Se appartenete a quella categoria di persone che quando notano dei gadget raffiguranti una vecchia cabina della polizia blu li considerano semplicemente vintage oppure che – all’esclamazione «Allons-y!» – rispondono con uno «Scusami, non conosco il Francese», allora avete l’assoluta necessità di leggere questo articolo, e di conoscere la figura del Doctor Who; se invece appartenete a quella categoria di persone che sanno cos’è un TARDIS potreste trovarne comunque interessante la lettura, per quanto essa comprenda alcune informazioni non del tutto esatte. Ma che volete, sapete bene quanto la dottoressa Song odi gli spoiler, no? Ragion per cui, bando alle ciance e “allons-y”!
Prodotta dalla britannica BBC, Doctor Who è una serie televisiva fantascientifica che vede la luce nel lontano 1963. Considerata l’emittente, l’intento era chiaro: istruire gli spettatori, tramite l’espediente degli avventurosi viaggi nel tempo, su alcuni fenomeni scientifici e su alcuni momenti salienti della storia. Sì, perché la serie ha per protagonista niente meno che l’ultimo dei Signori del Tempo, una razza tanto antica quanto sviluppata, dotata di capacità talmente straordinarie da ascendere quasi al limite del divino. Il nostro Dottore, con il suo strano feticismo per gli affari del pianeta Terra, pilotando il suo TARDIS, navicella spaziale senziente dotata anch’essa di incredibili abilità, è in grado appunto di viaggiare attraverso il Vortice del Tempo e quindi di apparire – e ficcanasare a suo piacimento – in diversi momenti di diverse epoche. Con un totale di cinquantadue anni di programmazione e di più di ottocento episodi realizzati, Doctor Who detiene il Guinnes World Record come serie di fantascienza più longeva della storia ed è entrato a far parte della cultura popolare britannica. Altro che Beautiful!
Bene, dopo questa rapida infarinatura, è ora di descrivere un po’ più nel dettaglio la figura del Dottore. Originari del pianeta Gallifrey, i Signori del Tempo sono la razza più antica dell’universo. Inizialmente del tutto simili agli esseri umani, eccezion fatta per il possesso di due cuori, tali individui erano però dotati di una sapienza fuori dall’ordinario, tanto che il conseguente progresso scientifico li portò a indagare e a comprendere alcuni tra i meccanismi più intrinseci dell’universo, del tempo e dello spazio. Un compito favorito, va detto, anche dalla presenza sul loro pianeta di origine di un Vortice del Tempo: attraverso l’assorbimento delle sue radiazioni i Signori del Tempo iniziarono ad accumulare all’interno del loro corpo Energia Temporale che in breve divenne parte del loro stesso patrimonio genetico, dotandoli di capacità straordinarie. I loro occhi, per esempio, diventarono sensibili al flusso del tempo, consentendo loro di distinguere quale momento sia un punto fisso nel tempo, e quindi impossibile da modificare a meno di terribili ripercussioni, e quale non lo sia.
Così istruiti e dotati di tali nuovi poteri i Signori del Tempo impararono infine come ingannare, almeno in parte, la morte: divennero capaci in punto di morte, tramite l’utilizzo dell’energia temporale accumulata, di riscrivere completamente la loro struttura cellulare e di ottenere così un corpo nuovo e una nuova personalità senza smarrire però la propria intima identità, grazie alla conservazione dei ricordi. Anche i Signori del Tempo, comunque, possono morire. Giacché il processo di rigenerazione comporta un notevole dispendio di energia temporale, e loro ne possiedono una quantità limitata, è possibile per loro ricorrervi per un massimo di dodici volte, per un totale di tredici versioni diverse dello stesso Signore del Tempo. Non solo: in caso di ferite mortali inflitte durante il processo di rigenerazione, questo viene interrotto, causando la morte del malcapitato.
Ora, immaginate se dei geni del calibro di Einstein avessero avuto a loro disposizione tredici volte il tempo concesso a un comune essere umano: a che punto saremmo, ora, del nostro sviluppo tecnologico? Nessun Signore del Tempo ha mai avuto bisogno di porsi tale domanda: del resto loro vivono già tredici vite… Al culmine della loro civiltà erano riusciti a creare dispositivi costruiti su più piani di spazio e di tempo, o addirittura computer senzienti. Fiore all’occhiello della loro ingegneria è il TARDIS, acronimo di Time And Relative Dimension In Space, un veicolo spaziale senziente, capace di tenere insieme più piani di realtà e collegato, per sua stessa natura, al Vortice del Tempo. Questo permette al dispositivo, oltre ovviamente al compiere salti temporali, anche di possedere una propria gravità interna e di risultare più grande all’interno di quanto non sia all’esterno: può sembrare grande solo quanto una cabina telefonica e al suo interno contenere un numero di stanze pressoché illimitate. Non bisogna tralasciare che i TARDIS venivano allevati, non costruiti: la sua matrice senziente fa sì, ad esempio, che un TARDIS particolarmente dispettoso possa, talvolta, non rispettare le coordinate di bordo inserite e comparire piuttosto laddove una qualche fonte di energia lo abbia attirato. Non solo: la permanenza all’interno di esso, o nelle sue vicinanze, dona ai suoi passeggeri abilità interessanti, come ad esempio la possibilità di tradurre istantaneamente tutte le lingue dell’universo, sia nel parlato che nello scritto – eccezion fatta per il Gallifreyano, lingua dei Signori del Tempo, antecedente la creazione degli stessi TARDIS.
La tecnologia dei Signori del Tempo, sebbene la razza sia estinta da tempo, risulta ancora la più avanzata mai concepita nell’universo e quasi del tutto incomprensibile per qualsiasi altra razza esistente. Per quanto potenti, anche i Signori del Tempo avevano i loro nemici giurati: i Dalek, alieni ossessionati dalla distruzione di tutto ciò che non fosse puro e Dalek. È proprio all’interno di una delle tante guerre contro i Dalek che emerge la figura del Dottore, e più precisamente durante l’Ultima Grande Guerra del Tempo. Durante il conflitto il Dottore, inizialmente rimasto neutrale, decide di intervenire, una volta resosi conto che il susseguirsi delle battaglie aveva ormai trasformato la sua razza in qualcosa di pericolosamente vicino ai nemici che combattevano. Ruba perciò il Momento, un’arma autocosciente custodita nell’archivio Omega – a cui era proibito l’accesso a chiunque, se non alle più alte sfere del consiglio di Gallifrey – e utilizzandola distrugge in simultanea tanto i Dalek quanto i suoi stessi fratelli, i Signori del Tempo, rimanendo l’ultimo della sua stirpe ancora in circolazione. Tormentato dai sensi di colpa, il Dottore vaga nel tempo e nello spazio, sistemando guai e inesattezze presenti in diversi momenti storici di diversi pianeti.
Qual è il vero nome del Dottore? Nella serie non viene specificato. Anche se talvolta ama presentarsi agli umani col nome di John Smith, “Dottore” è l’unico nome che conosciamo. Era infatti usanza dei Signori del Tempo, all’interno di un determinato rito di passaggio, scegliersi un appellativo che rispecchiasse una certa promessa fatta dinnanzi al consiglio e al cospetto del Vortice del Tempo. Quello di “Dottore”, in particolare è un nome che porta speranza laddove viene udito, che rimanda alle cure e alla soluzione di problemi anche se per molti, in seguito alle vicende della Grande Guerra del Tempo, è associato anche alla figura del più potente e terribile soldato mai esistito, distruttore di due razze. Fedele alla sua promessa, il Dottore non fa mai utilizzo di armi da fuoco, ma porta sempre con sé il suo Cacciavite Sonico, fedele compagno dagli utilizzi più disparati come ad esempio aprire porte o analizzare l’ambiente e le sostanze circostanti. Il Dottore ama viaggiare insieme a compagni umani, cui spesso si lega, che possano esaltarne gli aspetti positivi e tenere a freno quelli negativi. Nel corso della serie, infatti, numerosi sono i compagni o, più frequentemente, le compagne con cui sviluppa profondi legami affettivi.
Se amate la fantascienza e siete alla ricerca di una serie ispirata a teorie scientifiche realmente esistenti portate all’estremo o che faccia del rapporto tra la scienza e il quotidiano il suo punto forte, state alla larga da questa serie: non è questo ciò che troverete. Definire Doctor Who come una serie fantascientifica è riduttivo; tuttavia, sarebbe riduttivo anche definirla una serie comica, o drammatica, o educativa. Doctor Who è un miscuglio di tutto questo; la scienza presente all’interno della serie altro non è che un espediente che permette al protagonista di muoversi all’interno di un contesto infinitamente grande dentro al quale intrighi, amori e conflitti si intersecano fino a creare una fitta rete di circostanze. Ecco, è qui che è possibile individuare il cuore della serie: nelle circostanze; la trama di Doctor Who, a conti fatti, è ben poca cosa, eccezion fatta per alcuni grandi temi ricorrenti che vengono tirati in ballo a più riprese e che nei fatti tengono insieme il tutto. Tuttavia, il susseguirsi frenetico di numerosi eventi improbabili – quali invasioni, attacchi, rapimenti, e chi più ne ha più ne metta – creano una quantità di tante piccole trame, e sono proprio quelle che tengono lo spettatore incollato allo schermo. La domanda, ciò che ti spinge a guardare un’altra puntata una volta finita quella corrente, non è tanto «come finirà?», quanto «che altro succederà?».
Avete mai avuto, da piccoli, uno di quei libroni pieno di tante storie differenti? Ecco, Doctor Who è esattamente questo. Un grande cappello magico da cui un abilissimo prestigiatore tira fuori ogni volta una storia nuova, così diversa dalle precedenti ma al contempo così simile, e ogni storia è talmente piena di vita, talmente piena di sentimento che non ha bisogno di climax generati dal lento proseguimento di eventi attraverso numerose puntate ma sta bene così com’è, perfettamente compiuta. Certo non mancano puntate legate tra loro, ma sono rare e prevalentemente relegate ai finali di stagione, dove per forza di cose tutto ciò che è stato gettato nel mucchio ha bisogno di trovare la sua giusta collocazione.
Come detto in precedenza, la scienza altro non è che un pretesto. Doctor Who sfrutta teorie prevalentemente campate per aria, ragion per cui non mancano clamorosi errori scientifici. Nel corso della serie si afferma tutto e il contrario di tutto. Qualcosa di grande, qualche evento ormai compiuto e immutabile viene dato per scontato? Niente paura: sicuramente, a un certo punto, subirà degli sconvolgimenti. Oltretutto si parla di viaggi nel tempo, quindi potete ben immaginare la quantità di contraddizioni presenti. A doverle elencarle tutte, probabilmente ci vorrebbe un altro articolo, infinitamente più lungo di questo.
Se però siete disposti a sorvolare sui numerosi errori, sull’affermazione di tutto e del contrario di tutto, allora Doctor Who è la serie che fa per voi. È una serie per sognatori. È una serie per coloro che amano o che hanno amato la favola della buonanotte. È una serie che va seguita non con raziocinio, ma con la curiosità è la disponibilità di sentimenti di un bambino, che in fondo è proprio il target cui la serie era rivolta ai suoi albori. Vi ritenete dei bambini curiosi? Chiudete immediatamente questa pagina e correte a fare scorpacciata di episodi. Non vi ritenete tali? Chiudete immediatamente questa pagina e dimenticate tutto. Alla fine il Dottore, che non ha mai ricevuto alcun ringraziamento, veglia comunque anche su di voi.
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