“Vaxxed: il film che non vogliono che tu veda”, così il CODACONS pochi giorni fa annuncia la proiezione a Roma del film di Andrew Wakefield, il padre del movimento contrario ai vaccini, a loro dire in difesa della libertà di espressione. A parte la piccola differenza tra libertà di informazione e disinformazione (nessuno si sognerebbe mai di dare voce al negazionismo dell’olocausto o al complotto secondo il quale i leader mondiali sono alieni dalle sembianze rettiloidi) il film si rivela per quello che è, ovvero un elogio senza contraddittorio al movimento antivaccinista, sebbene almeno nella prima parte cerchi di guadagnare credibilità. Ma andiamo ad analizzare con calma cosa sia “ Vaxxed, from cover-up to catastrophe”.
Il film, a differenza di come ci si potrebbe aspettare, non è affatto ingenuo nella sua struttura, e delude dal primo minuto l’aspettativa di trovarsi davanti ad un’aspra critica alla pratica vaccinale. Infatti i toni, almeno nella prima metà, sono estremamente blandi, e circondati da un’aura di scientificità. Col passare dei minuti però le affermazioni dei coinvolti diventano sempre più azzardate e prive di sostegno scientifico, puntando sempre di più alla pancia dello spettatore, col preciso scopo di “convertirlo” all’antivaccinismo, raggiungendo il Nadir con un montaggio di video di genitori, alcuni dei quali in lacrime, che dicono all’unisono “Vaccines cause autism”.
Originale inoltre l’idea di non collegare direttamente vaccini e autismo; sfruttano invece il bugiardino dell’MMR (che dice che può causare epilessia come effetto collaterale, ed è effettivamente vero) dicendo come le convulsioni possano disturbare il cervello dei neonati e poi arrivare all’autismo. In pratica, non più vaccini => autismo, ma vaccini => epilessia => autismo.
Nell’idea degli autori il film è strutturato in due grandi parti, a loro volta suddivise in altre sezioni:
Tutto questo è costantemente intervallato dalle testimonianze di genitori di bambini autistici (rigorosamente convinti che la causa della malattia del loro figlio sia il vaccino).
Durante la visione del film si nota come si passi, soprattutto tra la prima e la seconda parte, da un approccio quasi scientifico, dove i problemi dei vaccini vengono attribuiti al solo trivalente MMR (Measles, Mumps e Rubella, ovvero morbillo, parotite e rosolia) o al momento sbagliato di somministrazione (che per gli autori del film non dovrebbe avvenire a 15 mesi ma più tardi) ad una generalizzazione, con ripetizione quasi ossessiva del motto “Vaccine cause autism” e all’abbandono quasi totale del concetto di momento di somministrazione. Come se questo non bastasse, spesso le scene “toccanti” di genitori in lacrime per i propri figli, passano bruscamente a giornalisti che affermano la sicurezza dei vaccini, instillando l’idea che quelle notizie siano false.
Il primo, ed il più notevole, tra tutti i problemi di questo film è senza dubbio fatto che si parli alla pancia dello spettatore. Non bisognerebbe mai fidarsi di qualcuno che cerchi di apparire scientifico ma allo stesso tempo faccia leva sull’aspetto emotivo, per il semplice fatto che quando si deve ricorrere ad uno di questi mezzi, quasi sicuramente è perché fatti e dati sono largamente insufficienti a supportare la propria tesi. Se ipoteticamente le prove della relazione tra vaccini e autismo fossero forti come dichiarato nel film, certo avrebbero potuto lasciare più spazio ai dati, rispetto a lunghe scene di genitori in lacrime che raccontano delle vicende dei loro bimbi, subito seguite dalle rassicurazioni dei media sulla sicurezza dei vaccini, come a martellare nella testa dello spettatore ignaro che queste ultime fossero menzogne.
Sulla stessa linea è il fatto che coloro che parlano sono genitori selezionati per dare maggior risalto al problema, ovvero quello che in gergo scientifico è definito “cherry picking”. Infatti la testimonianza dei singoli casi è il fulcro di tutto ciò che sia pseudoscienza, ed è un disperato tentativo di dimostrare la fondatezza delle proprie posizioni. L’omeopatia, o il metodo Stamina, o altre teorie poco affidabili si basano e si sono sempre basate su questo; ovvero dimostrare la propria “efficacia” attraverso testimonianze di cugini o genitori di bambini “guariti”. Lo stesso Wakefield è stato punito per lo studio in merito a vaccini e autismo, proprio per aver selezionato pazienti malati per aumentare il risalto della sua sedicente scoperta. In questa pellicola i genitori mostrati non sono pochi, ma se paragonati alla prevalenza dei disordini dello spettro autistico sorge qualche domanda. Tutti affermano che il loro bambino si sia “ammalato di autismo” da un giorno all’altro, ma per poterci fidare del dato occorre una considerazione: l’incidenza dei disordini dello spettro autistico (ASD) è di circa un bambino ogni 68 (ovviamente non si tratta di tutti casi notevoli, i disordini di questo tipo assumono varie sfumature anche in termini di gravità), il che significherebbe che nella popolazione americana (con un tasso di natalità nel 2014 di 12,5 per 1000) sarebbero diagnosticati con ASD ben 59’000 bambini ogni anno. Ne consegue che non sia improbabile rintracciare un genitore al cui figlio siano iniziati i sintomi poco dopo il vaccino, considerando che l’insorgenza degli ASDs e la somministrazione del vaccino MMR avvengano in periodi simili, anche mettendo in conto l’autismo a insorgenza regressiva (con una rapida regressione mentale all’insorgenza) che ha un’incidenza molto minore dell’intera categoria degli ASD a cui appartiene.
Anche l’assenza di studi in doppio cieco sulle vaccinazioni è un punto abbastanza rimarcato all’interno del film, e forse potrebbe essere considerato come quello più vicino alla scienza, ma anche qui è opportuno fare attenzione. Nel film si fa riferimento alla mancata volontà, da parte della CDC, di eseguire studi in doppio cieco (ovvero confrontando bambini a cui sia somministrato un vaccino a bambini trattati con un placebo) per ottenere dati sul rapporto tra vaccino e autismo. Questo, a dette degli autori, sarebbe un tentativo della CDC di insabbiare la relazione tra vaccini e autismo. Sebbene ciò possa essere formalmente corretto, bisogna considerare che, qualora esistano studi sull’efficacia e la sicurezza del farmaco, si tende a non mettere a rischio i pazienti somministrando loro placebo invece di un farmaco potenzialmente salvavita (come in questo caso un vaccino), e dunque uno studio di questo tipo sarebbe soltanto eticamente scorretto. Per questo motivo gli studi ad oggi esistenti sono studi retrospettivi e di coorte che analizzano nei bambini, dopo averli separati in vaccinati e non vaccinati, l’incidenza dell’autismo (che è dimostrato essere invariata).
Un’altro punto, cruciale per questo film, è il cercare fantomatiche prove che il CDC abbia manomesso i dati che dimostrerebbero il collegamento tra vaccini e autismo. Questo viene fatto tramite le registrazioni telefoniche di un certo dr William Thompson, ex membro del CDC, ma per parlare di quest’uomo bisognerebbe tirare in ballo altri antivaccinisti, e aggiungere altri punti a una vicenda già complicata: in estrema sintesi Thompson basa la sua idea della contraffazione ad opera del CDC sullo studio truccato di un altro antivaccinista, Brian Hooker, che confermerebbe il legame tra autismo ed afroamericani. Nel caso vi interessi approfondire questa questione BUTAC ne parla in questo articolo.
Infine, durante la pellicola, sebbene soltanto in un momento, si parla di somministrare i tre vaccini dell’MMR separatamente, e a distanza l’uno dall’altro, togliendo l’MMR dal calendario vaccinale. Nel film si dice anche che questi vaccini siano stati eliminati dagli USA per un non meglio precisato complotto in favore dell’MMR. In questo caso non serve nemmeno analizzare il “complotto”, ma basta vedere questo brevetto registrato nel ‘97, un anno prima del primo articolo contro i vaccini, e trarre le proprio conclusioni.
Partiamo da una premessa: gli studi evidenziano che un collegamento fra vaccini e autismo non esiste. Si parla di studi, per esempio, che hanno analizzato un milione di bambini. E se il collegamento fra vaccini e autismo non esiste, non esiste nemmeno se si passa per l’epilessia; il collegamento non c’è e basta.
Detto questo, Vaxxed non solo è un film che porta avanti idee pericolose, basandosi su dati rimaneggiati e casi scelti ad hoc, ma è un film che si basa sulla manipolazione e sul tentativo di conversione dello spettatore, iniziando come un film apparentemente moderato: nella prima parte si critica solo il vaccino MMR, e lo stesso Wakefield ammette l’importanza della vaccinazione, nonostante si sia opposto più volte all’obbligo di vaccinazione in generale, per essere accettato di buon grado anche da spettatori pro-vaccini, per poi gradualmente inserire affermazioni sempre più spinte e lontane dal consenso scientifico. Nella parte finale non compare solo la già citata scena dei genitori che dicono in coro “vaccines cause autism”, ma anche altre affermazioni strampalate, come ad esempio una donna che afferma che, se continueremo a vaccinare, nel 2032 l’80% dei bambini maschi, e il 50% dei bambini in generale, sarà autistico. Questo senza farsi mancare solito cliché del Senato corrotto dalle case farmaceutiche, accuse gravi riguardo la presunta corruzione del CDC (ovviamente tutto questo senza fare nomi, visto che la denuncia per diffamazione è sempre dietro l’angolo). E tutto questo dietro il grande complotto dell’insabbiamento della “grande verità” del collegamento tra vaccini e autismo. Sinceramente non ne consiglierei la visione a nessuno: non ci sono abbastanza cavolate da renderlo un complotto divertente (ammettiamolo, in fondo un po’ tutti noi amiamo i sostenitori delle scie chimiche), e sarebbe troppo difficile da gestire per una mente che non sia navigata nel campo dei vaccini e dell’immunologia.
Vengo da Prato, classe 1994, studio medicina a Firenze e scrivo articoli più per senso civico che per amore per la scrittura. Sono sempre stato appassionato di scienze, dall'astronomia alla zoologia, ma come lascia intendere la mia "carriera" sono particolarmente affascinato dall'ambito medico-biologico, e vista la pessima informazione in questo senso che viene fatta in Italia, mi sembra doveroso cercare di riportare il più fedelmente possibile le scoperte più recenti, o spiegare perché certe teorie che girano su internet siano poco più che truffe. Per il resto ho il pallino dei giochi di ruolo (da tavolo e videogiochi) e dei dank memes ma mi diverto anche a pasticciare in cucina.
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Vengo da Prato, classe 1994, studio medicina a Firenze e scrivo articoli più per senso civico che per amore per la scrittura. Sono sempre stato appassionato di scienze, dall'astronomia alla zoologia, ma come lascia intendere la mia "carriera" sono particolarmente affascinato dall'ambito medico-biologico, e vista la pessima informazione in questo senso che viene fatta in Italia, mi sembra doveroso cercare di riportare il più fedelmente possibile le scoperte più recenti, o spiegare perché certe teorie che girano su internet siano poco più che truffe. Per il resto ho il pallino dei giochi di ruolo (da tavolo e videogiochi) e dei dank memes ma mi diverto anche a pasticciare in cucina.
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