Quando parliamo di coscienza come fenomeno clinico tutto inizia con la consapevolezza di sé stessi, ossia il sentirsi in un corpo. La qualità del sentire è a sua volta intimamente connessa alla nostra rappresentazione di quest’ultimo: quando il sentire e la rappresentazione combaciano l’esperienza sarà probabilmente positiva, in caso contrario sarà negativa.
Un fenomeno clinico associato a questo sfasamento è la xenomelia: uno o più arti perfettamente sani vengono percepiti come estranei e ne viene richiesta l’amputazione. Il desiderio di amputazione non è di origine psicotica (quindi niente allucinazioni), bensì è la rappresentazione interna del corpo ad essere profondamente mutata: si cerca l’amputazione per sentirsi completi. Questo desiderio si accompagna spesso ad una forte attrazione sessuale per gli amputati e al cosidetto pretending behaviour, ossia tutta una serie di comportamenti atti a simulare le conseguenze dell’amputazione.
Il fenomeno è particolarmente complesso e non a caso il nome attribuitogli è cambiato nel corso del tempo, quasi a riflettere la tendenza culturale predominate in quel determinato periodo. Nel pieno del dibattito tra behaviorismo e psicoanalisi viene coniato il termine apotemnofilia (amore per le cose amputate): siamo nell’ambito delle parafilie (interessi sessuali atipici), quindi è l’aspetto sessuale ad essere il fulcro del discorso. Parallelamente alla discussione gender viene accantonata la parafilia per mettere in rilievo l’aspetto identitario: il nuovo nome recita “ Disturbo dell’Identità dell’Integrità corporea (dall’inglese Body Integrity Identity Disorder)”. Con la rapida ascesa delle neuroscienze nasce anche l’ultima etichetta. Xenomelia ha origine dal greco “xenos”, straniero e “melia”, arto. Dalla psicologia/psichiatria si passa alla neurologia e neuropsicologia. Uno dei modelli più accreditati prevede la presenza di un preciso circuito neuronale – conosciuto anche col nome di matrice corporea – dedito alla rappresentazione del corpo. Diversi studi scientifici hanno constatato anomalie strutturali e funzionali riconducibili al circuito neuronale in questione.
Cosa sappiamo fino ad ora? In verità ben poco. Incidenza e prevalenza sono sconosciute e una diagnosi ufficiale non esiste. Anche le neuroscienze sono ben lontane dal dare risposte definitive: tralasciando la grandezza risibile dei campioni presi in analisi, in base ai pochi studi pubblicati fino ad oggi è impossibile dire se le anomalie cerebrali sono la causa o la conseguenza di questo fenomeno clinico. A complicare ulteriormente la questione è l’esistenza di uno spettro di condizioni cliniche simili alla xenomelia: si passa dal desiderio di paralisi, al desiderio di cecità per finire col desiderio di castrazione. La situazione è in tutti i casi psicologicamente devastante: costretti a nascondere i propri desideri, per tanti lo stato delle cose diventa un’ossessione. Non raramente si constatano sintomi depressivi e/o ossessivi-compulsivi e casi nei quali gli arti percepiti come estranei vengono danneggiati fino al punto in cui l’operazione diventa necessaria. I pochi studi presenti al riguardo sembrano confermare l’operazione chirurgica come unico rimedio al profondo malessere psicofisico, sollevando parallelamente un vespaio dal punto di vista etico: in che misura un’operazione del genere è legittima?
Testimonianze ( in inglese):
Cecità:
https://www.youtube.com/watch?v=WdRihAJ3H9Q
Xenomelia (BIID):
https://www.youtube.com/watch?v=frbssKzRvVA&index=6&list=PLUmslx1upIxuLhqJHuJo-ssJyVT4DiUqY
Fonti
Immagine
Un grazie enorme va a Noa Snir per averci permesso di usare uno dei suoi lavori. Link al sito:
http://noasnir.com/
Testo
– Bottini, G., Brugger, P., & Sedda, A. (2015). Is the desire for amputation related to disturbed emotion processing? A multiple case study analysis in BIID. Neurocase, 21(3), 394-402.
– Brugger, P., Lenggenhager, B., & Giummarra, M. J. (2013). Xenomelia: a social neuroscience view of altered bodily self-consciousness. Frontiers in psychology, 1-7
– First, M. B. (2005). Desire for amputation of a limb: paraphilia, psychosis, or a new type of identity disorder. Psychological medicine, 35(06), 919-928.
– Giummarra, M. J., Bradshaw, J. L., Hilti, L. M., Nicholls, M. E., & Brugger, P. (2012). Paralyzed by desire: a new type of body integrity identity disorder.Cognitive and Behavioral Neurology, 25(1), 34-41.
– Hilti, L. M., Hänggi, J., Vitacco, D. A., Kraemer, B., Palla, A., Luechinger, R., … & Brugger, P. (2013). The desire for healthy limb amputation: structural brain correlates and clinical features of xenomelia. Brain, 136(1), 318-329.
– Moseley, G. L., Gallace, A., & Spence, C. (2012). Bodily illusions in health and disease: physiological and clinical perspectives and the concept of a cortical ‘body matrix’. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 36(1), 34-46.
– Roberts, L. F., Brett, M. A., Johnson, T. W., & Wassersug, R. J. (2008). A passion for castration: Characterizing men who are fascinated with castration, but have not been castrated. The journal of sexual medicine, 5(7), 1669-1680.
– Romano, D., Sedda, A., Brugger, P., & Bottini, G. (2015). Body ownership: When feeling and knowing diverge. Consciousness and cognition, 34, 140-148.
– Sedda, A., & Bottini, G. (2014). Apotemnophilia, body integrity identity disorder or xenomelia? Psychiatric and neurologic etiologies face each other. Neuropsychiatric disease and treatment, 10, 1255-1265
Fissato coi cervelli. E coi dinosauri
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