Da quando i giochi olimpici vennero reistituiti nel 1892 grazie a Pierre de Coubertin, definito il padre delle olimpiadi moderne, il torneo di rugby ai giochi olimpici si disputò in quattro occasioni dal 1900 al 1924. Proprio de Coubertin, amante della palla ovale, era affascinato dai valori di questo sport bellissimo, di quanto c’è oltre darsi le botte e portare la palla in meta. A introdurre il rugby negli sport olimpici fu proprio il barone francese, che fu anche primo segretario del CIO e socio fondatore. Dopo quattro edizioni del torneo, il rugby venne eliminato dagli sport olimpici, perché nella ultima edizione, quella del 1924, nella finale per la medaglia d’oro tra Stati Uniti e Francia, i bleus vollero vendicare la sconfitta nelle olimpiadi precedenti proprio per mano degli americani. Non riuscendoci, al termine della partita ci fu una vera e propria invasione da parte dei tifosi che inferociti cercarono di picchiare tifosi e giocatori americani. La stessa cerimonia di premiazione di quell’anno fu presidiata dalla polizia per evitare disordini. In seguito a questo episodio ci furono le dimissioni di de Coubertin come segretario del CIO e di conseguenza il rugby venne escluso dagli sport olimpici. Nel 1995 l’International Rugby Board venne ufficialmente riconosciuta dal comitato olimpico e successivamente nel 2009 lo stesso CIO annunciò che nelle olimpiadi di Rio 2016 il rugby sarebbe tornato a far parte degli sport olimpici nella disciplina a sette, sia maschile che femminile.
Al torneo olimpico di Rio 2016 hanno preso parte 12 nazionali, divise in 3 gironi, di cui le prime due classificate di ogni gruppo e le due migliori terze si sono qualificate al turno successivo. La vittoria è valsa 3 punti, il pareggio 2, la sconfitta 1. Nel torneo femminile non ci sono state grandissime sorprese, se non per il Canada che ha avuto la meglio nella finale per la medaglia di bronzo contro la Gran Bretagna, vincendo 33-10, mentre l’oro è andato all’Australia che ha battuto in finale la Nuova Zelanda con un punteggio di 24-17. Il torneo maschile, che si è concluso nella notte, ha visto trionfare per la prima volta le Isole Fiji, che hanno conquistato la prima medaglia olimpica in assoluto battendo la Gran Bretagna in finale, mentre al Sud Africa va il bronzo che vince la medaglia con un punteggio di 54-14, eliminando così la nazionale giapponese, ad un passo dal sogno. Giapponesi che durante il torneo hanno sconfitto gli All Blacks nei gironi e la Francia nei quarti di finale, per poi venire eliminati nella semifinale dalle Isole Fiji, vincitrici del torneo. Lungo tutta la competizione, gli isolani hanno ottenuto solo vittorie, affrontando avversari del calibro di Nuova Zelanda, Argentina, oltre la stessa Gran Bretagna, che per le selezioni olimpiche può inserire atleti anche di nazionali come Galles e Scozia, oltre che la stessa Inghilterra. Vincendo il girone con Argentina, Stati Uniti e Brasile, le Isole Fiji hanno eliminato ai quarti gli All Blacks per 12-7, e nelle semifinali hanno sconfitto il Giappone per 20-5, successivamente stracciando la selezione britannica per 43-7.
Considerando le nazionali che hanno partecipato al torneo, i figiani erano sicuramente una outsider, che ha saputo dettare legge tra le nazionali più blasonate nel mondo della palla ovale. Probabilmente le Isole Fiji non sapremmo indicarle nemmeno nella cartina, ma con questa vittoria si sono guadagnate di diritto un posto nella storia dello sport.
Probabilmente aver aspettato quasi cent’anni per rivedere il rugby tra gli sport olimpici, per poi assistere ad un pezzo di storia in un torneo così appassionante come questo di Rio 2016, valeva tutta l’attesa. L’appuntamento è per Tokyo 2020, con la speranza di rivedere un torneo così tanto emozionante come questo e anche, chi lo sa, di poter seguire gli azzurri in questa competizione prestigiosa.
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