Amichi,
voglio oggi portare alla vostra attenzione uno dei principali drammi di noi poveri neuroscienziati: trovare i partecipanti per i nostri esperimenti. Non è facile infatti andare alla ricerca di soggetti che si prestino alle nostre simpatiche genialate. Ecco qui di seguito la mia personale classifica del peggio che potrebbe capitarvi nel caso in cui decidiate di fare da cavie a qualche collega.
Al quinto posto: il Piccolo Albert.
Un grande classico. Nel 1920 John Watson, il fondatore della moderna psicologia comportamentale, decise di dimostrare come le fobie fossero creabili in laboratorio grazie ad una semplice associazione stimolo-risposta. Prese un piccolo innocente bimbo e iniziò a farlo giocare con un bel topino bianco. Tuttavia, ogni volta che il topino si avvicinava, lo scienziato burlone faceva partire un forte rumore che spaventava il bimbo. Risultato: non solo Albert sviluppò una fobia per il topo bianco, ma anche per qualsiasi altro animale candido e batuffoloso. Deve aver avuto una bella vita.
Al quarto posto: Priebke non aveva tutti i torti.
Il famigerato esperimento di Milgram sull’autorità sociale (1961). Lo scienziato dimostrò che, quando i soggetti erano autorizzati e indirizzati da una figura autorevole come lo scienziato, erano disposti a brasare uno sconosciuto con forti scariche elettriche perché “la procedura lo richiedeva”. Vi ricorda qualcosa?
Al terzo posto: raggi laser che sembran fulmini.
Spesso i miei colleghi, per studiare i correlati neurali del dolore, misurano le reazioni cerebrali durante la stimolazione nocicettiva (i.e. dolorosa). Tutto ciò è molto nobile e può servire a trovare cure per molte malattie, ma se vi dovesse capitare di partecipare come volontari in questo tipo di studi, sappiate che vi sparaflasheranno un raggio laser sulla mano che a) potrebbe fare un male porco; b) vi lascerà sulla pelle dei piccoli segni tipo sette stelle di Hokuto che tenderanno a sparire nel giro di giorni o perfino settimane.
Al secondo posto: farsi le pippe nello scanner.
Giuro. Ricerche sui correlati neurali dell’orgasmo. Tu ti infili nella risonanza magnetica e ti spari una sega, e loro dall’altra parte vedono quali aree del cervello si attivano durante l’orgasmo. Da notare che al di là del vetro nella stanza della risonanza ci sono solitamente almeno il tecnico di radiologia e lo sperimentatore. Un ambiente consono e rilassante, insomma.
Al primo posto: la pompetta in culo.
Un gruppo di simpatici colleghi ha pensato che un ottimo modo per studiare i correlati cerebrali dell’enterocezione (ovvero la percezione cosciente di ciò che avviene nel nostro corpo come fame, sazietà, caccapupù, sete etc) fosse quello di infilare nel retto dei volontari una deliziosa pompetta da gonfiare e sgonfiare una volta spinta a fondo nell’intestino. Durante il gonfiaggio veniva misurato l’afflusso di sangue al cervello collegato alla consapevolezza di avere qualcosa di estraneo nella panza. Scandalizzati? Suvvia, chi di noi non ha mai amato farsi fare colonscopie così, per puro spirito scientifico?
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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13 Gennaio 2017
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24 Settembre 2016
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Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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