Confermando il trend nostalgico che pervade il mondo dei videogiochi in questi anni, Nintendo ha deciso di lanciare sul mercato il NES Mini (QUI la scheda prodotto), remake della storica console casalinga della Casa di Kyoto. Si tratta di un semplice giocattolino frutto di un’operazione di marketing ben riuscita oppure di qualcosa di più?
Iniziamo subito dal problema grave: Nintendo non ha imparato la lezione con il New Nintendo 3DS, continuando a non includere nelle confezioni dei suoi prodotti l’adattatore per attaccare la console alla corrente. Una mancanza grave, facilmente risolvibile (per fortuna), ma che denota come la Casa giapponese risulti troppo spesso sorda alle lamentele dei consumatori, andando sempre dritta per la sua strada senza rendere conto a nessuno, prendendo ispirazione da uno dei due animali simbolo della antica e gloriosa casta dei samurai, la libellula.
Primo aspetto positivo del NES Mini: è veramente piccolo. In un mondo dove la maggior parte dei videogiocatori ha almeno una console casalinga, spesso possono insorgere problemi di spazio decisamente poco gradevoli, che possono anche far desistere dall’acquistare una console in più. Le dimensioni estremamente ridotte del NES Mini e il fatto di avere già tutti i giochi preinstallati al suo interno lo rendono non solo poco ingombrante, ma anche perfetto come console da viaggio. Un’ottima scelta da parte di Nintendo.
All’interno del NES Mini sono installati trenta giochi, molti dei quali sono vere e proprie pietre miliari del passato, come i primi due Legend Of Zelda e i vari Super Mario, che terranno incollati allo schermo i giocatori per tanto tempo. Se proprio si deve trovare un difetto, questa selezione pecca un po’ di varietà. La selezione sportiva è praticamente assente, e aggiungere un gioco di calcio o uno di corse in più avrebbe aumentato di molto il fattore divertimento, sopratutto quando si gioca in due. Non si tratta certo di un grande difetto, ma allargare leggermente il parco giochi avrebbe aumentato di tanto l’appeal della console anche verso i casual gamer, che sono ormai una fetta molto ingombrante del mercato.
Il più grande punto di forza del NES Mini è l’essere perfetto come “console da festa”. La maggior parte dei giochi presenti possono essere giocati da due giocatori contemporaneamente, aumentando non solo la longevità ma anche il fattore divertimento, leggermente indebolito dalla sopracitata “scarsa” varietà dei titoli presenti (le virgolette sono d’obbligo). Farà sicuramente discutere la decisione di Nintendo di vendere la console con un solo joypad, rendendo disponibile separatamente il secondo, anche se questo taglio ha permesso di mantenere il prezzo della console molto basso e decisamente appetibile.
Il Nintendo Classic Mini è un buon prodotto: dimensioni contenute, bei giochi e prezzo decisamente competitivo. I difetti elencati nella revisione non sono gravi, anche se alla lunga possono minare e rendere meno piacevole l’esperienza di gioco. Come per molti prodotti partoriti da Nintendo negli ultimi anni, ad esempio WiiU, ricorre la stessa valutazione: l’idea è ottima, ma con poco sforzo poteva essere realizzata meglio.
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
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