Siamo costantemente bombardati da episodi di cronaca nera: omicidi, stupri e violenze varie. Ma cosa si cela dietro a questi eventi? Cosa ci possono dire sulla nostra situazione sociale? Andiamo oltre gli episodi in sé e le chiacchiere da bar per cercare di capirlo.
Ricapitoliamo innanzitutto i fatti a cui mi riferisco:
Woolwich, 22 maggio, ore 14 circa: una macchina blu investe un giovane soldato uscendo di strada. Conducente e passeggeri saltano fuori dall’auto brandendo un machete e coltelli vari, accanendosi sul soldato, che verrà, a detta dei testimoni, decapitato in strada. Uno dei due aggressori, un nigeriano convertito all’islam, incoraggia i passanti a riprenderlo ed a fare foto, e rilascia queste dichiarazioni mentre ancora tiene tra le mani sporche di sangue gli utensili da macellaio utilizzati per l’omicidio.
http://www.youtube.com/watch?v=EEnMqmk6KmQ#t=34s
Se non capite l’inglese, vi dico che sta sta blaterando le solite stronzate da estremista musulmano.
Un altro video mostra i killer che, all’arrivo della polizia, si lanciano contro la macchina, provocando la reazione degli agenti che aprono il fuoco, ferendoli.
Milano, 11 maggio, 6.30. Un Ghanese 31enne, già segnalato ed intimato all’espulsione [SkyTG 24], inizia a prendere a picconate chiunque gli capiti a tiro, finendo con l’uccidere tre persone e ferendone altre due.
Prendo ad esempio questi episodi, che sono solo due delle tante pazzie che ultimamente accadono, per affrontare un argomento che in questi tempi di crisi economica è stato lasciato in disparte, forse nominato di striscio, ma mai approfondito: il disagio sociale. Un disagio senza precedenti, un disagio che va di pari passo con questa crisi, che oltre a mettere in ginocchio nazioni, imprese e persone per quanto riguarda economia e lavoro, sta facendo regredire i popoli ad uno stadio preoccupante.
Se prima eravamo portati a pensare che in giro per l’Europa ci fosse sì la crisi, ma si stesse in qualche modo meglio che in Italia, ora dobbiamo ricrederci. D’altronde qui da noi c’è la mania di parlare di questo fantomatico luogo detto ESTERO in cui scorrono fiumi latte e miele, perché magari nostro cuggino è stato in Irlanda e lì sì che ci si diverte. Lasciamo stare che mezza Dublino sia in vendita o in affitto, sarà perché hanno tanti edifici vuoti da utilizzare visto che stanno così bene.
Ciò che viene, forse comprensibilmente, trascurato in questa pessima situazione in cui versiamo, è l’individuo. Poco conta la finta importanza che viene data ai popoli ultimamente, la crisi sociale sta mettendo radici proprio nell’individuo. Lungi da me essere un lamentoso hurr durr la kasta ci opprime; ciò che intendo esprimere è l’effetto che può avere la mancanza di prospettive su una persona, sia essa l’operaia licenziata a 3 anni dalla pensione, il 20enne con un contratto di una settimana, o lo studente che non trova un lavoro e che non ha idea di cosa gli riserverà il mondo post-laurea.
Ora, che effetto sta avendo la crisi su questo fenomeno? Sta semplicemente estendendo la mancanza di prospettive e certezze ad un numero di individui sempre più grande. Ingrandendo la quantità di persone che versano in cattive condizioni, si vanno inevitabilmente ad includere coloro che, stimolati in questo modo, SBROCCANO, per utilizzare il termine tecnico.
Se vogliamo, la si può definire come una riedizione della vecchia “crisi dei valori”, con la differenza che la prima aveva come conseguenza i figli ribelli e le chiese meno affollate, mentre questa riguarda proprio i valori e gli ideali che la gente può prendere come punto di riferimento per andare avanti.
“Ma gli esempi che hai usato riguardano due immigrati spinti da altre motivazioni!”
Non proprio. L’inglese è stato spinto più che altro da motivi religiosi, il picconatore non si sa. Per portare un altro esempio, giusto ieri un ragazzo italiano (va be’, calabrese…) ha preso a coltellate e poi bruciato viva la fidanzata sedicenne, e possiamo anche nominare l’uomo che ha sparato ai due carabinieri a Roma qualche tempo fa.
Non dico che le persone commettano azioni inconsulte adducendo come motivo “la crisi”, il punto è che quest’ultima ci rende più deboli, e forse anche meno lucidi, senza che ce ne rendiamo conto.
Le priorità ovviamente sono altre, ed è per questo che l’argomento viene lasciato in disparte. Io ritengo tuttavia, che le energie che si spendono per parlare di puttanate colossali proposte come l’introduzione del “femminicidio” e di leggi anti-omofobia, potrebbero essere spese per elaborare misure volte, anche non direttamente, a risanare le fondamenta della nostra società civile.
Siete d’accordo? Non lo siete? Mi interessano sinceramente le vostre opinioni in merito, non esitate ad abusare del box commenti qui sotto!
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