mobilità (l’Ogre) o per il contrario (lo Stryder). Inoltre possiamo scegliere l’arma e un suo accessorio, a cui si affiancano due abilità, una difensiva, come ad esempio uno scudo temporaneo, e una offensiva, come dei missili a ricerca. Come per altri shooter online, per sbloccare le armi è necessario salire di livello accumulando esperienza durante le partite online, mentre per ottenere gli accessori bisogna completare delle specifiche “quest” utilizzando l’arma da potenziare. Un discorso a parte meritano le carte: vengono ottenute piazzandosi in una certa posizione o facendo un determinato numero di kill. Se ne possono usare al massimo tre a partita, e offrono un bonus temporaneo che dura fino alla morte del pilota: offrono vari bonus, dalle granate illimitate ad armi potenziate.
Per quanto riguada l’aspetto grafico, Titanfall usa una versione modificata del buon, vecchio Source Engine di Valve: vecchio, appunto. Il team l’ha scelto per avere buone prestazioni su xbox 360 e One, e bisogna dire che la resa grafica è accettabile, ma non ci troviamo di fronte a nulla di sbalorditivo: tuttavia in questo modo il gioco riesce a girare bene anche sui sistemi meno moderni. I modelli sono comunque ben curati; quello che davvero manca è la distruzione degli elementi: non è possibile frantumare nemmeno un piccolo vaso.
CONCLUSIONE
Titanfall è un buon sparatutto, che pur non rivoluzionando radicalmente il genere si distingue dagli altri fps online: la principale mancanza è l’assenza di server privati, che permetterebbero una maggiore customizzazione del gioco e la possibilità di fare match competitivi ad alto livello. Oltre a questo, la campagna è inesistente e consiste in una serie di match normali. Ultimo difetto un motore grafico ormai obsoleto e non adatto a quella che dovrebbe essere la “next gen”
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