Buongiorno a tutti, sono di nuovo Cat. Nel mio articolo precedente parlavamo delle tipologie di capi che si possono incontrare facendo il duro lavoro della cameriera. Oggi parleremo invece più in generale di quella categoria di persone che chi lavora a contatto con la gente conosce molto bene: I CLIENTI.
Piaga dell’umanità intera, allo stesso tempo facenti parte di tale umanità, i clienti sono da sempre croce e delizia, si sa infatti che il cliente porta i soldi ma alle volte ti può anche togliere la voglia di vivere,di lavorare, di mangiare, di andare in bagno. Questi loschi figuri si presentano di solito in gruppo, e mirano alla tua sanità mentale per poterla disfare in poche, semplici mosse.
Chi cazzo è stato quell’imbecille stordito che ha creato la regola “il cliente ha sempre ragione”?. Bè se lo vedo lo tiro sotto per strada. Questa regola stupidissima è quella che ci regala i migliori momenti di tensione lavorativa, e nonostante ciò il nostro sistema nervoso sovraccarico, con uno sforzo stoico deve essere messo a tacere. Quanto è difficile sorridere e rimanere tranquilli con uno stronzo davanti a noi che blatera cose senza senso?? Penso conosciate tutti questa sensazione.
Ebbene, quella che ho stilato per voi oggi sarà una lettura un pochino autobiografica, correlata di esempi tragicomici.
P.s.: chi non ama gli elenchi è pregato di andare direttamente alla fine della pagina,nella sezione a Lui dedicata.
1- L’IGNORANTE
Qualche anno fa lavoravo in pizzeria, quando a un certo punto mi capitò davanti il solito belloccio ipertatuato con bella figa al seguito. Presero due pizze, lui in particolare ne prese una con bufala, pomodoro e pomodorini. Il bello arriva adesso: incazzato come una iena in calore il coglione mi dice che la pizza fa schifo (lecito) e poi ad un certo punto… MI DOMANDA SE LA SALSA E’ STATA MESSA FUORI COTTURA. La mia risposta:”sì, ma stiamo attenti a non invadere i bordi della mozzarella”.
Ora, un cliente del genere è evidentemente un IGNORANTE, e come tale va trattato. Perfino il mio gatto sa che la salsa di pomodoro viene messa prima di infilare la pizza in forno. Come te la cavi con uno del genere? Lo devi sfottere, a morte. Quando il belloccio ha visto la malaparata è uscito dalla porta per non tornare mai più. Meglio così, certa gente dovrebbe crepare avvelenata. Vai col secondo.
2- L’AMICO DEL CAPO
Nel bar dove lavoro di certo la clientela non eccelle per raffinatezza e simpatia (in sostanza sono dei boari ignoranti). Quando capiti in un posto del genere di solito sai già che chi frequenta quel posto è sempre la solita gente, puntuali come il cancro verranno a prendersi il caffè a mezzogiorno, lo spritz alle sei e il mojito alle dieci. Di solito questi bifolchi sono anche in amicizia col capo, E QUESTO E’ MALE. Sono i classici che vogliono fare gli sboroni bevendo come se non ci fosse un domani, quelli che ti chiedono il panino quando stai chiudendo e quelli che ti scassano il cazzo anche quando il bar è chiuso. Ma non è questo il punto. La problematica principale è che spesso e volentieri questi stupidi, quando vedono che fai qualcosa che non gli piace,utilizzano la frase ad effetto “VADO A PARLARE COL TUO CAPO”.
Ecco, sappiate che questa frase mi fa andare in bestia. Che cazzo si aspettano, che io caschi ai loro piedi supplicandoli di non farlo?? Non ci siamo proprio.
Se vi dovesse capitare uno del genere, la risposta ad effetto è: VAI. Posso assicurarvi che nel 99% dei casi il capo darà ascolto a voi e non al rompicoglioni che si reputa suo amico. Questa gente va smerdata ALL’ISTANTE.
3- I GENITORI ROMPICOGLIONI – NO PERCHE’ SENNO’ VADO DA UN’ALTRA PARTE
Lavorando in autoscuola spesso ho a che fare con questa categoria oscena, che mi fa passare la voglia di diventare a mia volta genitore. Si tratta di personalità distorte, gente frustrata che non ha un cazzo da fare dalla mattina alla sera, ma che soprattutto ha dei cazzo di figli viziatissimi.
Ebbene capita che gli ignoranti di figli in questione vengano bocciati perchè non sono capaci di fare un cazzo nemmeno se guida qualcun altro al posto loro, eppure no, L’ESAMINATORE HA TORTO.
Ecco allora che parte la Sacra Crociata del genitore, che arriva incazzato nero e vorrebbe delle cose che in realtà sono impossibili da ottenere, tipo che suo figlio rifaccia l’esame quando non può, che non paghi nulla, che ci mettiamo a novanta a chiedere perdono e altro. Il genitore di questo genere poi avanza una minaccia che suona perentoria alle mie orecchie come una scoreggia di cavallo: NO PERCHE’ SENNO’ ANDIAMO DA UN’ALTRA PARTE.
Come avrete capito sono una dall’embolo facile, per cui mi risulta inutile dirvi che mi incazzo come una iena. Tuttavia le cose migliori da fare in questi casi sono molteplici:
-innanzitutto fissate dritto nelle palle degli occhi quel coglione di un genitore, perchè se vi fermate a guardare la faccia da culo che si ritrova finisce a sberloni e botte da orbi;
-in secondo luogo lasciatelo che alzi la voce quanto cazzo gli pare, tanto è lui in torto, E LO SA;
-in ultimo, con la massima tranquillità, spiegategli le vostre ragioni, ma se non le vuole capire mandatelo fuori dai coglioni. In quel momento il genitore è accecato dalla rabbia e dalle lacrimucce da cazzo del figlio/a in questione (stronzi),che sa benissimo quali tasti toccare per far decollare il parentado.
Probabilmente loro non verranno più da voi, e voi ci guadagnerete in fegato.
4- IL CLIENTE AL TELEFONO
Mi è capitato di lavorare per un annetto nel ramo assicurazioni, e lì ho trovato questa particolarissima tipologia di cliente. Di solito è materialmente assente, una presenza inquietante, nessuno lo ha mai visto dal vivo ma tutti sanno chi è, probabilmente ha firmato il contratto coperto da un cappuccione da templare e con addosso guanti di pelle nera,mentre accarezzava un persiano. Bè, questo cliente vi romperà i coglioni solo ed esclusivamente AL TELEFONO.
La cosa più curiosa è però il tono che usa per parlarvi, un misto tra 300 (Questa. è. SPARTAAAAAA!!) e Xena la principessa guerriera (alalalalalalalalalalalalalalalallalalala).
Eh già, perchè ogni minima stronzata che gli capiterà vi chiamerà con un tono perentorio da generale, pensando così di poter incutere un certo timore al di là della cornetta.
A me questi clienti fanno ridere, comunque sia se rimanete tranquilli e parlate sempre più piano, fino a sussurrare, loro si troveranno costretti ad addolcire i toni, e automaticamente si calmeranno. Questo è un piccolo trucchetto che mi ha insegnato un mio amico esperto di comunicazione efficace, e funziona sempre.
5- IL CLIENTE CHE ESAGERA
Uno che mi ha rovesciato il vassoio tirandomi una testata l’ho mandato a fanculo e ci ho litigato (era da una settimana che avevo iniziato al bar) non parlandogli più per due mesi, a un altro,a fine serata, gli ho detto che se continuava a farmi il solletico mentre lavoravo gli avrei spezzato tutte le ossa perchè mi aveva scassato il cazzo (era già stato abbondantemente avvertito più e più volte). Cos’hanno in comune questi due clienti?? HANNO ESAGERATO.
Purtroppo quando sei cliente pensi di poterti permettere qualsiasi cosa, rottura di coglioni ai lavoratori inclusa. In realtà non è così, e invito tutti a fare chiaramente valere le proprie ragioni. Ovviamente i due casi che vi ho presentato sono dei casi limite, ma ci sono stati tanti altri che sono passati sotto le mie grinfie in maniera meno violenta, e vi assicuro che sono gli stessi che mi aprono la porta, che mi spostano la gente e che insultano i loro amici che si piazzano davanti al bancone al posto mio. Li adoro, e li ripago con un buon servizio.
Divaghiamo per un attimo perchè credo vi stiate facendo una domanda: ma che cazzo di carattere di merda ha questa??? ebbene, non ho un carattere di merda, sono una persona adorabile, però purtroppo sul lavoro sono inflessibile, e quando parlo di giungla urbana non scherzo.
Nel bar dove lavoro in particolare, ho dovuto far vedere i denti parecchie volte per evitare di essere sopraffatta da chi mi voleva fuori. Esistono questi posti dove quando entri devi essere arrabbiato, ovviamente in senso buono. Ora, a distanza di un anno e mezzo, sono riuscita un attimo a rilassarmi, e la clientela ha capito di avere a che fare con una lavoratrice, e non con una serva. In teoria questo dovrebbe succedere subito, ma spesso non è così. Non è che se il cliente paga allora tu devi leccargli i piedi, ed è questa la cosa difficile da far capire. Ma andiamo avanti.
6- IL BUON CLIENTE
Dopo questo articolo alcuni di voi probabilmente non confidavano più sulla bontà umana, eppure questo cliente esiste. Ne esistono a mazzi a dire il vero, spesso sono di più di quelli cattivi, anche se tendiamo sempre a ricordarci dei temporali piuttosto che delle giornate di sole (che sviolinata).
Il buon cliente è quello di cui vi ricordate i gusti e le preferenze, quello che se gli proponete qualcosa di nuovo lo prova salvo poi tornare alle vecchie abitudini, quello che chiede per favore.
E’ il cliente che vi saluta sempre quando arriva e quando va via, che si beve una birra con voi quando avete finito il turno, e che quando state correndo come i deficienti non ha fretta e vi capisce.
E’ quello che si imbarazza a chiedervi di cambiare una maglia difettata e cerca di dirvelo con la maggiore dolcezza possibile.
E’ il cliente che se gli vuoi fare una polizza dove prendi meno provvigioni ma che non gli fa perdere soldi, si offre di darvi la differenza a titolo remunerativo per il buon lavoro svolto.
E’ colui che se vi sbagliate a fargli visitare l’appartamento non se la prende e vi consola nonostante siate mortificati.
E’ quello che deve fare un duplicato di patente ma ti lascia l’euro per il caffè perchè tu non puoi muoverti dall’ufficio.
Ma,cosa più importante, è la persona della quale probabilmente non vi ricordate, se non per motivi puramente lavorativi, e che con questo articolo ho volutamente messo in evidenza, affinchè vi ricordiate di tutti i buoni clienti che ci sono per mettere da parte gli altri, e quindi lavorare meglio, con ottimismo.
….ed eccoci alla fine della pagina. A chi è saltato direttamente a queste righe dico solo una cosa: ti aspettavi che ci fosse un riassunto qui?? Di solito quando guardo un articolo io lo leggo, non vado subito alla fine, pirla.
Cat
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
25 Giugno 2012
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
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