Miei piccoli esserini cerebroprivi,
come molti di voi sapranno, il mio pseudonimo deriva da un ben più noto (e più serio) predecessore , che ha fatto della divulgazione scientifica sui disturbi neurologici il suo mestiere.
Oggi ho deciso di seguire un po’ le sue orme e di raccontarvi qualche simpatico aneddoto –rigorosamente trustori.jpg- che riguarda gli esordi della mia carriera. Dovete sapere infatti che quando ero un giovincello, a differenza di oggi, mi ritrovavo molto più spesso ad avere a che fare “in prima linea” con persone che avevano subito un danno cerebrale (ictus, traumi cranici, Alzheimer, anossie cerebrali e chi più ne ha più ne metta). Pazienti di questo tipo riescono, mediante performance assolutamente lollose, a farti capire come funziona il cervello sano. Il principio è questo: partendo dal presupposto che più o meno tutti i cervelli hanno un funzionamento e una localizzazione delle funzioni cognitive simile, si studiano uno o più casi di pazienti che hanno una lesione in un certo punto del cervello, si osserva il loro comportamento e si deduce che in quell’area del cervello risiede una certa funzione cognitiva. Per funzioni cognitive intendo, che so, il linguaggio, le abilità matematiche, la memoria, la capacità di leggere e così via.
It’s Neuropsychology, babe!
Facciamo il primo esempio. Il Neglect. Esso insorge solitamente dopo lesioni parietali dell’emisfero di destra: cosa succede? Il paziente perde la sua capacità di orientare l’attenzione verso lo spazio di sinistra. No, non è cieco, anzi ci vede benissimo. Eppure potremmo dire che smette di tenere in considerazione ciò che è alla sua sinistra. Mangia solo ciò che è nella parte destra del piatto, si rade solo metà faccia, si veste solo metà corpo. Nei casi gravi, potrebbe perfino non riconoscere la propria mano o la propria gamba e tentare di buttarli giù dal letto o affermare che sono stati messi lì da qualcuno (se volete fare i fighi quando ne parlate coi vostri amici, questa cosa si chiama somatoparafrenia). Alcuni colleghi italiani studiarono una paziente che non riconosceva neppure il proprio anello di fidanzamento quando questo veniva messo sulla sua mano sinistra mentre ammetteva che fosse suo quando lo sperimentatore glielo infilava al dito della mano destra! Il neglect, prima che si diffondessero le nuove tecniche di neuro immagine come la risonanza magnetica, ha permesso di capire come funzionasse l’attenzione spaziale nel cervello, grazie alle varie forme in cui può presentarsi.
I lobi frontali. Siano benedetti i lobi frontali. Essi sono ciò che veramente ci distingue da un babbuino che lancia la merda sui passanti: ci hanno permesso di distinguerci dalle altre specie animali. Sono la sede del controllo del comportamento, della pianificazione (ovvero la capacità di concatenare le proprie azioni al fine di raggiungere uno scopo) del ragionamento, insomma dell’intelletto. Se avete qualche amico tamarro che si è stampato mentre faceva il figo in motorino senza casco, è probabile che i suoi lobi frontali non siano rimasti proprio proprio al 100%. Una lesione frontale può causare anche cambiamenti caratteriali, ma soprattutto renderà le persone impulsive e prive di controllo sulle proprie azioni, a volte perfino moralmente discutibili. Ricordate il simpatico serial killer Gianfranco Stivanin? Quello che aveva l’amena abitudine di accoppare prostitute e conservarne i peli pubici? Ebbene è stato dimostrato che agiva così proprio perché aveva i lobi frontali spanati da un precedente incidente.
Nella mia vita (purtroppo?) non ho mai incontrato uno Stivanin, però mi sono capitate scene di altro tipo, in cui basta una semplice occhiata alle risposte dei soggetti per comprendere che i loro lobi frontali non sono rimasti proprio proprio intattissimi. Esempi:
Sax “bene, ora le dirò una lettera dell’alfabeto e lei mi dirà tutte le parole che le vengono in mente con quella lettera, esclusi nomi propri di persone o di luoghi. Cominciamo: lettera EFFE”
Paz “eh, ma lo fa apposta?”
Dr Sucks “?”
Paz “figa… frocio… ficcare…”
Dr Sucks: :pokerface:
Paziente settantenne: “sa dottore, va tutto bene, mi sembra benissimo!”
Moglie del paziente: “be’ a dire la verità… è un po’ cambiato…”
Paziente: “ecco, lei si lamenta perché da quando ho avuto l’incidente voglio farle cavalcare il Generale tre volte al giorno! Ma le sembra giusto?”
Dr Sucks: :pokerface:
Dr Sucks: “bene, ora ripeta queste tre parole: casa, pane, gatto”
Paziente veneta: “casso, casso, casso!”
Dr Sucks: :pokerface:
come potete ben vedere, grazie al mio lavoro sono diventato abilissimo nel controllare i miei muscoli facciali.
Ci sentiamo il mese prossimo, con la seconda parte.
Buona serata,
Oliver.
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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