Grillo ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina. No, non è affogato. No, non lo hanno mangiato gli squali. No, Scilla e Cariddi probabilmente erano a manifestare con gli studenti. E’ arrivato. E i siciliani abboccano. Abboccavano come tonni al movimento dei forconi, figuriamoci a una scarica di diarrea della metastasi della seconda repubblica che diventa, come sempre e improvvisamente, separatista (fonte QUI). In fondo agli italiani piace qualcuno che gli dica come devono pensare, che in fondo non sono loro i cattivi che si intascano denari non guadagnati, che scaldano sedie senza produrre un cazzo, che in fondo la colpa è dell’altro, del vicino, del politico cattivone e magna-magna (che comunque qualcuno ha pur sempre votato, eh. E gli astensionisti sono doppiamente coglioni, perché lo pigliano in culo senza neppure scegliere da chi). In Lazio persino il tesoriere dell’IDV è indagato (fonte QUI); niente male, per un partito fondato da un magistrato (che dovrebbe imparare l’educazione assieme all’italiano). E Grillo ci sguazza, come un maiale nel suo piscio. Non gli pare vero di avere sotto di sé un popolo ebete che non rimembra le cazzate come  la crociata contro i computer -LOL- o la truffa della Biowashball -UBERLOL- (fonte QUI), un popolo che crede alla cazzata di più spesa pubblica, meno debito, più lavoro per tutti. Ricorda Berlusconi nel 2001, quando prometteva soldi, lavoro e figa a chiunque lo votasse e facesse la tessera del Milan. Grillo mi fa vomitare. E’ ripugnante. Che Berlusconi sia un corrotto, D’Alema un finto comunista con la barca, Vendola un ricchione che leva soldi alla scuola per pagare vitalizi (sempre bene ricordarlo, fonte QUI ) e gli altri una allegra brigata di masnadieri e sarte (sartano dan cazzo an artro, sartano). Lo sappiamo. Lo sappiamo che Andreotti è stato mafioso fino al 1992 e poi ha trovato un modo più efficiente di far sparire le prove. Lo sappiamo che i Letta zio e nipote stanno uno nel PD e uno nel PDL. Lo sappiamo che quell’esile giunco di Fassino ingurgita fondi come una mantide religiosa. Ma almeno loro hanno perso l’ultimo velo di pudore. Grillo invece, secondo l’antico adagio per cui il fine giustifica i mezzi, illude e percula chi vuole il cambiamento, promettendogli caramelle e propinandogli supposte (ricoperte di zucchero grezzo, per dare grip). Parafrasandolo, alla fine un vaffanculo lo seppellirà.