Alle europee, quello che il Movimento annunciava come il più grande “booooom” della storia dell’Unione, si è rivelato come uno dei peggiori fiaschi mai affrontati; forse solo la presentazione della XBOX One è stato un flop simile.
Questo non tanto per il risultato (si tratta comunque della seconda forza politica italiana, con un rispettabilissimo venti e passa per cento), quanto per ciò che Grillo stesso aveva costruito intorno a questa campagna. Innanzitutto, aveva passato tutto il tempo a sbraitare quanto fosse in vantaggio sul PD (ed effettivamente la paura che avesse ragione incuteva abbastanza timore ad un sacco di persone diverse: me, per esempio) per poi prendere quasi la metà dei voti, ma in secondo luogo, e forse soprattutto per questo, perché queste europee erano ormai diventate, di fatto, un referendum sul governo Renzi. Era stato lo stesso Grillo a trasformarle in ciò, urlando che se avesse vinto lui, l’esecutivo si sarebbe dovuto ritirare. Forse aveva ragione, forse no, fatto sta che Renzi è stato alle regole che gli sono state imposte, e l’ha spuntata.
Quali sono le ragioni di questa disfatta? Innanzitutto, Travaglio porta una sfiga orrenda. Sosteneva Di Pietro e l’IdV è crollata, sosteneva Ingroia e Rivoluzione Civile ha fallito clamorosamente, ora che sostiene il 5S, questo alla prima occasione inizia a disfarsi. È una sorta di Re Mida al contrario, muta in merda tutto ciò su cui riesce a mettere le mani.
Scherzi a parte (è uno scherzo…?) la prima ragione di questa debacle sta nel fatto che, checché se ne dica, Grillo NON è un buon comunicatore. Un buon comunicatore è colui che riesce a convincerti in qualcosa in cui non credi, e Grillo non ha convinto nessuno. Si è limitato a dire ad una buona fetta di elettorato slogan, frasi, argomenti che questo già di per sé pensava: “Vaffanculo”, “Politici merda!”, “600 miliardi (o quanti cazzo sono) alle slot machine ed alle concessionarie di stato!”. Buona strategia, per carità, ma così ha portato dalla propria parte solo coloro che è riuscito a fare incazzare. Se fosse stato un buon comunicatore, avrebbe potuto convincere invece qualcuno di quelli che non lo votava prima; i moderati, gli scettici, tutte le persone che sono distanti dal suo modo di fare politica. Non ci è riuscito, prova ne è che quando è andato a Porta a Porta ed ha tentato, meraviglia, di comunicare (quello che poi dovrebbe fare un politico, fra le altre cose), è stato un successo per Vespa, in virtù degli ascolti che ha fatto, ma per il comico genovese proprio no, o almeno così dice il voto. Tutti quelli che hanno votato Grillo sono grillini, i suoi fan, cioè coloro che lo seguirebbero sempre, comunque e dovunque, a prescindere da cosa dica e faccia. Nessuna preferenza nuova. In aggiunta alla pessima capacità comunicativa del leader, hanno pesato vari fattori. Quello che ritengo sia stato il più pesante è la gogna mediatica a cui sono sottoposti periodicamente i più vari personaggi. Si va dai dissidenti espulsi (chiariamoci, le espulsioni ci sono in praticamente tutti i partiti, ma nessuno usa una tale violenza nei confronti di chi viene cacciato) a sindacalisti e giornalisti. Ovvio, se uno vuole dire che Giuliano Ferrara è un incompetente fazioso e grasso, può anche dirlo, e magari avere pure ragione, ma la violenza verbale di certi grillini è veramente intollerabile. Dico “certi” perché in realtà ce ne sono parecchi che invece sono assennati e disposti al dialogo, sono però isolati da quelli che fanno più chiasso e si vedono molto di più, perché somigliano al capo che manda tutti a fanculo pure lui, perché sono i più decisi, i più fedeli, fate voi, ma questa è la sostanza. A questo si aggiunge una pessima gestione del capitale umano, i primi volti (eccetto Grillo e Pizzarotti) che l’Italia ha visto del Movimento erano quelli della Lombardi e di Crimi. Una è una mezza fascista, l’altro se la gioca col Trota per il titolo di peggior tonto della storia dell’umanità. Con che credibilità siedono in Parlamento?
Grillo si è così messo in una posizione molto scomoda: non può guadagnare voti, può solo perderne, o perché fa paura lui per quello che dice e che fa, o perché fanno paura i suoi supporter, che in tanti atteggiamenti ricordano gli squadristi. Può prendere qualcosina se gli altri fanno altre cazzate, ma si tratta di piccole percentuali; il Movimento ora ha solo lo zoccolo duro dalla propria parte, e quando ti sostiene solo lo zoccolo duro, è ora di cambiare qualcosa, e in fretta. Diverso discorso vale invece per Renzi (del quale, sia ben chiaro, personalmente penso tutto il male possibile), che ha tutte le carte in regola per fare quello che vuole in Italia: in primo luogo, è ggggiovane, ed i giovani piacciono tanto in questo mondo di vecchi (e comunque capisco che gli elettori di sinistra si siano strarotti di vedere D’Alema e Rosi Bindi a rappresentarli).
In secondo luogo, lui invece è un comunicatore eccellente, ma eccellente per davvero. A riprova di questo vi è il fatto che ha rubato voti un po’ dappertutto. Qualcosina (davvero poco) l’ha presa da Berlusconi e Grillo, da molti astenuti e la scomparsa Scelta Civica ha ceduto i propri elettori al segretario del PD, come risulta qui. E questa sua intelligenza (chi sa quali sono le doti che deve avere il principe di Machiavelli? qua se ne trova una) si vede da tante piccole cose; per dirne una, così disse “se questi parlamentari (i grillini, NdR) continuano ad utilizzare il Parlamento come luogo di show perderanno i loro elettori. Se invece cambiano atteggiamento, troveranno ascolto per fare insieme le riforme” come commento a queste elezioni. Non infierisce sul nemico sconfitto, lo accoglie e si dimostra più magnanimo di Grillo, che invece promette processi virtuali e fa sparate galattiche per occupare spazio nei media, come la poesia rivisitata di Primo Levi, o il definirsi “oltre Hitler”… nel merito, entrambe le affermazioni non erano niente di particolarmente scandaloso (ha detto ben di peggio quando ha affermato che l’HIV non esiste, per fare un esempio), ma senz’altro dà l’idea di un pazzo esaltato; non esattamente il modello del buon comunicatore, o qualcuno a cui affidare una nazione. E dà pure l’idea, a chi segue la politica, di un leader molto molto stupido: già si affida a Casaleggio per la gestione del sito ufficiale del Movimento, ma, per di più, con tutti i media contro, combina queste idiozie. Dove ce l’avrà il cervello?
C’è quindi da stupirsi che gli italiani non abbiano affidato il proprio voto ai Cinque Stelle? Evidentemente no. Proporsi come un moderno Robespierre incute paura, ed è incompatibile con la democrazia, anche se in mezzo ci si infila un programma un po’ pressapochista e quattro boiate per fare contenti gli ecologisti; se non sai evolverti, dialogare e rispettare l’altro, sei automaticamente squalificato. Il che, notare bene, non significa allearsi con il PD o chi per esso; sarebbe bastato anche solo risparmiarsi di urlare ai parlamentari di altri schieramenti che sono dei delinquenti ad ogni occasione possibile: uno può pensarla come gli pare su senatori e deputati di PD, FI, FdI e chi più ne ha più ne metta; posto questo, però, si tratta comunque di persone che sono lì a rappresentare come minimo una certa fetta di popolo, e, fosse anche solo per questo, bisognerebbe almeno evitare di insultarli in continuazione. Non foss’altro, almeno perché non paga in termini elettorali, come si è visto. Dico “come minimo una certa fetta di popolo”, anche se in realtà da Costituzione rappresentano tutti quanti, perché l’articolo 62 piace sempre meno ai grillini, quindi tirarlo in ballo sarebbe inutile. In chiusura, ci terrei a riportare le reazioni all’interno del Movimento: Grillo posta un videomessaggio in cui parla di anziani che non l’hanno capito, parla genericamente di analisi con Casaleggio (‘ché poi, mi sfugge cosa ci sarà da analizzare con Casaleggio; da lui, io non mi fiderei neanche a farmi dire l’ora), ma di ammissioni di errori (abbiamo sbagliato qui, qui e qui) non ce n’è neanche l’ombra.
Qualsiasi cosa abbia fatto, dalle minacce di processi virtuali alle gogne mediatiche ai dissidenti, la rifarebbe tale e quale. I grillini più intransigenti invece pare postino questo su internet. Ora, non ho la certezza che questo sia un vero grillino o soltanto un troll (anche se, a mia discolpa, posso dire che la pagina Facebook Darwinite l’ha accettato per vero). Se fosse un vero tentativo di rivalsa, la colpa delle elezioni perse sarebbe imputatile ad un complotto. Ai brogli. Alla pioggia. Al Milan. Al senso del ridicolo che gli è stato soppresso.
In ultimo, invece, la reazione di Pizzarotti (che pare avere una media di neuroni significativamente superiore agli altri), si può leggere qui. In breve, per chi non avesse voglia di leggere: invita gli altri a prendere in considerazione l’ipotesi di avere fatto degli orrori. Prego i lettori che non hanno voglia di aprire il link di provare almeno a leggere il tono usato dal sindaco per dire quello che dice: non so se ha colpito altri oltre a me, ma mi pare si stia apertamente scusando di avere un pensiero. Ha paura di altre scomuniche e ritorsioni, ed insulti e cacciate. Il Movimento può risollevarsi dal baratro di becerismo, minacce ed insulti in cui è precipitato? Considerato tutto questo, io temo proprio di no.
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