Sunless Sea è un survival/exploration con elementi roguelike sviluppato da Failbetter Games in cui il giocatore guida una nave a vapore attraverso lo Zee (Il mare sotterraneo di Fallen London) impersonandone il capitano. Finanziato tramite crowdfunding su Kickstarter è poi sbarcato su Steam con il suo unico DLC Zubmariner. Questa volta invece di una leggenda vi presentiamo la storia di Wilhelm, novello capitano ed intrepido navigatore di un mare in cui la vita è la merce meno costosa.
“Il Mare non è mai stato amico dell’uomo. Tutt’al più è stato complice della sua irrequietezza.”
Londra, Wolfstack Docks, 30 Novembre 1887. Dal diario di bordo del capitano:
Hai aspettato a lungo questo giorno. Ti risvegli trepidante, accolto da una piccola brezza gelida che filtra attraverso una delle crepe, tese come una maestosa ragnatela su una delle finestrelle della tua squallida stanzetta al Blind Helmsman. Apri la finestra, facendo attenzione a non danneggiare ulteriormente il fantasioso ghirigoro che ne decora il vetro, ed inspiri profondamente la malsana aria mista a vapore tipica del porto. Sicuramente non ti mancherà, pensi richiudendo i battenti. Riportando la mente ai tuoi impegni più incombenti decidi di sbrigarti, oggi inizia la tua nuova vita e tutto deve assolutamente essere perfetto, come nelle storie più avventurose. Quasi ti lasci distrarre dal pensiero della tua figura all’interno del consunto abito da capitano, recapitatoti assieme alla lettera notarile qualche giorno prima, prima di rompere completamente l’illusione, raccogliere la sacca contenente i tuoi averi, e avviarti a passo svelto fuori dal locale, fama e gloria non attendono nessuno.
Preferisci pensare che il tuo primo appuntamento della giornata non sia destinato ad altro che a lasciar presagire il tuo radioso futuro, il Caligula’s è uno dei caffé più frequentati della città e pare che persino le alte cariche non disdegnino farvi una capatina, di quando in quando. Arrivi in perfetto orario, e all’interno dell’affollata sala noti il tuo contatto, Mr John Huffam, che attende solitario il tuo arrivo con una tazza di caffé abbarbicata tra le dita, costretto forse a questa piccola maleducazione dal freddo pungente. Con passo spedito raggiungi il tavolo e ad un piccolo cenno di assenso ti siedi, desideroso di avere finalmente risposte.
-”Wilhelm caro, o devo chiamarti capitano ora?”- incalza Huffam non appena ti sei seduto -”Ho saputo della tua piccola sfortuna, e della piccola fortuna che ti ha concesso di ereditare, tuo padre sarebbe felice della tua decisione”- asserisce sorseggiando avidamente qualche goccio della propria bevanda.
-”Sei veramente deciso a gettare tutto al vento solo per inseguire le sue vecchie ossa?”-.
Qualche ora dopo, sulla strada per il Mercato di Wolfstack, ripensi alle sue parole: non pensavi che i Master del Bazaar potessero essersi interessati alla figura di tuo padre, anche se questo risponderebbe a molti interrogativi sulla questione, ma ciò a cui veramente stenti a credere sono le poesie d’amore. Incominci a chiederti di cos’altro possa aver deciso di tenerti all’oscuro e senti un piccolo brivido risalirti per tutta la schiena; mentre cammini cerchi di distrarti leggendo un paio di titoli dal giornale di cui ti sei appropriato al Caligula’s, certo che nessuno ti abbia notato. Il mercato è sicuramente colorito, ma non ti lasci sviare e ti rechi immediatamente a visionare il tuo carico, cinque casse di vino di funghi, come da accordi. Il profitto per questo genere di merci non è importante, ma la compravendita in blocco può permetterti di non patire la fame. Lasci il mercato e decidi quindi che sia giunta l’ora di visionare il vero pezzo forte del tuo lascito. A posteriori, forse avresti dovuto preoccupartene con largo anticipo, perché a prima vista pensi di aver sbagliato banchina, quando noti lo stato del vetusto Steamer classe Ligeia. Prima che tu possa anche solo incominciare a chiederti da quanti anni la nave a vapore possa essere in servizio vieni però distratto da un ometto che ti si avvicina sornione.
-”Ben arrivato capitano, come potete vedere la nave è in perfetto stato e pronta a salpare su suo comando”-.
L’ometto, che si presenta come il navigatore, si appresta immediatamente ad annoiarti con tecnicismi sicuramente superflui. Nel tuo stordimento probabilmente riesce anche a strapparti un paio di concessioni per il prossimo scalo, sempre che ve ne sia uno. Passi però al contrattacco e prima che la tua emicrania prenda vita e cerchi di ucciderti, gli domandi cosa lo spinga a solcare le onde.
-”Avventura, libertà, l’estasi del pericolo e dell’ignoto, la possibilità di cavalcare le onde dello Zee”- risponde senza esitazione, si fa poi pensieroso per un istante -”Conosce Frostfound capitano? Ho sentito parlare di questo posto ma non ho mai avuto modo di vederlo, si trova da qualche parte nel freddo nord. Se casualmente dovessimo passare da quelle parti, potremmo visitarlo?”- sputa quasi tutto di un fiato.
Felice di non essere più sommerso dal suo fiume di parole, accetti con le riserve del caso l’inusuale richiesta e fai rimettere l’ufficiale al lavoro, mentre istruisci una piccola parte della tua nuova ciurma per il recupero del misero carico. Mentre attendi sulla banchina il ritorno di questi ultimi, quella che tu riconosceresti come una donna, completamente ricoperta di bende da capo a piedi, ti si avvicina. È seguita da un paio di buon’uomini forzuti che trasportano a spalla una consumata bara in legno. Senza troppe cerimonie ti comunica di essere a conoscenza della tua meta successiva, e ti richiede di concedere un passaggio a lei ed al suo… contenitore, previa ricompensa, ovviamente. Convenite sul prezzo, e decidi di fare finta di nulla quando davanti a te si fa letteralmente accomodare all’interno della cassa, che viene successivamente caricata all’interno della stiva della nave. Troppe domande finirebbero con il distrarti dai tuoi compiti, o potrebbero continuare a tormentare la tua mente.
Tutto a bordo della nave pare essere in ordine; decidi finalmente di fare il tuo plateale ingresso all’interno della tua cabina che pare non essere stata aperta, figuriamoci toccata, da molto molto tempo. Pare tuttavia adeguatamente ordinata, con un po’ di pulizia potresti persino renderla un posto accogliente. Nella tua foga di sistemare il tuo angolino non noti tuttavia un piccolo fagottino di pelo, che disturbato dalla tua furia pulitiva decide di affondare i suoi minuscoli ma affilati dentini sul tuo indice, capitato giusto a proposito alla sua portata. Una risata divertita annuncia la successiva scontata domanda proveniente da fuori dalla cabina.
-”Abbiamo fatto conoscenza con la mascotte di bordo capitano?”- chiede il navigatore, la cui testa fa capolino dalla porta della cabina -”Solitamente è troppo pigro, quasi comatoso, deve averlo davvero disturbato capitano, o magari semplicemente la trova molto simpatico”- continua a dire questi, guardando l’ora inerte furetto con affetto. Decidi di tenerlo, potrebbe risultare utile avere un pasto con le zampe nel caso le vettovaglie finiscano.
Mentre ti abbandoni a queste considerazioni, riesci a sentire le urla del resto degli zailor, che indicano chiaramente come l’equipaggio inviato a recuperare il carico sia tornato e stia issando a bordo le casse. Senza alcuna fretta ti dirigi quindi in plancia, pronto a salpare verso Venderbight.
Classe 1995. Videogiocatore dai 5 anni ma appassionato persino da prima. Nel tempo libero non disdegna la lettura, pratica con armi ed il reenacting.
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Classe 1995. Videogiocatore dai 5 anni ma appassionato persino da prima. Nel tempo libero non disdegna la lettura, pratica con armi ed il reenacting.
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