Volete fottervi il cervello? Pensate se i rapporti sociali nella “real life” si svolgessero nello stesso modo in cui hanno luogo su internet. Ad esempio, cessoni clamorosi che vanno in giro mezze nude atteggiandosi da veline e sciami di morti di figa che le inseguono sbavanti, sciorinando frasi da baci perugina,  ma con più errori grammaticali. Ah, no, forse questo succede già “normalmente” in non pochi bar e discoteche, ora che ci penso.

Ma pensiamo alla modalità di interazione tra sconosciuti più comune  da trovare su uno spazio virtuale a caso, che sia un social network, un forum,  una videochat o un sito di social sharing. Ovviamente sto parlando dell‘insulto. Atto comunicativo che non nasce certo con internet, ma che nelle sconfinate lande digitali ha trovato terreno fertilissimo, diventando ormai una prassi che suscita stupore o sbigottimento solamente nei veri newfags. Chiunque sia minimamente scafato del web avrà letto centinaia di conversazioni tra persone impegnate a offendersi in modo più o meno originale, e con ogni probabilità spesso o volentieri sarà stato oggetto di vituperi o si sarà prodotto lui/lei stesso in esecrazioni contro benemeriti sconosciuti per motivi totalmente futili.

Su internet ovunque vai trovi gente che lancia offese, e che lo si voglia o no è facilissimo trovarsi nell’occhio del ciclone. Immaginatevi di  andare in tabaccheria a comprare le paglie, e di sentire un quattordicenne che ti dà del coglione perché fumi, augurandosi la tua morte, per poi scoprire una signora di mezza età che ne dice di ogni contro il ragazzino offendendo anche l’onore dei suoi famigliari, per trovarvi quindi nel bel mezzo di una ventina di persone che si insultano ferocemente tra loro senza motivo apparente. Ok, fonti attendibili mi riferiscono che a Bari vecchia scene del genere non siano poi così rare, ma su internet hanno un sapore diverso, più caotico e irrazionale. La differenza principale? Che su internet non rischi di beccarti dei ceffoni o delle querele (inb4 Vasco Rossi e Red Ronnie), in quanto non solo puoi fare a meno di metterci la faccia, ma non ci devi mettere neanche il nome. Certo, oggi Facebook ha in parte scardinato le regole dell’anonimità online, eppure sul sito Zuckerberghiano non è raro vedere gente che si scambia ingiurie come se fossero figurine.

Ma veniamo al dunque: l’insulto è un po’ lo sport ufficiale nel regno di Internet. Come fare a uscire dal campetto per giocare sotto i riflettori, a diventare professionisti dello sbeffeggio virtuale? In realtà basta tenere a mente pochi punti fondamentali per emergere dalla mediocrità ed eccellere, visto il deprimente livello medio di improperi quali “Ngul a mammt” , “Sei un imbecille” o “Tua mamma succhia i peni”. Ecco le 5 sacre regole dell’ insultatore professionista:

• Know your enemy – Qualunque atto comunicativo efficace deve essere “costruito” sulla base di un lettore modello che vada a coincidere il più possibile col lettore empirico (cioè reale), parafrasando brutalmente il buon Eco; stessa cosa per gli insulti. Ciò nel web può sembrare difficile: come si fa a conoscere i punti deboli di un tizio di cui non sappiamo niente? Con le inferenze e i ragionamenti induttivi: partendo da poche righe scritte da chiunque, l’insultatore abile sarà in grado di estrapolare dati preziosissimi come il luogo di provenienza, l’età, i gusti e le passioni della potenziale vittima. A questo punto usarli con effetto devastante è più che altro questione di pratica; guardate come facciamo noi admin di IMDI sulla pagina Facebook.
• Guadagnare la simpatia degli “spettatori” – Similmente a una rissa per strada, nelle scaramucce virtuali non siamo isolati, dobbiamo tenere conto degli “spettatori”, che potrebbero decidere di partecipare schierandosi dalla parte di uno dei due contendenti. Noi, infatti, possiamo essere dei maghi dell’insulto, ma se il resto della comunità solidarizza con la “vittima” saremo noi a venir bollati come degli schizzati e a ricevere a nostra volta una pioggi di insulti o, peggio, a venire ignorati (questa è la cosa peggiore che potrebbe succederci). Cerchiamo quindi di rendere antipatica al resto degli astanti la persona che vogliamo distruggere, eventualmente sfruttando rancori preesistenti che dobbiamo essere bravi a individuare.
• Prendersi sempre l’ultima parola – Le nostre argomentazioni sono state abilmente smontate dal nostro rivale? La pioggia di insulti non ha funzionato? Sembra che il nostro oppositore ci abbia liquidato? Fregatevene, e continuate a insultare fino a quando l’avversario non smette di rispondere o venite bannati. Su internet, come nella vita reale, chi si prende l’ultima parola appare sempre il più convincente, anche se queste ultime parole dovessero essere robe come “vsdgskas asinofdas” o “coglione! coglione! coglione!”. Non mollate mai e assicuratevi di avere tempo a disposizione quando iniziate una shitstorm.
• Delegittimare l’avversario – Ricordatevi sempre che durante una “rissa” sul web l’obiettivo non è quello di aumentare la nostra credibilità, ma di diminuire quella altrui. Se siete in una comunità online come un forum tematico, fate in modo che il vostro nemico risulti incompetente in quel settore, se si parla di film d’autore fate credere che sia un fan di Twilight, nel forum delle Bmw dite che l’avete appena visto in Mercedes. Su Facebook fate in modo che i suoi “amici” possano ridere di lui. Su Youtube dite che è un fan di Justin Bieber. Sfruttate il contesto, che dovete conoscere bene, e usate tutte le armi che avete a disposizione per danneggiare la sua reputazione e farlo strisciare dalla mamma tra le lacrime. E’ questo quello che volete, no?
• Imparare dai Maestri – In generale, una delle linee guida di internet è: “Prima di fare qualcosa, lurka, ri-lurka e poi lurka di nuovo”. Se vogliamo quindi essere bravi a insultare, meglio prima ispirarci a qualcuno che l’ha fatto con grande successo. Di esempi ce ne possono essere a migliaia, ed è giusto che ognuno si scelga da sé i suoi “modelli”, ma nel caso che non lo conosciate vorrei citarvi come case history la leggenda di Bloodninja, un ganzo che trollava le adolescenti in calore nelle chat facendo degenerare le narrazioni di “cybersex” nel modo più grottesco e insultando le malcapitate in modo alquanto creativo. Qui potete leggere alcuni log delle chat di Bloodninja.

Bene, signori. Ora che sapete di più su come insultare gli sconosciuti su internet, potete disperdervi per i meandri del web e mettere in pratica quanto avete imparato. In altre parole: potete andarvene allegramente affanculo, brutti sacchi di merda.