Sono quasi sicuro che se da internet togliessero tutta la pornografia resterebbe un solo sito chiamato “Ridateci i porno”
E’ assodato, benchè alcune ricerche tentino di dimostrare il contrario, sappiamo tutti che su internet a regnare è la regola 34. C’è un porno per qualunque cosa e in quantità industriale. Tuttavia, proprio questa vastità di materiale disponibile contribuisce a generare un fenomeno che mi manda in bestia: la non corrispondenza del titolo con il contenuto.
Ammettetelo, quante volte siete rimasti delusi da un una didascalia che tradiva le vostre aspettative? Nella mia brillante carriera da masturbatore professionista ne ho viste di ogni genere: Sasha Grey spacciata per vergine anale, Julia Ann definita “college girl”, la dicitura “italian” a clip palesemente spagnole o tedesche. E poi quello che più di tutto mi fa uscire di testa: l’etichetta “AMATORIALE” a porno girati da attori con dietro una regia.
L’amatoriale è una delle poche categorie ancora “salve”, senza college girl con l’aspetto di cinquantenni. Senza pudiche verginelle che fanno sesso per la prima volta ma col corpo completamente tatuato. Senza logorroiche galline che continuano a urlare “sì, sì fottimi nel culo, sì, sfondami la patata sì, voglio leccare-succhiare-spompare-il-tuo-pisello-oh-sì-più-forte-sì-amo-il-tuo-cazzo-sì”-BASTA! Che alla fine tocca sempre star lì a regolare il volume che prima o poi vi sentono…
Capisco che tutto ciò possa dipendere dal gusto personale e infatti non è per questo che attacco il mondo del porno in generale. Ognuno può reputare eccitanti i comportamenti che vuole e avere diritto a vederli sullo schermo. Se ad alcune persone eccita un polpo che entra nella vagina di una ragazza non vedo perchè ad altre non possa interessare questo sesso finto, con inquadrature a mezzo centimetro dagli organi sessuali, che sembra più un documentario sull’accoppiamento tra animali che altro.
Proprio per questo mi rifugio nel mondo dell’amatoriale, dove i rapporti sono più veri, le inquadrature più rozze, sfocate, ma i sentimenti più sinceri (sigh, sono un romanticone).
Quando qualcuno scrive amatoriale in un video che non lo è un delfino muore perchè viene meno la sospensione dell’incredulità: quel particolare fenomeno per cui mentre mi approccio a un opera di qualsiasi genere metto da parte il mio spirito critico per poter entrare nella storia. Mentre seguo un porno e c’è un cambio di inquadratura le mie palle cascano perchè mi immagino questo:
Posso tollerare che la signorina senta l’irrefrenabile impulso di scopare il fattorino delle pizze, o il meccanico, il rappresentante, il commesso, il barista, suo figlio, nonno, padre, o tutti insieme. Ma no, che tu mi faccia pensare a quante volte avete fermato la scena per cambiare inquadratura, e a quel tizio che sta tutto il tempo con una telecamera sotto al tuo scroto quando cercavo solamente due ragazzi che si accoppiavano NO: questo non lo accetto.
Tutto ciò accade perchè come in molti altri posti su internet a regnare sono le Folksonomie: classificazioni di elementi su base di tag degli utenti (odiati hashtag), e raramente una cosa lasciata completamente nelle mani del popolo-anonimo può arrivare lontano (anche se nei 5 Stelle ancora si illudono). Se aprite le categorie di un portale qualsiasi (Youporn, Youjizz, Redtube, xhamster, Pornhub…) vedrete innanzi tutto quanti hashtag superflui vi siano
e poi come pochi dei video indicizzati corrispondano alla vostra ricerca.
Tutto questo potrebbe essere il punto di partenza per parlare più approfonditamente di quanto sia sbagliato il mondo del porno in generale, con dialoghi e recitazioni sconclusionate, con le sole due varianti uomo enorme pelato/ragazzo scheletrico, con le attrici che pur di avere una quarta si fanno cicatrici sotto i seni davvero rivoltanti, con la scelta di uomini palesemente troppo cresciuti per essere figli di madri TROPPO GIOVANI per finti incesti, con sequenze decisamente ripetitive o all’opposto cambi frenetici di posizione, senza vie di mezzo.
Basterebbe un apporto di regia davvero spicciolo per rivoltare totalmente l’universo della pornografia su internet, che ha il vantaggio di essere facilmente accessibile da tutti e potrebbe veder premiata la qualità, in barba a quei ridicoli tentativi di SexArt, o dei siti a pagamento e compagnia…
Tuttavia credo di essermi già dilungato abbastanza, e in più visitare certe pagine mi ha fatto un certo effetto, per cui con permesso, vi lascio a un video che ribadisce ancora meglio il punto di partenza.
E a una gallery a tema:
28 Agosto 2016
9 Agosto 2016
29 Luglio 2016
22 Febbraio 2014
29 Settembre 2013
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