Il dono dei Valar: l’eutanasia
Il 3/1/1892 nasceva John Ronald Reuel Tolkien. Quest’uomo dedicò un’intera esistenza a creare un universo enorme e sfaccettato, di cui “il signore degli anelli” non è che un frammento. Nelle sue opere immaginò un regno benedetto dai signori del mondo e lo chiamò Numenor. Gli abitanti di Numenor avevano ricevuto il dono di una lunga vita, e la possibilità di porvi fine a piacimento, prima di essere consumati dal cedimento della carne e dalla vecchiaia.
L’eutanasia è un procedimento tramite cui viene procurata la morte a un individuo. Letteralmente significa “buona morte”, e il motivo è semplice: per essere definita tale, l’eutanasia deve procurare sollievo e non causare dolore. I motivi per cui ricorrere a tale soluzione sono molteplici: si può aver paura del dolore di una malattia terminale, si può temere che la morte ci separi dal nostro partner e abbandonare il mondo insieme, oppure si può semplicemente accettare la morte come parte della vita, e andarsene una volta consumata la nostra esistenza. Il pentobarbital è il principio attivo che usiamo attualmente per praticare l’eutanasia.
Sarà banale, ma non riesco mai a smettere di sorprendermi per il fatto che oggi è disponibile ciò che una delle menti più fervide del Novecento immaginava come appannaggio della stirpe regale di un popolo più simile a divinità che a umani
A. & R.
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Mi piace la sintesi, mi piace la semplicità e mi piace confrontarmi con punti di vista diversi dal mio. A volte scrivo codice, a volte scrivo articoli.
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