Avete superato un esame? Non avete superato un esame?
La vostra donna vi ha lasciato per un altro? La donna di un altro non l’ha lasciato per mettersi con voi? Nessun problema: una sbronza in allegria è la soluzione!
Non vogliatemene, questo non vuol essere un articolo diseducativo e, in fondo, sappiate che recenti studi (senza fonte, ovvio, l’interwebs 2.0 funziona così, io scrivo una cazzata e voi ve la bevete senza controllare la fonte) dimostrano che la maleducazione non nasce da articoli come questo che incitano alla sbornia ricreativa/curativa/palliativa. Però. C’è un però (ora sono due): una sbronza non è una vera sbronza senza adeguato accompagnamento musicale, e qui c’è il Pikkio vostro che dopo una rapida parentesi politica, torna a consigliarvi video e canzoncine allegre per le vostre gaie e spensierate giornate (nel caso specifico per il mai troppo poco dedicato alla sbornia).
OK, andiamo al punto, che sennò poi sembra che lo sbronzo, qui, sia io.
Partiamo con una scarica di video tutti dei Korpiklaani, che sono un gruppo folk metal finlandese il cui nome vuol dire “Clan della Foresta” piuttosto orecchiabile e immediato anche per chi non è avvezzo a sonorità pesanti. In Finlandia a parte un’infinità di laghi, le leggende del Tuonela e i musicisti metal (il rapporto abitanti – musicisti metal in Finlandia è una cosa tipo 1:1) non c’è molto altro, sicché si divertono come possono, ovvero sbronzandosi allegramente.
Con la birra.
Con la vodka.
Con la tequila (per completezza).
Per finire i nostri avevano anche fatto l’inno del bevitore felice (o qualcosa del genere) che tra l’altro è pure, a parere di chi scrive, la loro canzone più carina tra quelle che vi propongo.
Cambiando genere e andando in un’altra nota patria di ubriaconi, l’Irlanda, troviamo i Flogging Molly, gruppo di celtic punk (roba rock leggera vagamente folk, tranquilli), che ci deliziano con tante canzoncine per serate allegre all’insegna della sbornia collettiva. Canzoncine divertenti come queste…
Ancora sulla birra:
Avete presente i pub irlandesi, no? Ecco:
E per finire in bellezza:
Rimanendo sempre in ambito celtic punk impossibile non segnalare, almeno con un brano, i The Rumjacks (nome omen dicevano i latini), che con “An Irish Pub Song” ve la faranno prendere decisamente con allegria:
I The Cat Empire sono un gruppo indie (ma quanti significati ci sono dietro questa parola? Mistero!) australiano con influenze jazz che con questa canzone omaggiano il vino, e gli effetti divertenti dovuti al suo abuso:
Ci spostiamo nella ridente Slovacchia con uno dei miei gruppi preferiti (e non m’invento un cazzo), gli Horklize Slize (sorta di Elio e le Storie Tese slovacchi, ma più divertenti e realmente oltraggiosi) che con “Shangai Cola” ci narrano (immagino, non conosco lo slovacco) i mirabolanti effetti di questa conturbante ed esotica bibita energetica a bassa gradazione d’alcol. Il video è al solito spassoso alla loro maniera.
Restiamo in Slovacchia per trovare i The Drinkers (il nome dice tutto), con un classico riarrangiato, il cui nome è traducibile con “Pijamola Grossa!”. La canzone rende, ha tiro, è divertente, è perfetta!
Gli Acid Drinkers sono una band thrash metal polacca che in questo video coverizzano uno stra-classico brano di Ray Charles, “Hit the Road Jack”, rendendolo perfetto per una serata di party, bagordi, e sbornie allegre. Notate bene la (folle) storia del video e le parti dialogate in italiano (pagherei per vedere le vostre facce quando arriverete al momento dove viene detto “Stupida Fica!”). A voi!
Gli Psychostick sono una band (heavy) metal molto particolare, e definiscono il loro genere come humorcore. Gente che ha chiamato l’album di debutto “We Couldn’t Think of a Title (Non riuscivamo a pensare ad un titolo)” e l’ultimo lavoro “Space Vampires VS Zombie Dinosaurs in 3D (Vampiri spaziali contro dinosauri zombie in 3D)” sono ovviamente personcine disturbate ma altrettanto degne dalla massima stima. I video sono collage di vari immagini che sottolineano il testo delle canzoni, e questa che è la miglior propaganda all’uso e all’abuso della birra ne è uno dei migliori esempi:
Rimaniamo in ambito birra (temo per voi che non ne usciremo con facilità), per un classicone dello ska-rock, che conoscono in molti (sicuramente i più scafati di locali rock si saranno improvvisati ballerini con questo brano). Chi non conosce i Reel Big Fish sappia che si tratta di una band ska-rock californiana, che tra dischi e raccolte ha fatto uscire più di una decina di lavori. Questo che vi propongo è solo l’ennesimo inno alla birra.
Insomma, come avrete capito, a chi scrive piace la birra. E’ quello che ha pensato anche il cantautore country (volevate non mettessi pure il country?) Kevin Fowler, che afferma allegramente che sì, cazzo, a lui piace la birra (traduzione più o meno testuale del titolo della canzone che vado a proporvi). Brano molto divertente e scanzonato, consigliato anche a chi il country non lo sopporta.
Rimanendo in ambito country si sale di livello (a mio modesto parere) con l’autoironica “Pretty good at drinkin’ beer”, della serie “almeno questo lo so fare” di Billy Currington. Il video è spassoso, la canzone è un’altra divertente scorribanda in un mondo praticamente sconosciuto qui da noi in Italia, ma di discreto successo in patria, buon ascolto e buona visione.
Canzone e video freschi freschi (con ‘sto caldo ci vuole un po’ di refrigerio!) da parte dei viking metallers tedeschi Equilibrium, ancora a tema birresco. Si parte con un “Eine bier, bitte”, e non si sa dove, quanto, come si finisce. Canzone scanzonata, idiota e divertentissima (idem il video), caldam… ehm, frescamente consigliata!
Rimaniamo in tema osteria tedesca per un classicone immancabile delle riempipista da osteria tedesca, la tradizionale, e permettetemelo, bellissima “Trink Trink Bruderlein Trink” (“Trinca Trinca Trinca Buttalo Giù” o qualcosa del genere), qui rifatta in chiave caciaron-metal da Onkel Tom (che altri non è che il frontman e leader della celebre band thrash metal tedesca dei Sodom). Il nostro è, diciamo, specializzato nel coverizzare e rielaborare canti tradizionali in questo stile, quindi se vi piace, approfondite e bevetene tutti.
Può mancare un inno italiano alla birra? No, non può mancare, e vengono in aiuto i miei quasi compaesani Tossic, gruppo storico del metal tricolore, dai testi sempre pungenti, veraci, sarcastici e ignoranti, che si sono riformati qualche anno fa anche per tornare a fare la baldoria di un tempo. Se amate la birra, indipendentemente dal genere musicale proposto, non potrete non amare questo liriche e le loro profonde Verità.
Tutta questa birra rischia di dare alla testa, e i bevitori di troppa birra rischiano di combinare i casini. E’ più o meno il testo non troppo celato dietro ad una famosissima canzone degli ZZ Top (questi non vi spiego chi sono, spero proprio lo sappiate!), “Beer Drinkers & Hell Raisers”, dal 1973, ancora valida, spumeggiante, e con chitarre divinamente suonate. Che la barba eternamente zuppa di birra sia con voi!
…E se la birra, o l’alcol in genere, la sbornia, l’hangover (che brutto cercare nel 2014 questa parola sui motori di ricerca, si trova sempre pagine e pagine e pagine sui film, e niente su tutti gli altri sani postumi del mondo) superano i livelli di guardia? Beh, possono esserci dei problemi, dei grossi problemi (per alcuni di voi dei piccoli problemi, ma non voglio infierire). I Dead Kennedys, gruppo storico e validissimo del punk mondiale, lo sanno bene, hanno esperienza in materia, e c’hanno scritto una celeberrima canzone.
Chiudiamo questa rassegna con lo stesso brano. E’ “La Sbornia”, che vi propongo prima nella versione originale dei Gufi, poi nella versione “calante” di Antoine di qualche anno dopo e infine in una moderna versione danzereccia in stile “liscio” allegra, divertente, retrò dei Tequila e Montepulciano Band (già il nome dice molto…). I Gufi per chi non lo sapesse sono stati un gruppo musicale milanese di stile cabarettistico, di discreto successo negli anni ’60, che hanno avuto anche il merito di aprire la strada in qualche modo a gruppi come Elio e Le Storie Tese e Skiantos.
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