Forse la fisica tra la gente comune è considerata la scienza più intricata e difficile da capire, dove le complicanze sono ovunque e spesso si dubita se siano realmente necessarie (La classica domanda è: a cosa mi serve sapere i logartimi e i piani inclinati, se devo comprare il pane al mercato?). Ebbene, si dice questo perché alLAGGENTE piace parlare senza capire nulla di quello che dicono, eppure posso confermarvi che la fisica ricerca la massima semplicità ogni volta che può. Non ne siete convinti? Iniziamo a fare qualche paragone con le altre scienze:
Per quanto riguarda la chimica, la tavola periodica ha 120 elementi divisi in una decina di categorie, ed ogni elemento ha 7-8 parametri.
In medicina, le malattie catalogate sono più di 10000.
In Biologia, le specie conosciute variano in base alle fonti, ma si ipotizza che siano circa 8,7 milioni.
In Anatomia, si contano 752 muscoli e 206 ossa.
Il modello standard, la teoria fisica più avanzata di oggi, descrive quasi tutti i fenomeni fisici con:
12 particelle (6 quark e 6 leptoni)
4 mediatori della forza + il bosone di Higgs
E non ci si accontenta certo di questo: quello che si sta cercando di fare è unificare tutto in UNA particella, UN mediatore della forza e UN campo unificato. Ma se per queste cose ci vorrà tempo, qualche passo in passato è stato fatto.
Come primo esempio, parliamo del sistema Geocentrico. Nato in epoca preistorica, dal 500 a.C. ha iniziato ad affermarsi e a perfezionarsi. Basato su un sistema di epicicli e deferenti, ossia traiettorie perfettamente circolari che roteano tra di loro in maniera complicatissima, il modello riusciva a spiegare anche il cosiddetto “moto retrogrado” dei pianeti. Oggi è in vigore il sistema Eliocentrico, ma non perché il primo sia sbagliato e il secondo sia giusto al 100%. Semplicemente il secondo è descritto (con buona approssimazione per la fisica classica) mediante UNA singola formula di gravitazione, e non ha bisogno di tirare in ballo cerchi perfetti, entità divine o motori immobili (cose che potrebbero anche esistere, ma che non saremo mai in grado di confermare).
Per circa 2000 anni le grandi menti della scienza si sono scornate su significato esatto di forza, energia, movimento, quantità di moto, e spesso si confendevano tra loro (Un poco come succede a tutti nei problemi di fisica al liceo). Dopo Huygens, Liebnitz, Newton, dopo che per tutto il ‘600, il ‘700 e l’800 Interi paesi e comunità scientifiche avevano speso una enorme quantità di tempo ed energia per definire esattamente cos’è il tempo e l’energia, ecco che arriva il 1900, con quel buontempone di Einstein e la sua relatività ristretta, e in seguito quella generale. Dalla sua teoria si ricava che tempo e spazio sono la stessa cosa: quindi, perché chiamarli con due nomi diversi? Così nasce lo spazio-tempo.
La stessa fine fanno massa ed energia: sono equivalenti, e da allora sono unite in matrimonio per sempre.
Guarda caso, anche il famoso etere ha subito questa fine. Per giustificare la propagazione della luce, si era postulata l’esistenza di un materiale impalpabile, estremamente rigido, immobile sulle lunghe distanze ma non da vicino, con zero viscosità e zero resistenza al movimento. Il nostro Albert tirerà una riga anche su questa inutilissima complicanza.
Andiamo un pò più sul difficile. In meccanica quantistica si possono descrivere i moti dei sistemi tramite due tipi di rappresentazioni: quella di Schrödinger (sì, il tipo del gatto…), che è la più usata, e quella di Heisenberg (no, non quello della metanfetamina, il tipo dell’indeterminazione…).
In pratica si riscrivono in duplice copia due metodi equivalenti, facendo nascere nella testa dei poveri studenti una domanda specifica: Perché?
Beh, poiché in alcuni tipi di problemi la rappresentazione di Heisenberg è in grado di farti risolvere il problema algebricamente, come se fosse un problema di fisica classica.
Con Schrödinger, bisognerebbe risolvere delle equazioni differenziali…. alle derivate parziali… in campo complesso, per arrivare allo stesso risultato.
W la semplicità, insomma.
Finora abbiamo parlato di fisica, ma questa massima di vita dovrebbe essere adottata dalla maggiore quantità possibile di persone, specie da quelle che fanno uso massiccio di teorie dei complotti. Ogni volta che si sente parlare di fittissime trame mondiali tese a nostra insaputa, dovremmo chiederci:
È più logico, semplice, possibile, verosimile, che gli alieni siano tra noi e che rapiscano solo scemi ubriachi con fotocamere di bassa qualità, o che siano idiozie dette da scemi ubriachi che fanno foto sgranate di bassa qualità?
È più semplice che siano scie di condensa o che siano complotti planetari di milioni di persone che spendono enormi quantità di denaro per sporcare l’atmotsfera nonostante ciò comporterebbe una spesa immensa di denaro?
Pensateci.
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