Insomma ci siamo. Quel momento dell’anno è arrivato di nuovo. Tra dieci giorni sarà di nuovo Natale (21/12 permettendo, chiaro). Le strade si colorano di luminarie, le vetrine si riempiono di addobbi dal gusto decisamente discutibile, l’aroma di legna arsa e vin brulé si spande nell’aria (se abitate in mezzo ai campi come me però fate attenzione ad odorare troppo in giro) e lo spirito natalizio cerca prepotentemente di invadervi, cosicché vi ritrovate a decorare il vostro alberello in pvc cantando (leggi: uccidendo) canzoni come Let it Snow e White Christmas, magari cercando pure di imitare le voci di Frank Sinatra e Bing Crosby (trusotri).
Finalmente liberi da esami/interrogazioni/lavoro possiamo passare i prossimi giorni a sfondarci di torrone e pandoro, impazzire cercando un regalo per i nostri cari e perché no, visto che c’è tempo, approfittare di andare al cinema visto che, guarda caso, esce proprio quel film!
Che sia l’ennesimo cinepanettone, un nuovo film di Pieraccioni o il film che attendiamo da quest’estate, a Natale ci ritroviamo la sala letteralmente invasa da titoli, alcuni (molti) dei quali sembrano fare a gara a chi riuscirà a far rigettare per primo il panettone agli spettatori.
Perché la distribuzione italiana funziona così, un po’ alla Scumbag Steve.
Durante tutto l’anno bene o male qualcosa esce, magari un po’ alla pene di segugio (come adorava dire il mio prof. di latino del biennio) visto che una settimana escono capolavori uno dietro l’altro e poi per 3 settimane c’è il vuoto.
L’estate è il periodo peggiore, perché il caro distributore fa questo ragionamento: in estate sono tutti al mare, nessuno va al cinema e quindi per risparmiare non faccio uscire un cazzo. E i poveri stronzi che rimangono in città? Si attaccano bellamente al tram (e a torrent).
Arriviamo quindi a Natale, dopo un autunno zoppicante. È l’esplosione di titoli, hai 2 settimane di ferie e ventordicimila film tra cui poter scegliere, tra cui l’immancabile Natale a Fanculo (fortunatamente quest’anno ce lo siamo risparmiati, che finisca davvero il mondo?), peccato che la maggior parte dei titoli sia pura spazzatura. Attenzione! Con “film di Natale” non intendo solo film puramente natalizi, ma tutti quelli fatti uscire nel periodo dicembre-gennaio apposta per sfruttare la grande affluenza in sala, che altrimenti non se li sarebbe cacati nessuno.
Ci sono ovviamente alcune perle (l’anno scorso tanto per dire è uscito The Artist), ma in mezzo a quel mare di merda il rischio è che vadano persi.
Per spiegare questo fenomeno bisogna entrare nella testa dei distributori e cercare di capire che ragionamento fanno: visto che è Natale essi pensano che gli italiani siano disposti a guardarsi TUTTO ciò che viene loro proposto senza dire niente, magari ringraziando pure per l’abbondanza di scelta. Fino a poco tempo fa era più o meno così, ma fortunatamente pare che ci sia un cambio di rotta, e gli spettatori paganti siano diventati un pelino più schizzinosi riguardo la scelta del film di Natale, vuoi per la crisi (pagare 8 euro per un film di merda magari può farti girare il cazzo, visto che ti sei svenato per fare regali a destra e a manca e la tredicesima manco ti arriva), vuoi per una svolta intellettuale dell’italiano medio (hai visto mai!), ma tant’è.
Il Natale genera attesa, anche riguardo l’uscita dei film. Il mio consiglio spassionato è di diffidare dei film che escono a dicembre e di non attenderli con troppa ansia, perché rischiate una delusione. Personalmente sto aspettando Ralph Spaccatutto (guarda caso esce anche lui a Natale) da quest’estate, e la paura di rimanere delusa è molto, molto forte.
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