Il 24 Gennaio verranno presentate, per la prima volta in live streaming su Internet, le nomination agli Oscar di quest’anno. Va detto: gli Oscar sono un premio prettamente commerciale, e l’Academy ha più volte premiato film mediocri, preferendo favorire film con tematiche diventate ormai “acchiappa-premi” come l’olocausto, lo schiavismo, una malattia mentale o la biografia di un personaggio storico.
Per non parlare di un certo modo di fare gli snob verso il cosiddetto cinema mainstream da grandi incassi al box office – con le dovute eccezione come Titanic, Il signore degli anelli: Il ritorno del re, Il gladiatore e Mad Max: Fury Road, per citare i casi più recenti – ma per di più i film nominati sono film poco conosciuti. Per non parlare delle vere proprie ingiustizie, più scandalose del tardivo oscar a Leonardo DiCaprio dell’anno scorso, come lo snobbismo degli accademy verso dei veri e propri maestri come Kubrick, Hitchcock o Scorsese. Per non parlare della scarsa rappresentanza etnica, che è stata una tematica molto accesa durante la premiazione dello scorso anno e di una giuria abbastanza discutibile.
La domanda da farsi sarebbe semplice: perché consideriamo ancora gli Oscar ?
Forse perché è un evento mondano che è entrato nell’immaginario collettivo. Non sono solo attori e registi che si fanno i complimenti a vicenda, ma è anche glamour, divertimento, grandi momenti, stranezze e anche un po’ di polemica che non guasta mai. Quella giusta per essere commentata fra amici e sui social media. Una specie di Sanremo con più soldi e senza alieni che cantano Ramazzotti. Un altro motivo per cui seguire questa edizione è che potrebbe riservare molte sorprese.
La prima è che molto probabilmente, a seguito delle polemiche dell’anno scorso della bassa presenza delle minoranze etniche nelle nomination e al clima politico non propriamente tranquillo che sta vivendo l’America in questo momento, ci saranno più nomination di film che affrontano la tematica razziale come Barriere di (e con) Denzel Washington, Moonlight, premiato già ai Golden Globe come miglior film drammatico, e Il diritto di contare. Tutti film che affrontano questa scottante tematica.
Poi tra i favoriti ci sono ovviamente La La Land dal regista di Whiplash Damien Chazelle, Silence di Scorsese, Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, il già citato Moonlight, Sully di Clint Eastwood, Hell or High Water di David Mackenzie – visibile su Netflix anche da noi, in Italia – e Arrival di Villeneuve. Dal punto di vista dell’animazione, è già scontata la vittoria di Zootropolis della Disney, ancor prima della nomination, nella categoria Miglior film d’animazione, e potrebbe puntare pure alla nomination come miglior film, anche se l’animazione ha offerto molti ottimi film, sfortunatamente snobbati dalla distribuzione nostrana, come Kubo e la spada magica e La mia vita da zucchina.
Una lista di favoriti molto varia ed eterogenea, con i grandi nomi della Hollywood attuale, ma si potrebbero presentare due outsider.
Il primo è La battaglia di Hacksaw Ridge, diretto da Mel Gibson. Quello di Gibson è un nome che non ti aspetti di vedere tra i favoriti, per via dei vari scandali che lo accompagnano da più di dieci anni, tra odio antisemita, sessismo e alcoolismo. E di solito Hollywood è sempre pronta a voltare le spalle e a metterti nella lista nera. Aggiungiamo pure che lo stesso Gibson non indovina un film da anni; ha quindi sorpreso vedere che il suo ultimo lavoro sta avendo ottime recensioni e varie nomination da vari premi di questo periodo come i blasonati Golden Globe e i vari premi di categoria.
E, guardando le varie nomination a queste manifestazioni che anticipano gli Oscar, possiamo notare che compare più volte in varie categorie, una pellicola che va contro al classico film per oscar: Deadpool.
Deadpool è stato, per esempio, nominato ai Golden Globe come miglior film commedia e per il miglior attore in un film commedia per Ryan Reynolds, premi che sono andati a La La Land, ma già il fatto di essere stato nominato è qualcosa di importante.
Di solito, i cosiddetti blockbuster non vengono nemmeno considerati, se non per i premi tecnici. A volte anche a ragione, visto che molti di questi film sono principalmente film mediocri ma ci sono state alcune eccezioni, già citati all’inizio dell’articolo e sopratutto l’exploit di Mad Max: Fury Road agli Oscar dell’anno scorso, che lo hanno portato a vincere ben 6 oscar ed era uno dei favoriti per la miglior regia e per miglior film. Ma Deadpool ha veramente speranze per essere nominato agli Oscar?
Questo film fa parte di un filone assai prolifico e che domina il panorama cinematografico attuale: il cinecomics, quello di stampo supereroistico sopratutto. Un genere che non è mai stato in maniera eccessiva amato dalla critica; eppure Deadpool potrebbe essere il secondo cinecomics in tempi recenti ad essere nominato per uno dei premi che contano: il primo fu Il cavaliere oscuro di Nolan per l’interpretazione di Heath Ledger.
Deadpool può avere delle chance, non solo perché ha avuto delle ottime recensioni ed è stato uno dei successi dello scorso anno, ma per un particolare molto caro ad Hollywood: il meta-cinema. Deadpool prende il genere ma anche tutti i cliché del cinema, dalle scene romantiche alla vendetta, e ne irride tutti gli aspetti più iconici ma prendendone parte. E il cinema che parla di cinema è sempre molto apprezzato agli Academy, come è succeso per Birdman e The Artist. Poi Deadpool è un film che ha avuto molte soddisfazioni. La prima delle quali è quella di essere partito come un progetto dato già per morto, e ostacolato dalla stessa casa di produzione, per poi divenire il secondo film vietato ai minori che ha più incassato nella storia. Il primo è La passione di Cristo del già citato Mel Gibson
Allora Deadpool vincerà l’Oscar? Probabilmente no, sarebbe un vero e proprio miracolo che Deadpool vincesse rispetto altri film che si porteranno di sicuro più di una statuetta a casa, come La La Land o Moonlight, ma già una nomination sarebbe la prova che la frase «se la sala è piena il film fa schifo» non è sempre vera, e che il mainstream non è sempre un male. Chiudiamo l’articolo con il simpatico video di presentazione alla candidatura per gli Oscar di Deadpool, e aspettiamo il 24 per vedere chi saranno i nominati agli Oscar di quest’anno.
Ha cominciato a scrivere a 12 anni per il giornale della parrocchia. Poi per qualche strano motivo, è finito a scrivere su Imdi dopo la classica adolescenza complicata. Studente universitario, admin a tempo perso di Matthew Mr. Renzie e appassionato di cinema, musica, serie tv, fumetti, cultura pop e tante altre cose che non stiamo a dire che senno non è più una descrizione dell'autore ma diventa una biografia.
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