Nonostante oggi ci sia stata una sorta di manifestazione contro “l’eusterity” non ne parlerò. Nella mia città si è tutto risolto con una micromanifestazione di lettori di informareXresistere e con alcuni simpatici guasconi che hanno imbrattato il complesso di economia appena terminato e che verrà ridipinto coi soldi delle tasse degli studenti. Molto coerente, un messaggio che arriva diretto al cuore delle persone. Certo. Dicevo. Mi piacerebbe parlare invece di ciò che è successo nell’area del Sulcis, nel Sardistan occidentale. I fatti: ministri ed esponenti del governo arrivano con un ventaglio di proposte per iniziare a sistemare la difficile situazione economica della zona, vengono aggrediti e devono andare via in elicottero per proteggere la loro incolumità. Ovvio. Manca un piano industriale diverso dalla sovvenzione (come nel caso Alcoa), bisogna rilanciare l’economia del turismo e quella agricola, vere vocazioni della Sardegna (e diciamocelo, tutte italiane). Risultato: aggressione. Perché i sardi del Sulcis vogliono l’industria pesante come vogliono loro, al prezzo che dicono loro, con gli stipendi che dicono loro e alle condizioni che dicono loro. Al resto ci pensino gli Altri, è colpa loro. Persino nella belante Sardegna l’Altrismo arriva e impera. E più la classe sociale è bassa più l’Altrismo è una ragione di sopravvivenza sociale. Non importa se un operaio che guadagna 40mila euro lordi l’anno ne costi in sovvenzioni per l’energia 200mila. Non importa se l’ILVA di Taranto aumenta di numeri a 4 cifre le ricadute tumorali. Non importa se la FIAT non è più un modello di produzione efficiente (è l’unica ad aver perdite nel gruppo guidato da Marchionne. Non basta? Allora guardiamo la Spagna, che anche se non ha una sua casa nazionale produce più auto dell’Italia. Il problema è italiano, non di Marchionne). La colpa è degli Altri. Manifestiamo. I famigerati “tagli”. Ah! I tagli. Alla sanità. “Armonizzazione delle spese”, visto che in Italia una garza medicata si paga in media OTTO VOLTE di più, allora i direttori amministrativi (che se sono lì son pur sempre dei lupi, anche se in candidi camici) tagliano i posti letto, così conservano le prebende e mandano i bovi in piazza a manifestare. I candidati del PD sono tutti contro il sistema pensionistico contributivo, che peraltro è la cosa migliore che potesse capitare al paese, senza dire che col sistema contributivo le loro megapensioni si riducono al lumicino. E tutti in piazza a manifestare, e la nonna malata in prima fila che fa pena e forse se la pigliano pure a Domenica Cinque. Su Facebook gira roba del genere (che non commento per ovvi motivi, i dati sono veritieri, le “colpe” no). Mi rattrista profondamente vedere un paese di piccoli omuncoli che razzolano sotto il tavolo per beccare qualche briciola quando lavorando e cooperando assieme potrebbero finalmente dare un senso a un grande Paese come l’Italia. Ma ehy, è l’Altrismo. Forse faccio in tempo a passare dall’outlet prima che chiuda.