In contemporanea alla lettura di questa parte del vangelo, è severamente consigliato l’ascolto di questo brano.
“E’ fu così che giunsi al tempio del Ware: una piccola, grande casa sorvegliata da due immensi cipressi che presentavano i chiari segni del bosco urbano di Lettiér. Una volta oltrepassata la maestosa porticina, mi trovai di fronte una sala con la forma di un corridoio, divisa in due da un lungo tappeto di un colore indimenticabile che momentaneamente mi sfugge. In fondo alla stanza, una sedia perfettamente in bilico su una gamba posteriore a destra ed una anteriore a sinistra, su di essa lui: Il Gatto Verde. Ogni passo che conducevo verso la sacra sedia, mi ricordava una parte fondamentale del mio viaggio: La sala era il tempo, il tappeto su cui camminavo era il destino. Fu così che al primo passo rividi i fusor che mi ospitarono a Getemberg; al secondo, il ramarro Louis, che con le sue dolci parole mi fece capire quale fosse il mio scopo; col terzo vidi l’anziana signora che tentò di strapparmi violentemente la coda, ma anche quel ricordo, in quella sala, pareva meraviglioso. Il quarto passo, ricondusse alla mia mente Mila*1; il quinto passo mi fece pensare alla carrozza che dovetti rubare a malincuore per fuggire da Tudor il carnefice, colui che mi tenne prigioniero per due anni. Con il sesto passo giunsi sulla cima dei monti vuoti, dove ebbi la visione delle sfere*2, il settimo passo mi condusse al tempio in cui stavo conducendo l’ottavo, che, a sua volta, mi condusse a Lui. Il Gatto Verde mi fissò: in quello sguardo percepii tutte le sensazioni, perfino quelle dell’Ascesa. Allora capii. Giunsi fino a lì per chiedere al Verde chi io fossi, e lo compresi mentre giungevo fino a lui. Il senso della mia vita mi fu dato da un tappeto di cui non ricordo nemmeno il colore; come il colore, non lo ricordo della mia vita.”
[Gatteo, 2 – 1]
La sezione 2 – 1 del vangelo di Gatteo, rappresenta l’inizio della seconda fase della sua vita come discepolo del Verde, ma anche la fine della sua esistenza pratica. Questa curiosa parte del vangelo, viene interpretata dagli studiosi come “rinascita”, anche se a me francamente non torna.
Ni, Il Profeta Del Viola.
*1: Gatteo, non si spiega ulteriormente su Mila, poiché nella prima parte del suo vangelo, dedica a lei molto spazio, considerandola il suo amore.
*2: Gatteo si riferisce ad una visione che descrive nella sezione 1 – 9 del suo vangelo. Egli vide delle sfere che andavano contromano in pieno centro. Tale visione, dette lui la consapevolezza che anche se all’arancia, un’anatra è in grado di provare emozioni.
Ni è Il Profeta Del Viola. Beh, cosa ci fai ancora qui? Vattene!
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