Ho atteso qualche giorno prima di parlare di questo fenomeno, primo perché lo volevo capire bene e secondo perché ne hanno parlato tutti e buttarsi nel marasma di quel che non si conosce è uno sport troppo italiano per mischiarcisi.

I fatti: non c’è stato l’appoggio sul voto riguardante l’innalzamento del debito americano (arrivato alla ridicola cifra di 16.700 miliardi di dollari e ormai mero dato contabile, alla faccia di chi sostiene che la sovranità monetaria sostenga economie in salute), quindi il governo americano finiti i soldi ha dovuto chiudere tutto e lasciare a casa i dipendenti. Una cosetta come chiudere la NASA, per dire una delle più clamorose.

Come i repubblicani hanno reagito al cosiddetto “Obamacare”

La conclusione: lo shutdown è parzialmente revocato con il richiamo di circa metà degli 800mila dipendenti lasciati a casa, anche se uno degli effetti più curiosi è la non comunicazione dei dati riguardanti gli appalti superiori a 6.5 milioni di dollari a causa del fatto che curiosamente gli addetti a queste comunicazioni sono in congedo forzato.

Nel frattempo:  Viene lanciata un’operazione in Somalia a caccia di Al Qaeda (LOL) con dispiegamento di forze militari lasciate estranee al congedo forzato dei dipendenti pubblici grazie ad un atto firmato appena prima dello shutdown (guardacasounpo’checuriosacoincidenza). Ovviamente sono rimasti con un pugno di mosche, ora l’unica alternativa è sostenere che il capo dei terroristi fosse sul barcone affondato a Lampedusa e che sia finito in mare come il cadavere di Bin Laden.

Il buon vecchio Bill che tante cose ci ha insegnato

Una riflessione, che a dire il vero non sono il solo ad aver fatto, è che in USA si stia vivendo una crisi di quella che è la più antica democrazia moderna, con la sua costituzione risalente al 1776. Il problema però non è dettato dallo strumento, ma da una peculiarità derivante dal fatto che un partito ha dei costi: i fondi. In USA non esiste alcuna forma di finanziamento pubblico ai partiti (leggi: non hai soldi ne nessuno che te li fornisce, ti arrangi e stai a casina), in Italia si sta pensando di fare la stessa cosa grazie a quelle cime di grillini che non san nemmeno fare la “O” col bicchiere. Quali sarebbero le conseguenze? Che solo chi ha il denaro potrà fare politica (e questa è una cosa tutto sommato neutra, uno può essere un bastardo sia che abbia i soldi sia che non li abbia). Ma se chi non ha il denaro si facesse finanziare da gruppi privati? Di chi sarebbe al servizio, della collettività (la quale gli delega potere e il proprio denaro per favorire il benessere e la prosperità della comunità stessa) o del ristretto gruppo di persone molto ricche che lo ha finanziato? 

Molti (purtroppo, perché è un ragionamento idiota) han fatto questo ragionamento: “Tanto rubano e continuano a farsi i cazzi loro, almeno non li paghiamo”. Certo, bravi pirla. Oggi se un ministro si fa comprare la casa a propria insaputa commette un reato. Negli USA può arrivare il texano dei Simpson sparando in aria e versarti una cifra a otto zeri per far approvare una legge che equipara la pizza a una verdura (ve ne siete già dimenticati? E’ successo nemmeno due anni fa). E i vostri figli potranno mangiare la pizza al posto dell’insalata in una struttura PUBBLICA (come una scuola), peggiorando il loro stato di salute e con una scorretta cultura e impostazione alimentare. E voi non potrete farci niente, perché tutto questo è perfettamente legale e legittimo!

Il finanziamento pubblico è una cosa (purtroppo, e sottolineo purtroppo) necessaria, deve essere ridotto e rendicontato, non deve essere ad minchiam ma rispettare dei canoni e chi si compra un rolex o ci paga una mignotta quando lo si scopre lo si radia dal Parlamento d’ufficio, altro che commissioni o cazzate varie, visto che non ricoprirebbe più il requisito fondamentale di “degnità” che insieme alla “competenza” sono quello che serve per essere eletti (*inserire frase random sull’Italia che va a rotoli*).

Gli USA stanno, con Obama, tentando di liberarsi dei questo sistema di democrazia privata come se fosse un cancro, arrivando sull’orlo del fallimento. Noi, per favore, cerchiamo di non buttarci.