Ebbene sì, per la serie “se la canta e se la suona” tocca anche a me. Sono GiGi, l’attuale webmaster e webdeveloper dei siti IMDI ilmegliodiinternet.it e umorismobecero.com e dopo aver dato il mio contributo allo sviluppo tecnico dei siti voglio avere anche l’onore di farcirli di contenuti. So di non essere un grande scrittore e che oggi se dai una tastiera in mano al pincopallino di turno questo si sentirà in corsa per il Pulitzer, purtroppo però c’è uno spirito divulgatore che ogni tanto mi torna su e vi assicuro che non è la peperonata di ieri sera.
Laureato triennale in ingegneria fisica, ora studio ingegneria nucleare e nel tempo libero (ahimè poco) sviluppo siti. Cosa c’azzeccano le due cose, fisica e programmazione, penserete giustamente voi? Apparentemente nulla, ma in realtà è proprio questo il filo conduttore su cui voglio sviluppare la mia piccola rubrica: la sete di conoscenza. Quella spasmodica, ossessiva curiosità propria della natura umana che ci ha portato all’attuale livello di sviluppo tecnologico e che ci accelera sempre più verso il futuro, senza però mai riuscire a saziarci. Quella caratteristica che, come sapranno gli appassionati di serie tv, ci rende speciali e meravigliosi agli occhi del Dottore.
HACKER. Parola oggi abusata e stuprata nei peggiori modi, attribuita dei significati più negativi. Accendo la tv (che ormai fa solo da soprammobile) e sento «Stanotte attacco degli hacker al sito dei poveri bambini ammalati del Biafra», «Hacker rubano i pin di milioni di carte Visa»… al che le mie orecchie iniziano a sanguinare e dopo aver imprecato in 10 lingue diverse contro il giornalista ignorante di turno spengo la tv, accendo il pc e inizio a scrivere questo articolo per spiegar bene cosa è e cosa non è “Hacker”, per combattere nel mio piccolo la disinformazione dilagante.
Hacker è innanzitutto uno stile di vita prima che un nome comune di persona.
L’essere “Hacker inside” rispecchia quell’atteggiamento di curiosità citato prima, applicabile a molti ambiti del sapere ma in special modo a quello dell’elettronica e dell’informatica. Quando prendete in mano il cellulare, il pc o la calcolatrice, non vi viene subito in mente la domanda «Ma come caspita farà a funzionare??», non vi viene la voglia di smontarlo, di capire com’è stato assemblato, come funziona il software, di pensare in quanti modi diversi potreste usare quell’accrocchio e come migliorarlo superandone i limiti? No? Allora non avete una mentalità hacker. Purtroppo non posso capirvi perchè se vedeste il mondo con i miei occhi vedreste un continuum di formule matematiche e leggi fisiche che ci circondano e fanno stare in piedi la realtà, appena prendeste possesso di un nuovo gioiello della tecnologia vi verrebbero subito in mente i 15 usi cui esso è preposto ma soprattutto i 249 per cui non è stato esplicitamente progettato ma che magari con piccole modifiche potrebbe acquisire.
Passando quindi al soggetto “hacker”, costui è colui che incarna questa filosofia; in italiano forse la traduzione che più si avvicina è “smanettone”. Bisogna notare che il vero hacker non si autodefinisce mai tale, è sempre un titolo assegnato da altri; di solito chi lo fa è un semplice lamer, cioè un niubbo che magari ha tra le mani un semplice software che in automatico ti trova la password del wifi, ma si pavoneggia spacciandosi per il Kevin Mitnick della Brianza che se non gli vai a genio ti penetra nel pc minacciando di cancellarti la collezione di porno.
Ma allora perchè la tivì mi a detto ke gli acher brutti e cattivi mi rubbbano le pasuord?? Beh, di solito un vero hacker è un personaggio che ne sa a pacchi su come funzionano software e protocolli e lavorandoci un po’ riesce a trovare dei bug nel codice del programma che rischiano di comprometterne la sicurezza. Il vero hacker però ha un’etica e non sfrutta in modo illecito questi buchi, si limita a segnalarli al proprietario della piattaforma o a correggerli direttamente se si tratta di software open source (del quale parlerò ampiamente nei prossimi articoli). Il delinquente che sfrutta questi bug è semplicemente definibile cracker o pirata informatico.
Lo smanettone quindi ha la voglia di mettere le mani sul proprio sistema, di personalizzarlo e di sfruttarlo al meglio. E allora cosa meglio se non usare GNU/Linux sul proprio pc?? Ma questo sarà spunto di future riflessioni…
Nel frattempo che aspettate il prossimo articolo, sperando che il mondo hacker vi abbia stuzzicato almeno un po’ la fantasia, iniziate facendovi un giro su hackaday.com , magnifico sito che raccoglie migliaia di spunti per hacks di diverso genere e complessità. Un esempio qualsiasi? Come installare un videogioco sul videotelefono in ufficio.
Happy hacking!
Ingegnere Fisico specializzando in Ingegneria Nucleare, col pallino dell'informatica, nel tempo libero si diverte a fare l'admin e il developer di imdi.it. Aspirante hacker e profeta di GNU/Linux, non perde occasione di sponsorizzare l'Open Source.
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Ingegnere Fisico specializzando in Ingegneria Nucleare, col pallino dell'informatica, nel tempo libero si diverte a fare l'admin e il developer di imdi.it. Aspirante hacker e profeta di GNU/Linux, non perde occasione di sponsorizzare l'Open Source.
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