Buone nuove sul social network musicale dello “scrobbling“. LastFM è una piattaforma nata nel lontano 2002 che permette agli utenti di tenere traccia di ciò che ascoltano e su questo ha fondato una vera e propria comunità di entusiasti. Il gioco è semplice, si scarica l’apposito software e tutto ciò che viene riprodotto con qualunque lettore installato o fisico (legge anche i plays da iPod e altri mp4) finisce sul proprio profilo personale, catalogato temporalmente per artista/album/traccia e preferiti <3 (esistono anche tutta una serie di plug-in amatoriali per lo scrobbling da YouTube e altre piattaforme non supportate ufficialmente). Lo stesso vale per i maggiori provider di musica in streaming come Spotify, GrooveShark o 8tracks che lo integrano direttamente nei rispettivi account. Detto ciò, l’utilità vera e propria del servizio è mettere ordine nella propria collezione di musica “che non c’è”, l’equivalente di fare mente locale su uno scaffale pieno di dischi. Il sito consente di tenere traccia dei propri ascolti digitali, quanto si ascolta e quanto ci piace. In più funge anche da vera e propria enciclopedia della musica, con la categorizzazione “sociale” per #tag, foto degli artisti, artwork degli album ma, soprattutto, sfruttando il fatto che il sistema aggiunge una nuova pagina artista ogni volta che un utente ascolta qualcosa che non è presente in archivio. In questo modo si può tranquillamente dire che, se è stato suonato e registrato in digitale, molto probabilmente lo troverete su LastFM oppure potreste aggiungerlo voi stessi (è anche possibile aprire spontaneamente delle pagine artista per sé o gruppi emergenti e collaborare a quelle già esistenti). Oltre a quanto già detto, LastFM offre pure la possibilità di riascoltare la propria libreria e fare nuove scoperte in base ad essa e questo grazie allo strumento delle radio. Via software o direttamente sul sito è disponibile una funzione che permette lo streaming a partire dalla propria musica, quella di un amico, gli artisti consigliati o anche artisti e generi per #tag (una volta gratuita, dal 2008 è riservata ad utenti Premium sotto abbonamento) ed è esattamente su questo fronte che partono le novità. Da poco disponibile in alpha testing chiuso: Buggles. Buggles è in sostanza una fusione tra le classiche radio con udite, udite, YouTube.
L’idea non è del tutto originale (già da qualche anno esistevano siti che offrivano lo stesso tipo di “zapping” musicale sul YouTubo), ma il matrimonio ufficiale con LastFM catapulta il concept verso nuovi sconfinati orizzonti. Gli utenti dotati di una buona base scrobbling e relativa libreria infatti non potranno che godere di questa nuova funzionalità. Il sistema prende a caso dai vostri gusti musicali ciò che di meglio ha da offrire la piattaforma video più ricca di contenuti al mondo, veri e propri live, cover “per sbaglio” (se non specificato nel titolo vengono scambiate con gli originali), versioni alternative, karaoke o anche “solo” i semplici upload conditi da cover-art. Tutto in un flusso continuo di musica e il bello è che nella pagina del player appare il lettore YouTube embeddato al gran completo, perciò se possedete un account tutti i video non solo verrano scrobblati da LastFM, ma ve li ritroverete pure nella cronologia del Tubo permettendo di avere sempre a portata le nuove scoperte fatte!
A guarnire il tutto, in calce al video in riproduzione appariranno le statistiche relative all’artista e numero di volte che avete ascoltato quella specifica traccia (proprio come nella “vecchia” radio), poi ancora più sotto la pagina artista, con le statistiche ascolto di amici e comunità, commenti, tour ed eventi, foto, breve descrizione e tutta una serie di altre informazioni (in alcuni rari casi persino dei download gratuiti).
Dispersività a parte (non è possibile ricercare singoli album o tracce e, per il momento, nemmeno singoli artisti) è il miglior sistema per ascoltare musica su internet, in assoluto, non c’è Spotify che tenga. Ciò a patto di avere una buona base scrobbling da cui poter fare attingere questo fantastico strumento, seppur credo sia possibile ottenere grandi soddisfazioni anche con librerie non particolarmente nutrite, a patto di saper apprezzare “il piacere della scoperta” (e comunque man mano che farete ascolti il sistema si auto-alimenterà in base alle vostre nuove preferenze migliorando di continuo l’esperienza di ascolto). Al momento è un esclusiva per pochi eletti, ma sarebbe un crimine non concedere anche ai comuni mortali la grazia di questo servizio eccezionale che, nonostante sia in versione “alpha”, non ha mai dato cenno di errori o malfunzionamenti al sottoscritto, dimostrando anzi una stabilità e facilità d’uso difficili da riscontrare altrove (il player browser di Spotify è male puro, mentre GrooveShark AVVOLTE si degna di funzionare).
Una gran bella novità, nonché la miglior scusa in circolazione per rimediare al fatto di non avere ancora un account sul sito. Fatelo subito e accumulate scrobbling in vista del rilascio di questa manna (confidando che resti gratuita, vista anche la fonte dei materiali video), mi ringrazierete.
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