La strategia vincente della sinistra

• Controllare le somiglianze fra Trump e Hitler? Fatto.
• Aver accusato Trump di essere un “maiale privo di classe” per non aver aperto la portiera a sua moglie\averla aiutata a salire le scale, nonostante l’evidente assenza di handicap fisici in Melania? Fatto.
  
• Sciacallare sul figlio di Trump che sarebbe “autistico” per essere stato un po’ tardo a rispondere a un cinque, o avere l’aria annoiata durante una cerimonia ufficiale? Fatto.
• Organizzare una marcia arrabbiatissima e a tratti delirante per l’incapacità di accettare il risultato di un sistema elettorale che, giusto o meno, è in vigore da quando è nata l’America e andava benissimo finché non ha dato la vittoria a Trump? Fatto.
  

  Comunque a Trump credo vada benissimo

• Acclamare come un eroe un teppista che ha preso a pugni per strada un esponente politico, pur sudicio come il fango, che non ci piace? Fatto.

Insomma, là, ci siamo divertiti come matti a sguazzare nello stesso populismo becero di cui abbiamo continuato (giustamente) ad accusare Trump per mesi. Abbiamo evocato scenari da apocalisse, fatto scenate isteriche e creato generalmente tutto il rumore possibile giusto per impiegare il tempo. Non ne scriverei se fosse una faccenda puramente americana, ma vedo che questo tipo di atteggiamento vive anche in troppi ambienti (presunti) intellettuali italiani per passare inosservato.

Ci siamo divertiti, abbiamo riso, abbiamo scherzato. Adesso però basta.

È arrivata l’ora di  fare un bagno di realtà, perché il recente periodo ci ha insegnato una cosa, ed è che questa abitudine dei progressisti di fare schifo non funziona. Abbiamo tutti una certa età, dunque possiamo smetterla di credere a Babbo Natale. Cominciamo a chiarire un po’ di fatti, non necessariamente scontati

1. Trump non è Hitler, e d’altronde il paragone con Hitler è talmente inflazionato che, anche lo fosse davvero, non interesserebbe comunque a nessuno. Il problema dell’inflazionare così tanto i termini è che poi, appunto, non vogliono più dire nulla.
2. Michelle e Obama saranno pure stati tanto carini, ma al mondo interessa il giusto del rapporto che il presidente della nazione occidentale per eccellenza ha con la propria dolce metà. Peraltro Melania Trump è capacissima di fare le scale da sola, senza bisogno del pur preziosissimo supporto di nientepopodimenoche l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America.
3. I bimbi durante le cerimonie ufficiali si annoiano. Anche durante le messe. Anche durante le lezioni. A volte i bimbi, oltre che annoiati, sono anche un po’ tardi, e il figlio di Trump ha dieci anni. Che un bimbo di dieci anni sia un po’ tardo è una cosa normale; succede.
4. La marcia delle donne, in una persona normale, causa attacchi di riso fortissimi.
5. Le idee si combattono con le idee. Quelle brutte in particolare si combattono con quelle belle. I democratici dovrebbero chiedersi come mai le idee di un neonazista hanno più presa delle loro; potrebbero scoprire che hanno una qualche responsabilità in tutto questo. Magari connessa con il pugno.

Infine, l’elefante nella stanza che troppi faticano a comprendere: Trump farà il Presidente e nulla della sua presidenza cambierà di una virgola per queste manifestazioni. Il Partito Repubblicano ha il Congresso, la Presidenza e avrà la Corte Suprema. A quanto pare i boicottaggi non funzionano, far licenziare chi la pensa diversamente non funziona, organizzare i safe space non funziona e le campagne sulle microaggressioni non funzionano. Strano.

La sinistra che verrà

Cosa potrebbe funzionare è la domanda successiva. Rispondo che non lo so. So cosa non funziona, però, ed è tutto quello che hanno fatto fino ad oggi. I democratici, invece di alienarsi ancora di più i moderati mostrandosi come bimbi capricciosi e sostanzialmente stupidi, potrebbero per una volta tirare la testa fuori dalla sabbia e affrontare una realtà che non è il mondo dorato di Tumblr dove ricoprire qualcuno di insulti funziona. Quello che possono fare è affrontare il fatto che la loro retorica non funziona più, e prepararsi per la prossima tornata con un rapporto migliore con i moderati. Negli USA sono previste le elezioni di midterm per il rinnovo completo della Camera dei Rappresentanti e di un terzo del Senato; si terranno fra due anni, e i democratici potrebbero cominciare a recuperare il rapporto evidentemente spezzato con gli elettori, se vogliono dare torto alle catastrofiche previsioni di Politico sul destino del loro partito. Potrebbero costruire banchetti, informare e dibattere come hanno fatto per tanti anni, prima che questo delirio di pelle fragile e politicamente corretto diventasse così insopportabile da alienare tutti quegli ultimi che in teoria sarebbero proprio il bacino di pesca della sinistra. Però è chiaro che passare tutto il giorno tutti i giorni a dare contro a un’intera classe demografica… magari te la mette contro. Sembra sorprendente, ma descrivere tutti i maschi bianchi come privilegiati oppressori PROBABILMENTE te li mette contro.

E anche la sinistra italiana non dovrebbe cullarsi troppo sugli allori. Questo atteggiamento c’è anche in Italia, e il vento del populismo inizia a soffiare forte. Tenetevi forte.

P.S. comunque, i repubblicani hanno coraggio da vendere con questa storia di “accettare il risultato delle elezioni”

La reazione di Donald Trump alla rielezione di Obama

Così, per dire.