AMICI DI TUTTO IMDI!!
qui è Dani che vi parla, trattando un argomento scottante che tutti ignorano: L’ORDINE.
Orbene, orde di mamme/fidanzate/mogli di tutto il mondo sprecano tonnellate di ossigeno prezioso ogni giorno per urlare ai propri coinquilini figlieschi e non, nel patetico tentativo di mettere in ordine la loro stanza, la loro casa, la loro macchina, la loro testa. Quintali di ciabatte volano sui culi dei malcapitati di turno, non si contano gli episodi di ribellione violenta con sacchi neri pieni di qualsiasi cosa abbandonati nel giardino condominiale o sulla rampa dei garage, una strage insomma.
Puntualmente però vengono ignorate, perché??
Innanzitutto servono carboidrati per ragionare, e le suddette non presentano invitanti sandwich prima di avviare una discussione. In secondo luogo c’è da dire che le cose urlate ogni giorno alla lunga stufano, per cui il nostro cervello automaticamente le cestina come spam, senza contare che l’ordine purtroppo è UNA COSA PERSONALE.
Ma che cazzo stai dicendo Dani?? Ti si sono fulminati i neuroni per caso?
Assolutamente no, e come ogni mio articolo, sono pronta a raccontarvi la storia random su una persona random che potreste essere VOI.
Si parte da una famiglia con mamma iper pulitrice, pavimenti tirati a lucido, algoritmi negli armadi e amici che non vogliono nemmeno entrare per evitare di sporcare. La tua fidanzata quando attraversa l’uscio di casa si toglie addirittura le scarpe e nessuno ne comprende la ragione.
Ogni giorno torni da scuola e vedi tua madre ingobbita a lavare per terra, poi un bel giorno cresci, cominci a lavorare e ogni volta la stessa storia.
Un giorno i tuoi partono per le vacanze e tu non li puoi seguire perchè non ti danno le ferie ed è lì che ti accorgi della TRUFFA.
Ebbene, dopo anni che tua madre ti faceva fare solo piccoli aiuti random, di punto in bianco ti ritrovi a dover pulire una casa intera e non sai nemmeno da dove partire. Memore delle sfacchinate di tua madre decidi, seppur con una certa paura, di iniziare e dopo un’ora…spataponzipò, finito tutto.
Ma come cazzo, avrò dimenticato qualcosa! Nulla.
Ma avrò pulito male forse! No.
Ho sbagliato a guardare l’orologio! No porco giuda noooooo!!
Lì ti si apre davanti agli occhi la triste verità: in quanto a ordine non hai preso da tua madre.
Oppure tua madre cazzeggia due ore al lettore mp3 mentre pulisce, perchè a distanza di due anni dal suo acquisto ancora non si ricorda come si fa una playlist. Ma quello è un altro discorso.
A distanza di due giorni da quando parti TU per le ferie e i tuoi tornano, mentre sei spaparanzato su una magnifica sdraio al mare, tua madre ti chiama inferocita: hai lasciato la frutta a marcire nel cestino e la casa si è riempita di bacherozzi grossi come tigri, il che ha comportato uno sterminio di massa a base di napalm, ma gli stronzi non muoiono. Sapevate che gli scarafaggi sono veramente figli di puttana e finchè non gli pianti una pallottola d’argento nel cranio non muoiono? Immagino di sì.
Vacanze rovinate e partaccia al ritorno, con scarrafone incorporato che ti corre sulle scarpe mentre litighi con i tuoi, bleah.
Tornando indietro nel tempo, uno sguardo alla tua cartella ricorda che forse l’universo è più grande e caotico di quello che credevamo. Hai libri, fogli, carte, penne, merende a metà e qualsiasi altro tipo di amenità in quella cartella, ma tu ci trovi tutto. TUTTO, sempre nello stesso posto. Un giorno tua madre (bastarda) tenta la pulizia dell’unica cosa che non dovrebbe pulire, e tu non trovi più un cazzo, niente. Ma figa, avevo nascosto un elefante tra il quaderno e l’astuccio!! e scopri che l’HA BUTTATO VIA.
L’HA BUTTATO VIA.
Mi soffermo su questa parte, quante volte non trovate una maglietta? L’ha buttata via.
Quante volte una lettera importantissima sparisce dalla scrivania? L’ha buttata via.
Quante volte cercate l’unico fottutissimo moncherì rimasto per giorni in quell’unico posto e non lo trovate? Se l’è mangiato lei e poi ha buttato via la cartina porca troia!!
Ebbene, ciò che per noi risulta prezioso e degno di essere messo nella nostra “disordinata” vetrina, per loro è lerciume vecchio che va inderogabilmente cestinato, e quindi sparisce. Ho perso le mie migliori magliette per questo motivo, true story.
Superi i 20 e ti compri una macchina. Da brava ordinata il primo mese va tutto a gonfie vele ma poi qualcosa si distorce: improvvisamente è passato un anno e un cartone della pizza mangiata sei mesi prima ti guarda dal sedile dei passeggeri scodinzolando: ci sono ancora dentro dei pezzi di crosta di pizza. Improvvisamente ti giri e scopri di essere seduta su di una monoposto: nei sedili dietro ci sono borse, borsoni , borsette, scarpe, vestiti, cinture, sacchetti di dubbia natura, bottiglie d’acqua vuote e non, volantini che ti sentivi in colpa a buttarli via e altre amenità. Un po’ ti senti in colpa, forse la tua macchina non è come le altre. Decidi quindi di prenderti un’amica maschiaccia e fiondarti a pulirla per la prima volta, ed improvvisamente riempi due sacchi neri della spazzatura, e spendi la bellezza di 25 euri ai gettoni, roba che manco per pulire un treno merci. Ed è agosto cazzo, e fa fottutamente caldo!!
Passa un mese e la macchina torna una merda, ormai sei rassegnata a non farci più salire nessuno. In fin dei conti la bottiglietta d’acqua ti serve, la borsa con i vestiti pure, metti che non hai la cintura di sicuro una la trovi in macchina… e arrivi in casa tua.
Decidi di andare a vivere con un coinquilino e scopri la bellezza di stare da solo: un divano, una coca ghiacciata e silenzio a non finire. Quella è la pace, ti dici, sicuramente starò da dio!! Ma è un pensiero vano e pretenzioso.
Ti sei infatti portato via dalla precedente casa la bellezza di sei scatoloni di roba che ora devi mettere a posto e l’impresa si rivela più difficile del previsto. Non li vuoi piegare, non hai voglia di pulire, il bagno prende vita da solo e tu vivi la cosa come la persona più felice del mondo ma il coinquilino no, non ci sta (e ha ragione). Una bella mattina che tu dormi fuori, decide di chiamare la mamma per farsi dare una pulita in casa ed è lì che decidono di entrare nel tuo eremo, e METTERE A POSTO. Improvvisamente scoprono che gli orrori non hanno fine. Preservativi nella loro confezione ma usati, posaceneri stracolmi, gli scatoloni con i vestiti svuotati barbaramente per terra e lenzuola non lavate da tre mesi, ecco cosa scoprono. Ma puliscono lo stesso, e tu al tuo ritorno inorridito scopri l’amara verità e ti ritrovi a rivivere quei momenti dove la mamma occultava tutto e tu non trovavi più un cazzo.
Ora di anni ne hai quasi trenta, sei tornata a vivere con i tuoi ma speri di andartene via un giorno. La tua camera fa ancora schifo, ma hai vietato a tutti di metterci le mani pena l’amputazione. La tua macchina fa schifo ai più ma perlomeno ci trovi tutto quando ti serve. La tua borsa contiene dei guanti con tessuto adatto per maneggiare i touch screen e siamo quasi a giugno, per cui non li userai mai. Le bottigliette d’acqua sono talmente tante che potresti dissetare il deserto del Gobi.
Sì, decisamente non sei diventato come tua madre.
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