Giornata uggiosa di metà settembre, e sebbene conosca la metà di voi solo a metà e nutra per meno della metà di voi metà dell’interesse che meritereste se foste fatti a metà da una coppia di ragazzi pazzi in un video caricato su un sito splatter, posso dire con buone probabilità che è un periodo di cambiamento, piatto cambiamento, un po’ in sordina, non frizzante come quello primaverile in vista dell’esthate (chi è che ne vuole un po’? Gireremo tutti con..!). Meh, però tant’è.
Chi inizia un altro interminabile anno di superiori, chi l’università, chi è fuori corso e continua il cazzeggio pagato dal papy, chi lavora (pff con la disoccupazione giovanile al 36% a qualunque giovane lavoratore rispondo solo: MENTIROSO), chi rimane accasa -perchè le lasagne di mammà so’ le mejo- e chi lascia il quieto quartiere residenziale per avventurarsi in un trambusto submetropolitano puzzolente, claustrofobico e grigio pensando di essere stato catapultato ad Eldorado. Ecco, è proprio a quest’ultimi che mi rivolgo. Magari prossimamente dedicherò anche un intero articolo a dettagliate istruzioni for dummies per la lavatrice, per intanto mi preme di parlarvi di qualcos altro.
Diamoci del tu. Simpatico sacco di sterco moscerinicum, sono quasi sicura che non sia tu ad occuparti della spazzatura a casa tua, a meno che questo non significhi semplicemente portarla da sotto il lavandino al cassonetto e sono quasi del tutto convinta che non presti quasi mai attenzione a in quale buco finisca la confezione vuota di prosciutto d’elefante (pic related).
Ecco perchè ho deciso di parlare di come si fa la differenziata.
Ma prima qualche dato, così vi fate un’idea di come stiamo messi e avrete un reale motivo per dire che l’Italia fa schifo, per colpa vostra.
Se il fatto che dal confronto dell’Istat con i dati del 2000 emerga un significativo aumento del 50% della raccolta differenziata vi sembra una nota positiva è perchè non avete ancora sentito il resto.
Anche se è prevista in tutti i comuni italiani, secondo il report dell’Istat, separare i rifiuti è un’abitudine consolidata soprattutto al Nord dove si raggiunge in media la percentuale del 40% (con punte del 47.1% nel Nord-est) contro il 28.1% dei comuni del Centro, il 21.3% al Sud e solo il 15% nelle isole. Viene prestata attenzione alla differenziazione in maniera inversamente proporzionale alla grandezza della città, insomma più sono grandi e meno dividono. A Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania, Salerno, Avellino, Nuoro, Belluno, Oristano, Asti, Tortolì, Rovigo e Trento viene superato il 60% di differenziata. Per quanto riguarda le grandi città, il dato migliore arriva da Verona (50%) seguita da Torino (43.3%), Firenze (38,4%), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%) mentre Napoli si ferma al 17.7%, a differenza degli altri capoluoghi campani che superano tutti la media nazionale.
Però non preoccupatevi, l’aumento della produzione di spazzatura ci trova uniti: in Italia siamo arrivati a 32,5 milioni di tonnellate all’anno, pari a quasi 600 kg di rifiuti A TESTA (a cui vanno aggiunti l’uso di 67 mq di acqua). E comunque il dato di fondo è che 15 milioni di tonnellate di tutta questa roba le smaltiamo ancora in discarica, poi gran parte nei 50 inceneritori italiani (su 350 europei), mentre il secco viene venduto alle ditte che lo reinseriscono nella catena produttiva (cartiere, vetrerie, fonderie, e altre imprese) e l’umido diventa compost e terriccio.
E a questo proposito è rilevante -a quanto dice Raphael Rossi, professionista italo-francese specializzato nella progettazione di sistemi per la raccolta differenziata- che “la sostanza organica in natura è una risorsa, mentre in discarica diventa una bomba. Da lì provengono i liquidi della degradazione che, mescolandosi con tutte le sostanze chimiche, producono i micidiali percolati e il biogas che non riesce mai a essere interamente captato, ma può disperdersi in atmosfera, generando puzze, incendi, esplosioni e l’effetto serra.” Quindi boh, occhio che se vi becco vi mando lo slenderman. E non è una minaccia, è una promessa.
Come? Sapevate già tutte queste cose e siete i virtuosi flanders della situazione? E avete anche dettagli da aggiungere nei commenti? Fate pure, non aspetto altro. MA NON SARETE MAI ABBASTANZA FIGHI DA COMPETERE CON QUESTA MOSCA.
Da, da. Dasvidania svitati.
Derpy
PS: Vi state ancora chiedendo perchè ho messo di mezzo gli hobbit -oltre al fatto che esce Lo Hobbit a breve e sto già fremendo?- Perchè è l’esempio perfetto di casa ecocompatibile e tralaltro poco costosa. C’è chi l’ha costruita con 3500 euro!
Link utili & di approfondimento:
Il report intero dell’Istat
L‘elenco completo della suddivisione del rifiuti per categoria (plastica, vetro, secco etc)
Come si fa la differenziata a Milano e a Roma
La cartina che mostra le regioni più virtuose.
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