Quando co-fondai Nativi Digitali Edizioni due anni fa, l’idea era quella di concentrare l’attività editoriale sul prodotto della mente bacata di blogger e admin di pagine sui social network, prevedendo che i contenuti sarebbero stati molto appetibili per un pubblico di internauti e gli autori non avrebbero avuto agganci con grossi editori, non l’avrebbero menata con “eh, ma il profumo della carta” e in generale non se la sarebbero tirata troppo. Sul primo punto ebbi anche ragione, sul secondo mica tanto.
In ogni caso oggi, due anni dopo, dopo vari giri loschi nel sottobosco dell’internet e contrattazioni all’ultimo giro di rum in deplorevoli bettole di porto (una delle due è una cazzata, lascio a voi ipotizzare quale), concretizzo finalmente quel progetto con la pubblicazione di “Gustav Lafav – Uno Studente Dimenticato”. Le malelingue possono pensare che i motivi per cui ho scelto di lavorare su questo romanzo, rischiando tra l’altro piogge di querele, siano di gretta natura bracciocortistica, vista la nomea della pagina fb “L’umorismo di Piton” e l’appetibilità presso il pubblico pagante di una certa saga che inizia con “Harry” e finisci con “Potter”.
In realtà, ci sono due motivi per cui ci siamo affezionati a Gustav Lafav. Il primo è in effetti collegabile alle sue origini, cioè una pagina Facebook con un fracasso di mi piace. Ma non stiamo parlando di pagine come “Patatine fritte”, che da un giorno all’altro si mettono a pubblicare link del genere “CLAMOROSO! Scopri cosa succede alle trapeziste ninfomani quando incontrano un nano in overdose di viagra”, ma all’estro di due admin, al secolo Rinald Sefa e Luca Gariboldi, con una predilezione per gli abiti pacchiani e per storie al limite della malattia mentale. Non so bene quale sia il loro problema o il loro talento (a seconda dei punti di vista), ma reintepretare dei personaggi che ben conosciamo e trasformarli completamente, ricontestualizzando la trama di “Harry Potter e la Pietra Filosofale” con una serie di citazioni assurde e deliri di vario genere, non è cosa da poco. Non voglio certo spoilerare, ma cito un giro di spaccio di metanfetamina blu pura al 100% organizzata da un certo professore di Pozioni in combutta con un aspirante rapper, e la cruda genialità di un personaggio come Nevillo Paciockone, i cui hobby sono le armi pesanti e la tortura degli animali domestici.
Ok, dicevamo… il secondo motivo? Beh, che il libro non è una semplice fan fiction, o della solita parodia demenziale: a differenza di queste, riesce a interessare e a far ridere per più di cinque minuti. Secondo me riesce a far ridere per tutto il centinaio di pagine, ma siccome caso vuole che io sia l’editore e la storia dell’oste e del vino la conoscete bene, c’è solo un modo per scoprirlo: leggerlo. Vi costa 2.99€ sul nostro sito o uno a caso dei settordici migliardi di librerie online su cui è in vendita, tra Amazon, Google Play, iBookstore e Salcazzostore.
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