Premessa: sì lo so che questa potrà sembrare una paraculata, ma il primo libro che avevo iniziato a scrivere, prima ancora che mi venisse la folle idea di fare l’editore, è proprio quello “su internet”. Peccato che rileggendo le bozze, ogni volta dicevo “Sì ma cos’è sta cagata” e mollavo l’idea, per poi dedicarmi ad altro, ed è per questo che sono usciti prima “Anni ’90” e “Un Gaijin in Giappone”. Tuttavia, ciclicamente la scimmia mi tornava, e alla fine la forza di volontà ha vinto sulle mille distrazioni che il XXI secolo ci offre, e quindi l’ebook è uscito, e pure il libro cartaceo.
Da quando ho 14 anni, cioè nel 2000, dedico larga parte del mio tempo libero alla frequentazione delle community online prima e dei social network poi. Più o meno sempre da quell’anno, mi diletto a scribacchiare del più del meno, e così, ancora prima di IMDI e di Nativi Digitali Edizioni, scrivevo spesso non solo di internet, ma su internet.
Molti possono pensare che sia arrivato in ritardo, visto che di libri che parlano dei social network e di internet ce ne sono già a valangate. In realtà, tutti quelli che mi sono capitati per mano sono o di sapore accademico e quindi senz’altro ben documentati ma fondamentalmente illeggibili, oppure manuali di marketing o supposti tali. Anche quelli più propriamente narrativi, come l’ottimo Hatching Twitter di Nick Bilton, hanno comunque un’impostazione giornalistica. Non credo che esistano libri che parlano di internet con una prospettiva al contempo cazzara e nostalgica, che è invece precisamente quella di Facebook killed the Internet Star. Come al solito, scrivo per divertirmi e, si spera, fare divertire. Senz’altro questo libro sarebbe stato impossibile da scrivere senza IMDI e tutto quello che ne è conseguito, e del resto ho ricicl… ehm, preso spunto da diversi articoli già pubblicati qui e là su questo sito.
La mia interpretazione di questo viaggio all’indietro del tempo fino alle novità più recenti delle comunità online è già clamorosamente spoilerata dal titolo: Facebook ha senz’altro i suoi meriti e ha dato grandi possibilità di farsi conoscere a tanti pincopallini come me. Tuttavia, la “massificazione” della socializzazione virtuale ha inevitabilmente spezzato un po’ la magia dell’internet che fu, quello dei forum, delle chat, addirittura delle mailing list. Oh, questa è solo la mia opinione e basta, e si sa che le opinioni sono come i buchi di culo: tutti ne abbiamo una. Se magari potrei fallire nel mio intento di fare un bilancio dell’evoluzione delle community online negli ultimi 15 anni, spero di riuscire nell’altro intento del libro, che è, banalmente, quello di stimolare qualche ghignata.
Se avete letto qualcuno dei miei articoli, sapete cosa aspettarvi da “Facebook Killed the Internet Star”. In ogni caso sul sito di Nativi Digitali, su Amazon e Google Play è possibile leggere una breve anteprima, quindi taglio corto con le marchette e torno a farmi una padellata di cazzi miei, su internet ovviamente.
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