Titolo strano, direte. Già, perchè oggi mi metto nei panni di quel povero bambino nato un millisecondo dopo il settemilliardesimo bambino del mondo che ha fatto notizia e ha aperto gli occhi a chi non si era mai posto la domanda di quanti cacchio fossimo contemporaneamente su questo pianeta. E se questo numero significasse qualche cosa.
Sarà stato invidioso di aver perso per così poco? Avrà maledetto la madre? Lo saprà? Avrà perso perchè la madre era imbottigliata nel traffico sulla via dell’ospedale? Domande dense e pregne di significato signori. Philosoraptors everywhere. Sìsì.
Sicuramente quel bambino quando crescerà e diventerà uno stimato bimbominchia -anche se più probabilmente si tratta di un indiano o un povero cinese morto di fame-sfruttato a vita-walter piccolo o alito di curry, si accorgerà di una cosa di cui anche tu, sì, tu che stai leggendo ti accorgi. Quando?
Te ne accorgi in tangenziale all’ora di punta, quando entri in panetteria e come al solito inizia la lotta a sangue per chi si deve pigliare un ca*beep* di Kinder Bueno, te ne accorgi quando osi recarti in Posta, o quando al sabato al Supermercato trovi sempre l’altro che è nella corsia che scorre più veloce della tua; ed infine te ne accorgi quando sali sul solito barcone Tripoli-Lampedusa nella tua vita da pendolare.
No, non mi riferisco al fatto che c’è sempre uno che arriva prima di te in coda, in panetteria, in posta, in fila al supermercato o che ti fotte il posteggio e non alludo al fatto che stranamente questo tizio sia sempre di origine asiatica,
intendo dire che al mondo siamo troppi. Insomma forse no, ma non siamo mai stati così tanti. Una canzone direbbe “We’ve never been so many, and we’ve never been so alone” ma queste son cose da depressi segaioli mentali.
I vegani invece, vi risponderanno che è vero, e che è per questa “responsabilità mondiale” di cui si sentono investiti che non faranno figli (dio li benedica) e vi additano come profanatori della terra, dicendo che la terra non ci può sostenere tutti, che siamo parassiti assassini.
In effetti alcuni studiosi indicano che nel 2050 dovremmo raggiungere quota 13/15 miliardi. Ma questo sarà l’apice. Da lì dovremmo cominciare a diminuire, perchè Cina, India e altri paesi minori dovrebbero aver raggiunto un livello di sviluppo tale da fermare il tasso di natività -un po’ come succede ovunque arrivi l’industrializzazione-.
Intanto però come per le pere e le arance quando l’offerta di uomini sarà troppa il “mercato” si saturerà e stagnerà.
Le conseguenze possono essere innumerevoli tanto quanto le domande possibili. Il nostro stile di vita occidentale sarà intaccato? Per quanto potremo sostenerlo? Potranno i maggiori paesi in via di sviluppo sostenerlo? Diventeremo tutti neri di pelle perchè è il gene dominante e le fabbriche di prodotti autoabbronzanti falliranno? (question unrelated)
In più a quanto dicono nel 2014 i colletti bianchi inizieranno a essere sostituiti dai robot, quindi non ci rimarrà proprio un cazzo con cui occupare il tempo, nemmeno ammazzarci di lavoro, anche se i lavoratori 24h di New York -e non solo- non sembrano essere dello stesso parere.
Come faremo? Cosa diventeremo? Nessuna teoria futurista ce lo può dire con certezza.
La buona notizia in tutto ciò oltre a svaccarci a vita/morire di fame e lavoro?
Che tra 40 anni saremo così tanti che potremo usarci per pulirci il culo al posto della carta che verrà risparmiata , immagino già che i più costosi e ricercati rotoli saranno quelli ariani e con la pelle più setosa e morbida.
Alla prossima.
Derpina
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