Non c’è niente di più classico della favola del giovane eroe che, fra mille peripezie, salva la principessa del suo regno, affrontando grossi nemici, impervie vie oscure e trabocchetti.
Questo è l’incipit di The Legend Of Zelda.
Il protagonista, Link (o qualsiasi nome si voglia scegliere all’inizio dell’avventura), ha come compito salvare un regno in pericolo da una grande minaccia, spesso dovendo soccorrere a sua volta la principessa che porta il nome della saga, Zelda.
Il primo capitolo risale al 1987: l’ideatore, Shigeru Miyamoto, crea Hyrule, il mondo in cui Link e Zelda vivono sotto la minaccia dello stregone Ganondorf.
Tocca proprio a Link, protagonista dell’avventura, trovare i 3 pezzi della Triforza (Artefatto magico di origine divina) per salvare la principessa Zelda e sconfiggere il malvagio mago.
Data la calorosa accoglienza da parte del pubblico, Miyamoto decide di continuare la saga fino ad oggi, con l’uscita di The Legend of Zelda: Breath of the Wild per Nintendo Switch.
Ne è passata molta di acqua sotto i ponti dal primo capitolo, e tra remake e nuove avventure la saga è diventata testimonial della Nintendo, insieme a titoli come Pokèmon e Star Fox.
La storia del brand ripercorre il cliché della favola classica, ovvero quello dell’eroe che deve salvare la principessa.
È proprio su questo cliché che però Miyamoto crea una storia di notevole profondità e spessore.
Non si limita quindi a dare corpo ai tre personaggi dell’avventura (ovvero Link, Zelda e Ganondorf che, guarda caso, rappresentano anche i tre aspetti della Triforza), ma garantisce alla maggior parte degli NPC una propria dimensione e storia, rendendo il mondo di gioco molto più variegato e profondo.
Importantissima, per esempio, la presenza di uno spirito guida (Navi, Tatl) all’aiuto del giovane Link, oppure di Epona, cavallo che accompagna il protagonista per tutta la serie.
Al di là quindi dello scopo fine della storia, il videogiocatore può innamorarsi dell’ambiente che lo circonda, dalla vasta pianura di Hyrule ai simpatici Goron, dai dungeon pieni di segreti all’interazione con alcuni buffi personaggi come Malon, proprietario del ranch dove risiede Epona e dalle sembianze simili a quelle di un altro famoso personaggio Nintendo.
Così come tutte le grandi opere cinematografiche/videoludiche, anche The Legend Of Zelda ha una colonna sonora di tutto rispetto, che rimane impressa a chiunque decida di avventurarsi nella vasta terra di Hyrule.
A capo della sezione musicale infatti vi è Koji Kondo, celebre compositore di casa Nintendo, che dona al gioco la giusta dose di profondità emotiva.
Nello stesso Ocarina Of Time, capitolo della saga per Nintendo 64, la musica ricopre un ruolo principale.
Per poter accedere ad alcune aree segrete infatti si dovrà utilizzare una apposita Ocarina e memorizzare sequenze di brani che, ovviamente, fanno parte della OST principale.
Per quanto poi resti una storia per ragazzi, The Legend Of Zelda è giocabilissimo anche ad età adulta, a causa della forte immersione creata dall’esperienza videoludica stessa e dalla profondità di certe tematiche affrontabili in game (la redenzione, la crescita del personaggio…).
The Legend Of Zelda resta in definitiva un capovaloro della storia dei videogame, un caposaldo dei videogiochi negli ultimi 40 anni assolutamente da giocare, che siate adolescenti o persone adulte.
Che la (Tri)Forza sia con voi.
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