Salve gentaglia, oggi vi parlo di un argomento molto in voga per adesso (ahimè), cioè del signoraggio bancario. Internet è pieno di deficienti, purtroppo spesso anche laureati, che sostengono una particolare teoria del complotto: le banche centrali stampano moneta sostenendo costi per la carta e l’inchiostro e guadagnano prestandola agli Stati per valori nominali molto più elevati di questo costo. Cosa significa questo? Loro dicono che se per stampare una banconota devi spendere 1 € in carta ed inchiostro, stampandogli sopra il simbolo 100 € e prestandola agli Stati, guadagnerai 100-1=99 € più gli interessi del prestito. In pratica questi sarebbero i più grandi ladri della storia. Nulla di più sbagliato, non esiste nulla del genere, questa gente non ha la minima concezione di come funzioni il sistema monetario. La cosa che mi fa più rabbia è che in Italia questo fenomeno è sempre più diffuso e questa gente prima o poi andrà a votare, magari influenzata dalla merda che questi signori vendono su internet. Li disprezzo così tanto che da ora in avanti piuttosto che utilizzare un termine inventato che molti attribuiscono a questi teorici del complotto (“signoraggisti”), ne utilizzerò uno scelto da me: merdosi (poiché l’unica cosa che vien fuori dal loro pensiero tramite le più comuni e moderne forme di comunicazione è la merda). Volete sapere chi fu uno dei primi in Italia a parlare di questo fenomeno? Il signor Beppe Grillo! [mi guardo bene dal diffondere queste puttanate, ma già riesco a sentire l’odore dei commenti dei Grillofags che negano tutto: http://www.youtube.com/watch?v=CJJ9rzReXso] Beppe caro (mica tanto), ma quando la smetti di raccontare cazzate?
La mole di cazzate sostenuta è così grande che mi toccherà fare una scaletta per affrontare il problema, in modo da chiarire tutto punto per punto e permettere anche a chi non conosce il funzionamento del sistema monetario di sfanculare chiunque gli parli di signoraggio. Faccio riferimento (per la scaletta) alla playlist fatta da un utente di youtube che affronta il problema in modo chiaro e semplice per tutti (io non ho lavagnette, quindi se qualcuno dovesse non capire bene si vada a guardare la playlist che, nonostante sia poco tecnica, è comprensibile per chiunque). Linko la playlist, ma leggetevi l’articolo, faggots, perché spiego dei concetti fondamentali e tecnici che in quei video non trovate, ma li renderò semplici e alla portata di tutti: http://www.youtube.com/playlist?list=PL9AA25276866A4F26&feature=plcp .
Ecco la scaletta, avete anche vinto una bonus section sulle banche in generale, poiché in genere i merdosi tirano fuori anche la storia della riserva frazionaria (spiego dopo). So, you won a bonus while you’re losing the game (:trollface:):
1. Definizione di signoraggio. Cosa sostengono i merdosi?
Cosa sostengono i merdosi l’ho già accennato prima: stampi al costo di 1, presti per il valore di 100 e guadagni 99 (100-1) più interessi. I merdosi sostengono che il signoraggio sia proprio quel 100-1, cioè quel 99. Sapete perché? Perché sono dei dementi e non riescono a capire delle semplici definizioni. In economia il signoraggio non è altro che “il reddito derivante dall’emissione di moneta”. E M I S S I O N E, non stampa. In realtà il signoraggio non è quel 99, ma è l’interesse (reddito) che si ricava dai titoli di stato, acquistati indirettamente dalla Banca Centrale (emissione, al punto 2 vi sarà chiarito meglio). In realtà i titoli non sono neanche acquistati, ma generalmente vengono dati a garanzia di prestiti dalle banche commerciali, ma per semplicità ipotizziamo che le banche centrali li acquistino (in modo indiretto, rimando ancora al punto 2). In questo periodo di crisi, dove la crisi ha orientato la lente dei mercati sul debito pubblico, il tasso di interesse sui titoli italiani a 10 anni è del 6% circa (oscilla spesso per adesso), ma generalmente un titolo del genere dovrebbe rendere il 3% (in un Paese sano). Vi faccio notare che, utilizzando la giusta definizione, il signoraggio equivarrebbe a soli 3 € (3% di 100 €). Vorrete convenire che c’è una bella differenza tra 3 € e 99 €; presto vedremo anche come vengono impiegati questi 3 €. Ma i merdosi non si limitano a travisare una definizione, ma ci fondano sopra un’intera teoria. Loro sostengono che le Banche Centrali (da adesso in avanti BC) prestino soldi agli Stati, facendo crescere in modo spropositato il debito pubblico e guadagnando interessi su interessi, oltre che il valore che loro attribuiscono al “signoraggio” (sempre quel 99 €). Se fosse così, sarebbe davvero una gran truffa, ma non lo è. Andiamo subito al punto 2 per capire come funziona in realtà l’emissione di moneta, anche perché non voglio ne pubblicizzare ne dare importanza alle tesi sostenute da questi stronzi (come ha fatto LeFouReloaded nel video per costruire il discorso sulle loro stupide teorie).
2. Creazione di moneta. Come avviene veramente?
La base del discorso dei merdosi sull’emissione di moneta è completamente falsa. Le BC non acquistano titoli di Stato quando il Paese in questione li emette, non possono. Vi basterà dare una occhiata al Trattato di Maastricht, in particolare all’articolo 21, per vedere che è vietato l’acquisto diretto di titoli di Stato da parte della BCE. È già finita? Abbiamo già distrutto le teorie dei merdosi? Sì, ma andiamo avanti, cerchiamo di capire come la BCE (prendiamo la nostra BC come esempio) emetta moneta. Più andremo avanti più il fetore di butthurt dei merdosi sarà forte, chiunque abbia l’olfatto sensibile si fermi qui.
Prima di specificare per bene il meccanismo, c’è un principio base che il lettore dovrebbe assimilare. Gli economisti dicono che tutto ciò che entra nel bilancio della BC è fuori dal sistema finanziario (esce dal SF), tutto ciò che esce dal bilancio della BC è dentro al sistema finanziario (entra nel SF). È fondamentale per capire un concetto chiave: la moneta emessa, per la BC, non è un’attività (semplifichiamo: credito), è una passività (debito). Wait.. ma i merdosi non avevano detto che la BC ci presta i soldi? Come fa ad essere una passività (debito), non dovrebbe essere un’attività (credito)? No, perché la BC non sta prestando denaro. È un concetto che può sembrare complesso per i non economisti, ma spero di riuscire a farvelo capire in poche righe, andando avanti con la spiegazione. Per emettere moneta la BC compra titoli di Stato dalle banche commerciali, quindi titoli di Stato già emessi dal Paese in questione ed acquistati dalle banche commerciali in precedenza. Quindi, cosa succede? La BC iscrive tra le sue attività i titoli di Stato acquistati, ma potete convenire che deve pagarli questi titoli. Se devi pagare qualcosa, ma non lo hai ancora fatto, hai un DEBITO, e un debito è una passività. Cosa fa, allora la BC? Apre un conto alla banca commerciale con l’ammontare di moneta che gli deve per il titolo acquistato. Facciamo finta che il titolo valga 100 €, la banca centrale iscrive il titolo tra le attività, ma deve 100 € alla banca commerciale. Gli apre un conto con 100 € dentro, che la banca commerciale può ritirare quando servono. Spero non ci sia bisogno di spiegare che un conto è una passività, ma non si sa mai: la banca commerciale ha diritto ai suoi 100 €, se li tiene dentro un conto corrente della BC è come se quest’ultima glieli stesse tenendo da parte ma glieli deve comunque, quindi è un debito (passività). Mito sfatato: la BC NON presta moneta. La BC deve moneta, che è parecchio diverso. Continuiamo con il meccanismo di emissione. Ricordate il principio che avevo enunciato all’inizio? Un titolo di Stato è uscito dal sistema finanziario (da adesso in poi SF), mentre 100 € sono entrati nel SF. Significa che nel sistema circolano 100 € in più di prima. Ma cosa succede quando il titolo di Stato scade? La BC va dallo stato e gli dice: guarda qui, il titolo è scaduto, mi devi 100 € più il 3% di interesse, in tutto fa 103 €. Lo Stato paga e strappa il titolo. Il titolo non esiste più. Dei 103 € incassati, 100 € andranno ad annullare l’emissione di moneta precedente (fra un attimo spiego bene) e 3 € verranno suddivisi in questa maniera: un po’ vanno a riserva (imposta dai Trattati per questioni di sicurezza e stabilità dei bilanci della BC), un po’ servono a pagare strutture e dipendenti della BC, un po’ tornano agli Stati sotto forma di tasse. Spiego meglio: ricordate ancora il principio dell’entrare e uscire dal SF? Poco prima avevamo detto che 100 € uscivano dalla BC, entravano nel SF e, di conseguenza, c’era più moneta in circolazione. Adesso, però, lo Stato ha pagato 100 € alla BC, e tutto quello che entra nella BC esce dal SF (sempre lo stesso principio) e, di conseguenza, c’è meno moneta in circolazione. C’erano 100 € in più, ce ne sono 100 in meno, converrete che il livello di moneta nel SF adesso è uguale a quello di prima. Per questo motivo non ha senso andare a guardare i valori nominali e quanto costa la stampa, praticamente l’emissione è stata neutralizzata e sono rimasti solo i 3€ di interessi che, come scritto prima, in parte pagano le strutture, in parte vanno in riserva per legge ed in parte tornano allo Stato in cambio di tasse. Quindi d’ora in poi cosa direte ai merdosi? “LOL, U MAD?”.
Se ipotizziamo che i titoli in questione scadessero dopo 3 anni, la BC ha messo in circolo moneta per 3 anni, per obiettivi di politica monetaria. Questa si chiama politica monetaria espansiva. Nel caso la BC avesse voluto fare una politica monetaria restrittiva (quindi ridurre la quantità di moneta in circolo) avrebbe fatto l’esatto contrario, cioè avrebbe venduto alle banche commerciali i titoli che ha in bilancio.
3. Banca d’Italia. Chiarezza sul fatto che NON è una S.p.A.
Cerco di andare il più veloce possibile perché questa è una delle più grandi cazzate mai divulgate da questa gente, che dimostra di non avere la minima conoscenza di quelle che sono le istituzioni basilari nonché del funzionamento della pubblica amministrazione. Il merdoso medio dice: “la Banca d’Italia è diventata Bankitalia S.p.A., che è in mano ai privati ed è un istituto privato”, e lo fa sventolandoti la lista degli azionisti. Falso, nulla di più falso. Faccio un elenco veloce che spieghi il perché:
1) Bankitalia non esiste, è un termine che usano i giornalisti finanziari per abbreviare il nome e per fare i fighi con la lingua inglese da quando il sistema monetario europeo si è unificato;
2) La Banca d’Italia non è una società per azioni, ma un ente di diritto pubblico;
3) La Banca d’Italia ha dei proprietari privati che non hanno nessuno dei poteri e dei diritti riconosciuti al proprietario di una società privata:
a) Dovrebbero poter comprare e vendere quote. Nope, non possono, il capitale è immobilizzato dallo Statuto e non si sposta se non lo decide l’organo direttivo;
b) Dovrebbero poter decidere in proporzione alla quota. Nope, non possono, ognuno di essi ha una quota diversa ma i voti attribuiti in assemblea non dipendono dalla grandezza di questa e si assicura che nessuno ottenga la maggioranza;
c) Dovrebbero fare profitti. Nope, non possono, guadagnano lo 0,5% fisso sul capitale investito e, dato che la BCE (e, quindi, le BC) ha un target di inflazione del 2%, farebbero perdite su questo capitale.
4) I “proprietari”, in base al numero di voti attribuiti dallo Statuto, possono deliberare solo e soltanto circa questioni di ordinaria amministrazione, ma non possono influenzare la politica monetaria;
5) La politica monetaria, invece, è gestita dalla direzione, formata da Governatore, Direttore Generale e Vice-Direttori Generali, che sono eletti dai Governi, quindi dipendono dal settore pubblico, non da quello privato.
4. Bonus Section: la riserva frazionaria
Paragrafo Bonus per i gentili (e poco poco stronzi) lettori IMDIani che sono arrivati a questo punto ed hanno letto tutto l’articolo.
Spesso i merdosi tirano fuori anche il discorso della riserva frazionaria, dicendo che grazie a questa le banche riescono a moltiplicare il denaro e, quindi, non possono mai perdere ne fallire. Io dico, se le banche non possono ne perdere ne fallire, perché non aprono una banca? Vediamo cos’è la riserva frazionaria e sfatiamo l’ennesima bugia.
Quando noi depositiamo i nostri soldi in un conto corrente, firmiamo un contratto che permette alla banca di usufruire come le pare di questo denaro e, quindi, investirlo. Naturalmente, quando noi andiamo in banca a ritirarlo, la banca è obbligata a darci subito il nostro denaro (il c.d. deposito pagabile a vista). Per questioni di sicurezza ed equilibri finanziari, la legge impone alle banche di conservare e non investire una percentuale fissa del denaro che noi depositiamo. Qual è il ragionamento dei merdosi? Loro dicono: “io deposito 100 in banca, la banca mette 10 (ipotizziamo la riserva sia del 10%) a riserva, prende i miei 90 e li presta ad un’altra persona. Questa persona dopo averli presi li rimette in banca. La banca metterà a riserva 9 (sempre il 10%) e presterà 81 ad un’altra persona. In pratica moltiplicherà i soldi”. Per rafforzare la loro tesi, ti tirano fuori una tabellina del genere (io l’ho fatta con excel, se volete potete provare a farla anche voi):
Riserva |
10% |
||
Primo deposito |
€ 100,00 |
||
Depositi | Riserva | Cassa | |
€ 100,00 |
€ 10,00 |
€ 90,00 |
|
€ 90,00 |
€ 9,00 |
€ 81,00 |
|
€ 81,00 |
€ 8,10 |
€ 72,90 |
|
€ 72,90 |
€ 7,29 |
€ 65,61 |
|
€ 65,61 |
€ 6,56 |
€ 59,05 |
|
€ 59,05 |
€ 5,90 |
€ 53,14 |
|
€ 53,14 |
€ 5,31 |
€ 47,83 |
|
… |
… |
… |
|
€ 1.000,00 |
€ 90,00 |
€ 900,00 |
Totale |
Loro chiamano sta roba “signoraggio secondario”. Ti fanno notare che partendo da un deposito di 100 €, la banca si ritrova in cassa 900 €. Contestualmente si ritrova 90 € di riserve. Quindi, secondo loro, questo è un mero moltiplicatore di denaro. Tralasciando il fatto che stanno considerando un’economia formata da una sola banca e una cinquantina di individui che prendono a prestito per poi lasciare il denaro nella stessa banca, converrete che c’è anche una terza colonna. La terza colonna sono i depositi e, come spiegato prima, i depositi (cioè i conti aperti in banca) sono dei debiti per la banca. La questione è rilevante, perché non è vero che la banca sta moltiplicando il denaro, semplicemente ne sta prendendo di più a prestito. La riserva serve proprio a mantenere il rapporto tra il denaro messo da parte, gli investimenti/prestiti e i debiti uguale. Se osservate, su 100 € di deposito, 10 vanno a riserva e 90 in cassa; su 1000 € di debiti/depositi, 100 vanno a riserva e 900 in cassa. Il rapporto è sempre lo stesso: 100% a deposito, 10% a riserva e 90% in cassa. Sfanculate la gente che cerca di raccontarvi ste frottole.
Ho cercato di semplificare il più possibile i meccanismi e le situazioni, se qualcuno volesse approfondire dal punto di vista tecnico, consiglio questo documento: http://www.frottolesignoraggio.info/signoraggio.pdf
E anche per questo mese chiudiamo gentaglia, anzi chiudo rispondendo in anticipo a quello che complottisti vari scriveranno: sì, sono pagato, mi paga il new world order; sì, studio su libri scritti da massoni; sì, la madre dei complottisti è sempre incin…. Oh wait….
Stay tuned on IMDI and thank you very much for your attention.
Fonti: Trattato di Maastricht; Statuto della Banca d’Italia.
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