Nessun ripensamento. Il partito Repubblicano francese conferma François Fillon come candidato alle prossime elezioni presidenziali francesi.
La posizione di Fillon era entrata in crisi lo scorso Gennaio a causa dell’inchiesta cosiddetta “Penelope-gate” sui presunti impieghi fittizi, con tanto di generose retribuzioni, ai suoi familiari.
Il 25 Gennaio 2017 la procura di Parigi aveva infatti aperto un’inchiesta per appropriazione indebita e abuso d’ufficio nei confronti di Penelope Fillon, consorte del candidato.
La bomba era stata lanciata dalla rivista Le Canard Enchaîné. Secondo il settimanale satirico, Madame Fillon aveva ricevuto una remunerazione di 500 mila euro lordi in 8 anni per aver lavorato come assistente parlamentare del marito. La legge francese non vieta ai deputati di assumere loro familiari, ma i vincoli di trasparenza da rispettare sono stringenti. A quanto sembra, madame Fillon dal 1998 al 2002 avrebbe ricevuto uno stipendio quasi pari all’intera cifra che lo Stato Francese mette a disposizione dei deputati per sostenere le spese d’ufficio; per di più, una collaboratrice del candidato repubblicano ha affermato di non aver mai visto la moglie nei panni di assistente.
Lo scoop non finisce qui. Nel 2012, dopo la vittoria di Sarkozy alle elezioni presidenziali, pare che madame Fillon abbia ricevuto 100 mila euro lordi per aver lavorato in una rivista culturale di proprietà di un amico del marito. Tuttavia, come sopra, il direttore del mensile ha affermato di non aver mai visto la signora.
L’inchiesta si sta pian piano allargando e vede coinvolti anche lo stesso Fillon e due dei suoi figli.
All’inizio il candidato repubblicano aveva parlato di attacco politico contro la sua persona a pochi mesi dalle elezioni; domenica scorsa, davanti ad una folla di suoi sostenitori radunati in piazza Trocadero a Parigi, è passato al “mea culpa”. Fillon si è scusato con i simpatizzanti, ribadendo la sua innocenza e la piena disponibilità a presentarsi davanti alla magistratura. Nessun dubbio sulla sua candidatura alla corsa all’Eliseo.
Dubbio che però si aggirava tra gli altri uomini del suo partito. Si era infatti cominciato a prospettare, nei giorni scorsi, un possibile “Piano B” che avrebbe visto i Républicains sostituire il loro candidato, ma tutto è stato smentito.
Il nome che rimbalzava sulla stampa francese, e non solo, come possibile rimpiazzo era quello di Alain Juppé, sfidante di Fillon alle primarie del partito; è stato proprio il sindaco di Bordeaux a smentire ogni voce nella mattinata di lunedì.
“Per me è troppo tardi, la mia candidatura non incarnerebbe il bisogno di rinnovamento auspicato dai francesi” con queste parole Juppé si è tirato fuori dai giochi, senza però risparmiare critiche al suo ex avversario.
Dato il sostegno dei fedelissimi di Fillon ed uscito di scena il possibile rimpiazzo, i Rèpublicains hanno tenuto nella serata di lunedì 6 Marzo un comitato politico per decidere il da farsi. Ne è emerso un quadro unitario: i conservatori appoggiano la candidatura di François Fillon e gli chiedono di tenere unito il fronte della destra sotto l’insegna di valori comuni.
C’è dunque bisogno di riprendere in mano la situazione a poco meno di due mesi dalle elezioni presidenziali che si terranno il 23 aprile e il 7 maggio prossimi
Fillon non è il l’unico candidato alla presidenza ad avere problemi giudiziari. Anche Marine Le Pen è alle prese con un’inchiesta su dei presunti incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo, inchiesta che sembra destinata ad allargarsi e coinvolgere anche gli altri partiti euroscettici. La leader del Front National ha parlato di complotto da parte dei giudici, dichiarando di voler andare avanti per la sua strada, continuando imperterrita la sua campagna elettorale. Gli elettori di FN, per ora, non sembrano affatto colpiti dalla faccenda.
Al contrario, è indubbio che François Fillon abbia perso moltissimi consensi a seguito del caos giudiziario. Uscito da super vincitore dalle primarie del suo partito, sembrava essere il sicuro sfidante di Marine Le Pen al secondo turno; invece, a quanto sembra la folla di domenica scorsa era composta solo dai suoi fedelissimi. La maggior parte degli elettori di destra e di centro sono delusi e stanno riversando i loro voti sugli altri candidati, chi verso l’estrema destra, chi verso il centro. Questo è ciò che emerge dai sondaggi degli ultimi giorni.
Macron, leader del movimento En Marche!, forte dell’alleanza con il centrista Bayrou, salirebbe al 25% e diventerebbe lo sfidante di Marine Le Pen (27%) al ballottaggio del 7 Maggio. Fillon si fermerebbe in terza posizione al 20% dei voti. I socialisti con Hamon rimangono ampiamente fuori dalla corsa per l’Eliseo, al 14%.
A meno di due mesi dal primo turno, quindi, François Fillon risulta vincitore solo sul fronte interno: nonostante il caos giudiziario e politico che lo vede coinvolto, è riuscito a convincere il suo partito a riconfermarlo come volto dei Rèpublicains. La partita più difficile da vincere sarà ora quella con gli elettori: su quel fronte il partito conservatore sembra essere in difficoltà.
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