Cazzo ma son già le 3? Niente Simpson e Dragonball al ritorno da scuola il sabato, in compenso mi sono intrippato di nuovo con Metal Gear Solid. Ma in modalità difficile Sniper Wolf non la riesco a tirare giù, figa. E ho perso tempo come un coglione. Ma muovendo un po’ il culo ce la faccio.
Tiro fuori le venti carte che mi fanno sentire un gran signore. Facciamo anche trenta, che non posso mica fare la figura del barbone. Walkman (ho i nastri registrati dalla radio, troppo figo). Occhiale Polaroid. O figa, la ma mi presta addirittura il suo cellulare, sono troppo un boss. Solo che non so dove cazzo metterlo, che il marsupio è da sfigati e lo zaino in centro non si può vedere. Lo forzo in qualche modo in tasca, anche se l’antenna che esce fuori sicuramente è a rischio perculata. Ma stica.
Cresta ingellata, check. Levis, check. Nike da basket, check. Maglia Freddy, check. Giacca jeans, ultracheck. Mi sento un gran figo e uno sfigato allo stesso tempo (Story of my life). Prendo la strada per la fermata del bus con Lene Marlin in cuffia. Perché a me non frega niente di Britney Spears, io amo Lene.
Non c’è un’anima alla fermata, ma stringo comunque i muscoli inesistenti nella giacca e faccio finta di guardarmi intorno. Quando alzo la mano per fermare l’autobus mi sento decisamente più sfigato che figo. Ma a sto punto tocca salire.
Il 7 percorre in 20 tremendi minuti la periferia sud di Parma, e ad ogni fermata continuano a salire compagnie di ragazzetti che sembrano terribilmente più a loro agio di me, che stringo il walkman e provo a immergermi nella musica. Ma neanche i Jamiroquai riescono a darmi tranquillità. Quello là me lo ricordo anni fa al campetto, che non voleva darmi indietro la palla. Pare non mi abbia riconosciuto. Molto meglio così, che altrimenti mi sentiva, il cazzaro, che son diventato più alto di lui (ma che cazzo sto a dire). Ma eccomi arrivato in Ghiaia.
La punta col Manno e il Curro è alle 4 sotto Garibaldi in Piazza. Sono in ritardo, ma stocazzo che faccio la figura del bamboccio a mettermi a correre in pieno centro. Cammino velocemente, però, senza guardare nessuno che a girar da solo passo per sfigato. Tutte ste ragazze grandi (ma pure fossero di prima media sarebbe uguale, figa) sotto i portici di via Mazzini che mi guardano e sembra che ridano non riesco a sopportarle. Però un salto all’edicola non me lo toglie nessuno, cacchio. E’ uscito PSM di ottobre, figata, e 8 carte volano subito via ma ci sta da dio e non vedo già l’ora di stare per i cazzi miei a leggerlo. Attraverso con malcelata tensione la piazza. Grazie a dio il Manno e il Curro sono già sotto il Beppe ad aspettarmi.
“Uè, sempre in ritardo, svizzero!”
“Eh, scusa ma con la play mi perdo sempre.”
“Sì, è io col Nintendo 64 cosa dovrei dire?”
“Non iniziate, coglioni, andiamo al Meta che mette d’accordo tutti.”
Il Meta è una sala giochi di dubbia fama, ci volevo entrare una volta ma c’erano davanti dei ragazzi più grandi con sigarette che facevano uno strano odore. Per arrivarci bisogna fare un pezzo di via Cavour, e sono terrorizzato di venire riconosciuto dalle compagne di classe che fanno la vasca, ma dalla velocità e circospezione dei miei soci noto che non sono l’unico ad avere questa preoccupazione. Il Meta è semplicemente una figata, altro che le 4-5 macchinette della piscina. Cambio subito duemila in gettoni.
“Partiamo con Tekken 3?”
“Ma figa, allora ci giocavamo da me alla play!”
“Ma qui è più figo eh.”
Per stare tranquillo prendo Eddie, che con le solite 2-3 combo di calci batte sia il Lew del Curro del il Hwoarang del Manno, e allora! Contro il computer però mi agito un po’ e perdo dopo qualche round. Ancora peggio con Time Splitters, sono una sega con le pistole però il gioco è figo eh. Sputtaniamo qualche altro millino con Sega Rally, mi vengono a rompere il cazzo per andare via che mi mancano ancora due gettoni. Va beh, li infilo nel portafoglio. Non so dove cazzo sia finita la mia copia di PSM, me l’avrà inculata uno dei gabber che girano avanti e indietro senza mai farsi una partita. Ma vabbè, me la ricomprerò.
Dicono di andare da Peccati di Gola che è pieno di gnocca. A me non ne può fregare di meno, volevo fare un giro in fumetteria che è da una vita che non mi compro una busta di Magic e ormai ho un mazzo inguardabile, ma questi sveglioni non ci giocano. Alla fine andiamo comunque in fumetteria, che tra l’altro è piena di manga violenti e zozzoni che però non ho il coraggio di comprare. Il Manno dice qualcosa a proposito di una cassetta con i robottoni che si chiama Vangelion o qualcosa del genere: che nome del cazzo, però c’è sta tizia con i capelli blu corti che è davvero carina, e sicuro che ci saranno scene sporcaccione, questa è roba che non fanno vedere alla tele. La prossima volta mi prendo dietro più soldi e quasi quasi prendo una cassetta. Per il momento devo accontentarmi di un paio di volumi di Dragon Ball, che sono a un punto che in TV non ci sono ancora arrivati, figata.
Ripassando per la Piazza e Via Cavour noto che c’è sempre più gente in giro, che però non sembra fare caso a tre tizi che fanno merenda con la pizza da mille lire, vanno da Ricordi a sentire la musica dalle cuffie (sì ma avevano sti gruppi da vecchiacci che non si possono sentire, e niente che girano su MTV), e discutono animatamente se sia meglio Zelda Ocarina of Time o Final Fantasy VII (tanto tra poco esce l’8 che da quanto dicono le riviste spaccherà il culo ad entrambi).
Dopo aver salutato i cazzoni me ne torno verso la fermata del 7. Anche se ora girano ragazzi grandi che bevono birra e fumano, sono tanto preso dalle stronzate che ci siamo detti e dai ricordi dei posti fighi dove siamo stati che non me ne può fregare niente… Porco Zio, ma vedi tu se non c’è mica la Giulia della piscina con delle altre tipe (ma meno tettone di lei)? Se mi sgama i fumetti e Psm passo per sfigato, poi con sta giacca jeans, ormai non ce l’ha più nessuno… Mi metto in disparte, posso sempre prendere il 14 che passa dopo. No, merda, mi ha visto.
“Ehi, ma sei Frullo? Ma che fai lì tutto losco?”
“…ehm, sì, ciao… sto aspettando l’autobus, tipo.”
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