8 Ottobre 2013 – Peter Higgs e François Englert ricevono, come ampiamente pronosticato, il premio Nobel per la Fisica. Ormai è noto a tutti che il loro grande merito è quello di aver teorizzato l’esistenza di una particella, e relativo campo, in grado di conferire la massa alle alle particelle. Il fantomatico Bosone di Higgs! …. non ci avete capito niente? Bene, allora andremo per gradi. Poiché la prima impressione è quella che conta, ho deciso di scrivere in bianco le parole brutte e complicate. Ogni volta che vedete una parola poco visibile fermatevi, fate un bel respiro, tappatevi il naso ed evidenziate. Il trauma sarà alleviato. Beh, pronti? Via!
Una particella in meccanica quantistica può avere tante caratteristiche: lo spin, l’energia, il momento angolare, la posizione, la quantità di moto ecc.. Tutte queste caratteristiche detta molto brevemente formano lo stato quantico: una specie di curriculum dove sono scritte tutte le proprie qualità. Dividiamo ora le particelle in due categorie:
Esistono sono diversi tipi di bosoni, ma quello di Higgs sembra avere qualcosa di speciale. In effetti, secondo lo Standard Model (SM) fino ad un anno fa mancava l’evidenza scientifica di una particella che potesse conferire la massa a tutte le altre. O meglio, non si trovava il campo attraverso il quale le altre particelle interagiscono in maniera da rendersi massive diversamente tra loro. Bisognava cercare qualcosa che potesse riprodurre la cosiddetta rottura spontanea di simmetria: si è arrivati dopo calcoli, ipotesi ed esperimenti al campo di Higgs. Più una particella ci interagisce, più sente resistenza, più ha massa. Chi non interagisce con il campo non ha massa, quindi non può essere accelerato o rallentato e viaggia costante alla velocità della luce. Il classico esempio è dato dai fotoni. Massa=zero, velocità=c.
Ora che siamo arrivati a sta benedetta particella, la ricerca è finita? Ovviamente NO, siamo solo agli inizi.Come lo eravamo 80 anni fa, e come lo saremo tra 100. Tralasciando che non si sa ancora se esistono più tipi di bosoni di Higgs e se quello che abbiamo trovato è veramente quello che cercavamo, il fighissimo e avanzatissimo Modello Standard ha almeno tre grosse pecche nella sua formulazione.
Insomma, abbiamo capito che c’è ancora tanto da scoprire, ora e nel futuro. La ricerca non si fermerà mai, anche perché probabilmente è impossibile arrivare alle fine del percorso. Dritti verso l’ignoto, questa è la strada da percorrere. per quanto tempo? Chissà, forse per sempre.
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