Secondo accreditati studi condotti da me medesima, è dimostrato che quando non si riesce a trovare un buon incipit per i propri articoli la cosa migliore è buttarsi sull’aneddoto. Io, relativamente all’argomento che ho scelto di approfondire oggi, ne ho parecchi. Ad esempio: quando penso all’omeopatia la prima cosa che mi viene in mente è l’odiosa insegna blu e verde col pallino rosso che mi si para davanti ogni volta che percorro in automobile la Cassanese. Siccome sono una persona del tutto equilibrata, in quelle occasioni, di solito, anche se sono sola, inizio a urlare e sbavare agitando il pugno contro la suddetta insegna, che altro non è che il vessillo della più famosa multinazionale dell’omeopatia, la Boiron.
Altro aneddoto: la prima volta che ho sentito parlare della Boiron mio nipote era appena nato, e come tutti i piccoly mostry che escono dalle vaggine piagneva, e dormiva poco. Mia sorella, non so se su consiglio del pediatra o di qualche sua amica, pensò bene di mandarmi in farmacia ad acquistare delle palline di “sonnifero” che poi mi costrinse a sciogliergli nella pappa. Sapevo che si trattava di un medicinale omeopatico, ma all’epoca studiavo ancora sotto Lettere, avevo fiducia nell’umanità e negli adulti, soprattutto se quegli adulti lavorano in ambito sanitario, quindi non mi soffermavo troppo sulla cosa. Pensavo, dimostrando così che i miei studi umanistici stavano andando peggio di quanto fosse possibile sospettare, che “omeopatia” fosse solo un termine alternativo per indicare le cure basate sui medicinali erboristici. E invece no! Come potete imparare dalla sempre cara Wikipedia, si tratta di ben altro: per farla breve, il principio su cui si basano questi “rimedi” sostiene che le malattie vanno curate utilizzando sostanze che, se assunte in congrue quantità, provocherebbero sintomi equiparabili a quelli che provoca la malattia che stiamo cercando di curare. Epperò, direte voi, se io mi pippo questa roba poi la malattia invece di passare peggiora. Certo. Il fatto è che non è finita qui, l’omeopatia sostiene anche che per non causare danni all’organismo e limitarsi a essere utile il principio attivo deve essere diluito pesantemente in acqua. OK, quanto pesantemente? In modo che non faccia danni, ovviamente, l’abbiamo già detto! Ok, ma quindi quanto?
Be’, ragazzi, tantissimo. Ben dodici (DODICI) volte. E se qualcuno di voi conosce anche solo di nome quel signore di nome Amedeo Avogadro, dovrebbe già aver iniziare a capire dove voglio andare a parare. Il fatto è che alla dodicesima diluizione nella mia boccetta sarà rimasta solo acqua. Pura e semplice H20, anzi, neanche, perché come è noto nei preparati omeopatici ci sono anche degli eccipienti, in particolare zucchero. Il bello è che si tratta di una cosa che è sotto gli occhi di tutti, dato che stiamo parlando di dosaggi che, per fortuna o meglio per legge, sono stampati belli belli sulla confezione. Cito: “considerando che, come dichiarato nella confezione, ogni granulo pesa 1 grammo e che poco sotto è dichiarato che ogni granulo contiene 1 grammo di zucchero, provate ad indovinare cosa state ingurgitando?”.
Già.
Il blog da cui è tratta questa citazione spiega bene anche qual è la storia del medicinale più famoso (o famigerato) prodotto dalla Boiron, l’Oscillococcinum. Vi sfido a leggere del tizio che scambia le bolle d’aria nel vetrino per un batterio senza ammazzarvi dal ridere. Per non parlare della faccenda del fegato d’anatra. Seriamente: WTF.
Ma proseguiamo. Come fanno i produttori di questo genere di brodaglie (ma sopratutto i consumatori accaniti) a cercare di convincerci? Sostanzialmente in tre modi:
1) provano a intortarci dicendo che è così e basta. Praticamente ne fanno una questione di fede. HA!
2) tirano in ballo teorie pseudo-scientifiche persino più sconclusionate di quella di partenza: l’acqua è in grado di conservare memoria delle molecole che vi sono state immerse, anche se queste non si trovano più fisicamente nella soluzione (ricordiamoci sempre di Avogadro), quindi il principio attivo non è più lì, ma è come se ci fosse. Uhuh. Riderei sguaiatamente, se non fosse che per un breve periodo, un tot di anni fa, ho quasi creduto a questa roba, propinatami da una tizia che voleva convincermi che fosse possibile rigenerare l’acqua di fonte da lei regalatami semplicemente ricordandomi di non svuotare del tutto la bottiglia prima di riempirla dal rubinetto. Il fatto che io l’abbia mandata a cagare non subito, ma dopo circa una settimana che bevevo quella roba (errrr…), non mi autorizza a insistere troppo su questo punto.
3) “funziona! E poi è naturale, mica come quelle schifezze chimiche che ti vogliono vendere le aziende farmaceutiche miliardarie cattivone stupragattini.”
La mia risposta in quest’ultimo caso è: no. Non funziona. Se qualcuno ha effettivamente osservato benefici nella sua condizione clinica dopo aver assunto questi rimedi la spiegazione è solo una: effetto placebo. O quello, o la magia, eh. Perché un normale rapporto di causa-effetto che sia possibile spiegare con i fatti non c’è. Sappiatelo. Rassegnatevi. Inoltre, forse vi state confondendo con i farmaci erboristici, che sono normalissimi farmaci, solo ottenuti a partire da principi attivi estratti da piante, invece che ricreati sinteticamente in laboratorio. I rimedi erboristici funzionano. Quelli omeopatici no. E non è perché lo dico io, è perché lo dice la chimica, la stessa scienza che dice che se metti un dito nell’acido muriatico te lo brasi via in un petosecondo. Se vuoi dimostrarmi che la chimica si sbaglia, prego, siamo tutti qui in trepidante attesa di vederti pucciare le estremità in una ciotola di sgorgante per cessi.
Ovviamente tale accozzaglia di minchiate non poteva che fare potentemente breccia nel popolo di Internet, che infatti va riempiendo forum e blog di ogni genere di balzana teoria. Solo che le teorie dopo un po’ tendono ad assomigliarsi tutte, quindi è meglio dare spazio al delirio declinando la morte cerebrale in tutte le possibili forme date dall’esperienza umana. E quale luogo pullula maggiormente di esperienza umana, raccontata in modo preciso e sgrammaticato dalla categoria più scema d’Italia? Esatto! I forum femminili, principalmente quelli dedicati alle mamme. Ah! le mamme italiane: teneri, dolci, ridicoli, patetici esseruncoli apprensivi e sgrammaticati. L’apice? Non viene raggiunto da coloro che in quei forum si limitano a scambiarsi ansiose esperienze, ma da coloro che li gestiscono, i quali sono capaci di partorire perle come questa:
” Tuttavia, prevenire l’influenza e alleviare tali malanni può rivelarsi più semplice se ci si affida ad una preziosa alleata, ovvero la medicina omeopatica che, in questo campo, vanta una vasta sperimentazione e una comprovata esperienza di successi, come testimoniato da una recente indagine promossa da Doxapaharma e nella quale si evidenzia che oltre l’80% di coloro che ricorrono all’omeopatia lo fanno per contrastare le tipiche sindromi da raffreddamento. Cosa che, evidentemente, comprova il successo di tali pratiche.”
Cose senza un senso, capitolo 26477235623576237.
Piccole note di servizio:
– L’ultima persona che ha trattato questo argomento citando per nome la Boiron è stato denunciata: qui tutti i dettagli. Incrociate le dita per me.
– Nel caso vogliate smentirmi, diventereste miliardari, provate pure.
P.S. Saluto tutti gli amici di M^A^C^A^O, tra i quali, sono sicura, si trovano moltissimi fruitori di omeopatia e santoni vari, dai quali si recano dopo aver organizzato reading del mio articolo del mese scorso. LOL.
19 Dicembre 2016
28 Novembre 2016
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