Siamo ormai a fine settembre, la scuola è finalmente ricominciata e nelle nostre menti bambini e ragazzi si preparano ad affrontarla con quaderni sui banchi e vibratori alla mano. È una visione distorta? È sicuramente ciò che quest’estate ha impegnato attivisti da social network, genitori e perfino qualche politico.
Il mio obiettivo è tentare di fare chiarezza su questo argomento dove ormai si è espresso già chiunque. La mia intenzione di scrivere un articolo super partes è affievolita dopo le prime letture dei così detti “contrari” a tale teoria, se veramente questa esiste. La mia minore analisi su questo fronte è dovuta alle ondate di becero populismo, accozzaglie di parole a caso, complotti di medici pazzi e bambini vittime di esperimenti di cambio di sesso che caratterizzano questi articoli. Tentiamo finalmente di scoprire se quest’anno, oltre ai libri, sulla lista spesa dei nostri studenti dovranno entrare riviste di playboy e falli di gomma.
Un’analisi complessiva sarebbe eccessivamente lunga e inutile, quindi proviamo ad affrontare la cosa per punti.
–La direttiva OMS: una direttiva, che in realtà non è corretto chiamare così in quanto non obbligatoria, è piu che altro una relazione di circa 60 pagine
-teorie di genere/genere: spesso usati come sinonimi nei vari articoli
La direttiva Oms riguarda una serie di punti, emessi appunto dall’organizzazione mondiale della sanità, secondo cui l’insegnamento dovrebbe orientarsi. Da qui ha avuto origine uno degli elementi più discussi: la masturbazione infantile. Allora, inizio subito sfatando un mito: in classe non ci saranno professori, professoresse, escort il cui scopo è praticare la masturbazione sugli infanti. Non ci saranno nemmeno lezioni dedicate ad insegnare tecniche segrete agli studenti. Ciò a cui si fa riferimento è insegnarlo si, ma sempre in relazione all’età dello studente. Questo vale a dire che ai bambini dovrebbe essere spiegato perché, lo stimolo involontario di toccarsi non debba avvenire in pubblico, come gli si dovrebbe spiegare il senso di “quelle zone”. Se tutto questo non vi sembra giusto, non lamentatevi poi di venire a scoprire che l’insegnante perverso del vostro bambino gli abbia fatto vedere le sue “noccioline”. Di masturbazione vera e propria si parlerà in età più avanzata, quando praticamente il ragazzo avrà già avuto modo di iscriversi ad ogni sito erotico sull’iphone che gli avete regalato alla comunione. Successivamente intorno ai 15 anni si introducono i temi della gravidanza, aborto e via dicendo. Prima di scandalizzarci è giusto ricordare che l’età in cui i rapporti sessuali in Italia sono legali, salvo casi particolari, è 14 anni.
Un altro punto molto discusso riguarda le relazioni dello stesso sesso. Precisando ancora una volta che gli argomenti vanno adattati alla fascia d’età, da personale competente e non dal burino qualsiasi, è giusto fermarsi “sull’amore verso lo stesso sesso” inserito in una fascia d’età particolarmente bassa. Qui l’obiettivo non è quello di insegnare come essere gay, lo preciso perché che ci crediate o no spopolano i commenti “a mio figlio Rensy non lo trasforma in un gai”. In questa fascia d’età “l’amore” non si intende in senso fisico, si intende quella particolare fase della crescita per cui i bambini sono attratti, in senso imitativo, verso lo stesso sesso. Quei famosi gruppi maschi-femmine, non sono precoci circoli Arcigay, ci sono passati tutti per la fase dei gruppetti “maschi” e “femmine”. Anche qui quello che riguarda altre tematiche sullo stesso argomento è connesso con l’età. Comunque l’idea base è prevenire futuri psicologi e/o suicidi
Si fa riferimento al “genere” oltre che nelle linee guida dell’OMS anche in diversi documenti, ministeriali dell’istruzione ed europei. Partiamo subito col dire cosa sia questo “Genere”. Dalla relazione europea sugli studi del genere la differenza tra questo ed il sesso viene subito messa in chiaro. Il sesso è la differenza uomo-donna, il genere fa riferimento all’insieme dell’ideologia comune connessa al sesso. Wat?. In pratica, con un esempio, forse risulta più facile:
Donna: Determinati lavori, casa, figli, sandwich ecc.
Uomo: Fabbrica, lavori pesanti, beer, trucks ecc.
Gli studi sul genere quindi esistono, ma nessuno ha intenzione di insegnarli nelle scuole, semmai di applicarli in modo di aumentare le pari opportunità nella futura scelta universitaria o lavorativa. La stessa riforma “della buona scuola” è stata accusata di introdurre le fantomatiche teorie del gender negli insegnamenti scolastici. Di genere, in realtà, si parla solo nell’articolo 16 come “dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2”. Le tematiche dell’articolo 5 riguardano soprattutto le discriminazioni di genere. Ancora una volta, non si vuole insegnare ad essere transessuali, la volontà è la prevenzione di discriminazioni, insegnare in sostanza il rispetto uomo-donna e prevenire future discriminazioni fondate sul genere in vari ambiti fra cui ad esempio sul lavoro. C’entrano i trans? Si e no, essendo applicabile anche in questo caso la normativa europea sulle discriminazioni di genere.
Esiste una proposta di legge per insegnare a combattere le differenze del genere. Ormai sono stufo di ripeterlo quindi non serve aggiungere a che “genere” faccia riferimento. Tuttavia, qualsiasi proposta di legge è solo una proposta! Questa deve passare per due camere e per il caro Mattarella prima di essere legge. Inoltre, chiunque può proporre qualsiasi cosa come proposta di legge, un senatore può svegliarsi e proporre un reddito di cittadinanza in banane, ciò non significa che domattina ci sveglieremo con i camion della Chiquita sotto casa.
Tutto questo bisogno di educazione sessuale nasce da qualcosa? Da un disegno più grande che nessuno conosce? Ovviamente no, semplicemente, come si legge all’interno degli stessi documenti OMS, sono semplicemente cambiati i tempi. Flussi migratori da cui deriva la necessità di insegnare il rispetto del genere, pubertà e giovani più precoci e via dicendo. Un’altra accusa che spopola è la volontà di rubare l’educazione sessuale alla famiglia. Ora, a parte che la scuola è obbligata alla comunicazione dei programmi, è così sbagliato che questa materia sia affrontata da esperti? Non so, se a vostro figlio venisse un tumore lo operereste sul tavolo del salotto con i coltelli dello chef Tony?
tl;dr
Le linee guida dell’OMS sono fatte da professionisti per professionisti e quindi non dovreste leggerle. Inoltre si parla della possibilità di istituire corsi FACOLTATIVI, quindi liberi, non obbligatori.
Facebook, c’è da dargliene atto, oltre a ricordarci costantemente che la madre degli stolti è sempre incinta, ci permette di affermare che anche quella dei creduloni è particolarmente fertile.
Nato in provincia di Vicenza nel 1990. Laureato in Consulenza del lavoro e laureto in giurisprudenza all'università di Padova, praticante avvocato. Scrivo per IMDI dal 2013.
28 Aprile 2017
16 Aprile 2017
12 Aprile 2017
27 Marzo 2017
11 Marzo 2017
Nato in provincia di Vicenza nel 1990. Laureato in Consulenza del lavoro e laureto in giurisprudenza all'università di Padova, praticante avvocato. Scrivo per IMDI dal 2013.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.