Prescindendo dalla mera apparenza del fatto che io prima non fossi nato e la Storia fosse al buio, grazie all’intervento fattuale della mia venuta al mondo, adesso siete in grado di farvi istruire da me sull’impressionante inconsistenza delle scuole di pensiero che mi hanno malinconicamente preceduto. In sole ventisei lezioni, esamineremo assieme (nel senso che lo facciamo Noi, cioè Io) gli ingenui modelli filosofici a me antecedenti: la vacua Era Filo-soffice. Oggi analizzeremo nella loro paurosa fragilità la Monarchia Costituzionale, il Cattolicesimo e la Televisione.

• La Monarchia Costituzionale, la fabula della democrazia coronata: Come ben sapete si tratta della gigantesca boutade che esista l’effettiva possibilità di passare da una splendida (anche se lacunosa) monarchia assoluta al liberalismo claudicante della democrazia oltretutto parlamentare. Ma soffermiamoci sugli aspetti fulgidi della conduzione tirannica a base dinastica: uno degli aspetti eminentemente favorevoli di questa forma di malgoverno, è che quando “io” dico una cosa, voi la fate. Cosa può esserci di più consolante? Niente è maggiormente equilibrato di un’autocrazia millenaria. Se “io” dico “La porta deve stare chiusa”, non ci sono ambiguità. La porta rimane chiusa o venite eliminati all’alba. Quando sciattamente sorge la pusillanime Monarchia Costituzionale col suo sciame di deputati, ecco che hanno inizio gli scialbi itinerari della democrazia: Adesso se la porta che è sempre stata chiusa per divino volere despotico viene spalancata da un cazzo di popolano, nessuno ha la garanzia di poterlo legare alla ruota acuminata e trafiggerlo per poi incendiarlo solo quando sta per morire. E così, quella che era una discretissima forma di governo assoluto, diventa un informe ammasso di anarco-mezzadri accompagnati dalla umbratile presenza di un tizio con il manto rosso.
• Il Cattolicesimo, beh: Che dire di uno stato monarchico dove il vicario si autoproclama re perché glielo ha suggerito  il suo amico immaginario? Nulla.
• La Televisione, la fallacia di uno specchio che mostra gli altri: Alcuni male informati e anche poco accorti potrebbero stupirsi dell’inserimento della Televisione tra le scuole di pensiero, invece è proprio così. E infatti se ho scritto “proprio” avevo i miei motivi. E’ Proprio la Televisione che facendosi Appropriatamente guardare e basta, insegna a non pensare come forma unica di pensiero. In questo (non)senso, la Televisione del non pensiero è la più prestigiosa scuola di pensiero mai non-pensata. Comunque io la guardo.

Fine della prima lezione.

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