Eccoci al terzo capitolo della saga di Army Of Two, che vede il ritorno in scena di… di uno stracazzo di nessuno, visto che adesso giochiamo nei panni non di Salem e Rios, ma di due con due nomi così fighi e originali che a stento potremmo immaginarceli: Alpha e Bravo. Il gioco si presenta come leggermente più adulto, almeno dal punto di vista della trama, e forse vale la pena comprarlo fal… procurarselo parallelamente alla distribuzione originale, visto che comunque stiamo parlando di un titolo che ha due predecessori non male e che ha duo o tre features interessanti che comunque non dispiacciono. Il problema è scovarle.
La storia si regge su pilastri tutto sommato solidi, pregio sempre abbastanza raro in giochi di questo tipo. Alpha e Bravo, addestrati indovina indovina proprio da Salem e Rios (perché diciamocelo, chi ha comprato il titolo loro due voleva vedere), si fanno largo nelle inospitali terre dello spaccio di droga e dell’omertà pressoché assoluta che infestano Casal di Prin… cioè, volevo dire il Messico. Il problema è che la storia sarà anche piacevole, piena di colpi di scena e così via, ma il problema sono i nostri personaggi: Alpha e Bravo hanno il carisma dell’impiegato medio di call center, e credo siano anche doppiati da uno di loro. Impossibile affezionarcisi, per farla breve, specie visto e considerato che i due si vogliono bene come Rihanna e Chris Brown ai tempi d’oro. Meno male che il fuoco amico è disabilitato…
Tra i lati negativi c’è anche l’intelligenza degli sviluppatori: ogni volta che c’è qualcosa che può essere anche lontanamente figo (finta resa, cecchinaggio cooperativo, spalla a spalla) queste teste di membro lo tolgono o lo limitano al minimo. Dio non voglia che il gioco abbia successo! Per fortuna viene in nostro soccorso una personalizzazione di armi e maschere fatta abbastanza bene (specie le maschere, che hanno un sistema di decalcomanie e simboli simile a quello dei giochi di wrestling, dove si può muovere un po’ tutto per ottenere cose sempre originali), e una modalità massacro che ci permette di toglierci dalle palle parte delle folle oceaniche di IA incompetenti che affollano mappe malamente assortite e decisamente non dettagliate.
In online o in splitscreen, questo va detto, il gioco si riprende un poco: avere una IA non imbecille al vostro fianco (o magari ce l’avreste comunque, dipende da chi frequentate) potrà rendere le cose un filo più stuzzicanti e, se andate giù a forza di battute per compensare il carisma nullo di Alfa e Bravo, forse vi godrete un po’ di più le missioni. E’ un peccato per me fare una recensione del genere, visto che il gioco ha praticamente affossato due titoli veramente competitivi, e credo inoltre che difficilmente vedremo un quarto capitolo in tempi brevi. La voglia di produrre giochi nuovi, e di venderli a prezzo pieno soprattutto, sembra il solo e unico fuoco che arde dentro gli sviluppatori. Ardesse anche fuori, staremmo tutti meglio.
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