“Deep down in Louisiana close to New Orleans…”
Avere la possibilità di viaggiare è sempre una fortuna ed un privilegio. Significa poter vedere il mondo, poter allargare i tuoi orizzonti, fare esperienze nuove e, magari, devastarti allegramente mentre lo fai.
Venerdì 25 ottobre partirò alla volta degli Stati Uniti. Andrò a New York City e starò lì un paio di giorni, ma poi passerò quasi due settimane a New Orleans, Louisiana.
NYC è una città incredibile, “la Grande Mela”, “la città che non dorme mai”, camminare tra i grattaceli e aspettarti da un momento all’altro gli Avengers, Superman, Will Smith, chiunque, il tutto condito da fighe di legno di qualche università privata di Milano che vanno lì solo per comprarsi la maglietta “I <3 NY”
Il punto è che New York è una meta piuttosto diffusa, perciò ne avrete piene le balle di racconti sulla grande mela. Di conseguenza, vorrei parlare quasi esclusivamente del piatto forte di questa mia scampagnata a stelle e strisce: New Orleans
New Orleans ha sempre esercitato su di me un certo fascino. Riassumendo in ordine rigorosamente casuale:
1) E’ citata nella primissima canzone che io abbia mai imparato a suonare (cfr. sigla).
2) E’ la città natale di Gambit.
3) Voodoo, alligatori, paludi, musica: atmosfera pazzesca.
4) Uno dei migliori cantanti di sempre è nato lì (pure un jazzista a caso, ma non siate pignoli).
5) Suddetto cantante ha messo su un gruppo Sludge Metal cazzutissimo proprio lì.
6) Suddetto gruppo Sludge Metal ha nominato il suo primo (cazzutissimo) disco proprio come la città in questione e ha dedicato ad essa canzoni notevoli.
7) E’ insieme a Clarksdale, Memphis, Nashville e Chicago una delle più importanti città per quanto riguarda la storia della musica americana (blues, jazz, country e rock).
8) C’è il Mississippi.
9) E’ una ex colonia francese: architettura fighissima, cultura meticcia come poche, storia molto interessante e un’atmosfera molto caraibica (uragani permettendo).
10) “Un tram chiamato desiderio” è ambientato proprio lì (MarLoN!!!111!! <3 <3 <3 *__*) .
Le due cose più comunemente associate a New Orleans (o NOLA, che dir si voglia), ossia l’uragano Katrina e il Mardi Gras (e la vita notturna in generale), meritano un discorso a parte.
La questione dell’Uragano Katrina genera in me sensazioni contrastanti: da una parte il pensiero, opportunistico ma motivato, che quanto successo nel 2008 abbia portato ad una sicurezza relativamente maggiore (più sbirri in giro, etc.) e la cosa, viaggiando da solo, non può che lasciarmi più tranquillo. Dall’altra una leggera irrequietezza dovuta al fatto che sto andando a visitare il luogo di una delle più grandi catastrofi ambientali della storia recente e che il mio viaggio coincide proprio con le ultime settimane della stagione degli uragani (SGRAT).
Quanto al Mardi Gras: In teoria non dovrei nemmeno parlarne, visto che vado in un periodo completamente diverso, ma è pur sempre la festa simbolo di New Orleans: alcol a fiumi, parate, deliri all’americana, tette in strada e via discorrendo. Andando lì in concomitanza col weekend di Halloween e con in testa un po’ di propositi esplorativi, forse riuscirò a sperimentare un po’ di quella follia. Ho già in mente un possibile costume, locali fighi nel Quartiere Francese sembrano essercene a bizzeffe e non è da escludere la possibilità di fare un po’ di baldoria con qualche altro ospite dell’ostello in cui andrò a stare.
Il tutto senza nemmeno parlare della musica: Bourbon Street è una rinomata meta per tanti appassionati di musica dal vivo provenienti da mezzo mondo: locali jazz, blues e rock si sprecano. (mi viene la bava alla bocca già adesso) Partirò portandomi dietro una chitarra, so già che ci sono locali con serate open mic e jam sessions varie, l’estate scorsa ho avuto l’ebbrezza di suonare un pezzo su un palco di un localaccio di Chicago (tranquilli, le bottigliate sono finite quasi subito, poi però sono passati a posacenere e tavolini), vediamo se riesco a replicare anche a New Orleans (e lì passeranno direttamente a coltelli e sortilegi voodoo).
Ah, dimenticavo: dall’1 al 3 Novembre vado anche al Voodoo Experience Festival. Pearl Jam, Nine Inch Nails, The Cure, Mackelmore & Ryan Lewis, Calvin Harris, Kid Rock, Maxim dei Prodigy, Paramore, Gaslight Anthem e altri gruppi di cui faccio fatica a pronunciare il nome.
In estrema sintesi: trepidazione, attesa, eccitazione, curiosità, un pizzico di apprensione, voglia di farmi esplodere il cervello a suon di sensazioni ed esperienze nuove.
Che dire quindi? Assicuriamoci (SGRAT), bolliamo il passaporto, stampiamo l’ESTA, sottolineiamo la guida della Lonely Planet e…
Partiamo.
“Go, Johnny, go!”
Non molto tempo fa uno studente specializzando operante a Milano venne ingiustamente condannato da un tribunale militare. Evaso da un carcere di massima sicurezza iniziò a spacciarsi per studente Erasmus. E' tuttora ricercato, ma se Spina, Frullo e Weber hanno un argomento di nicchia che interessa a quattro gatti, forse, ogni tanto, ingaggiano il famigerato... COLIN FARTH.
4 Gennaio 2017
15 Novembre 2016
15 Aprile 2014
1 Febbraio 2014
13 Dicembre 2013
Non molto tempo fa uno studente specializzando operante a Milano venne ingiustamente condannato da un tribunale militare. Evaso da un carcere di massima sicurezza iniziò a spacciarsi per studente Erasmus. E' tuttora ricercato, ma se Spina, Frullo e Weber hanno un argomento di nicchia che interessa a quattro gatti, forse, ogni tanto, ingaggiano il famigerato... COLIN FARTH.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.